Un poeta semplice, umile ma dal cuore immensamente ricco.
Maschera
l’ultima silloge del poeta Vincenzo
Monfregola edita egoEdizioni è
una raccolta di poesie strutturata in diverse sezioni, ognuna rivelatrice della
disarmante semplicità dell’uomo-poeta Vincenzo Monfregola, il quale cresce e si
affina con versi che cantano la bellezza essenziale della vita, in tutte le sue più piccole sfumature, con lo
sguardo puro e limpido del suo cuore, parte integrante e preziosa in tutte le
sue liriche. Nella sua personale prefazione il poeta si descrive così: “ Non sono speciale, non lo sono per niente,
sono solo una persona che scrive su carta quello che sente”, in realtà, la
sua specialità è proprio quella di “essere”, essere se stesso senza mai
indossare la maschera della finzione e della convenzione, del nulla: Non ho mai nascosto/ il mio amore per la semplicità/ a nessuno. Lontano
dal rumore del quotidiano, egli ricerca
la libertà nei sogni, nello sguardo innocente di un bimbo, nel volo dei
gabbiani sopra l’azzurro del mare, quasi a toccare il cielo e i suoi angeli e,
mentre canta l’amore come fusione di anime, si ritira nel suo tempo silenzioso
che gli permette di assaporare ogni emozione del suo sentire, donandola al
lettore perché la custodisca gelosamente nell’anima:
È quando i riflettori sono
spenti/ che l’anima ritrova se stessa/ ritrova se stessa in silenzio.
La
sua poesia si avvicina con passo felpato, ha la grazia di stampe orientali,
sintetiche nello stile, vaste nelle prospettive; si affaccia alla natura e a
tutti gli esseri viventi con empatia nei suoi ritmi metrici e tecniche di
assonanza; predilige la forma libera, elastica, più atta a raccogliere i
complessi sentimenti della gioventù attuale, tuttavia la musicalità del verso
richiama il ritmo tradizionale, ricco di una bellezza quasi religiosa. L’intuizione poetica che scava sotto la
realtà apparente di ogni elemento viene espressa con linguaggio analogico, in perfetta
sintesi di pensiero e immagini, scopre e svela l’autentica essenza dell’essere,
nella operosità e nella vivacità, nella capacità di interessarsi e di godere di
una vita altrimenti insulsa nell’attesa della “nera” quale metafora del dolore e della fine di tutto.
La
bellezza di una poesia è determinata dal modo in cui il poeta sceglie le
parole, dalla sua abilità di combinarle e di giocare con i loro suoni e i loro
significati, Monfregola utilizza un
proprio significato connotativo, un insieme di emozioni, immagini ed effetti
che la sua parola è capace di evocare; le immagini sono inattese e permettono
di rappresentare il mondo interiore del poeta in modo originale e inedito.
Il
cuore è il luogo nel quale si cela la vera identità dell'uomo, la poesia di Vincenzo Monfregola riesce a scuotere
la sostanza e non l’apparenza.
Susanna
Polimanti
Cupra
Marittima 15/10/2013