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9 set 2015

II Edizione Premio Letterario "Città di Fermo": il bando per partecipare


  1. Il Premio letterario è articolato nelle seguenti sezioni:
Sezione A – Poesia in lingua italiana a tema libero
Sezione B – Poesia in lingua italiana a tema religioso
Sezione C – Poesia in dialetto (con relativa traduzione in italiano)
Sezione D – Racconto in lingua italiana a tema libero
I testi presentati alla data di partecipazione al concorso devono essere INEDITI.
  1. Per le sezioni Poesia (A,B,C) si potrà partecipare inviando un unico testo poetico munito di titolo, che non dovrà superare i 35 versi di lunghezza (senza conteggiare le spaziature tra strofe).
  1. Per la sezione Racconto (D) si potrà partecipare inviando un unico testo narrativo munito di titolo che non dovrà superare le 4 cartelle editoriali (una cartella editoriale corrisponde a 1800 battute spazi inclusi).
  1. Quale tassa di partecipazione è richiesto il pagamento di
– 10 € per partecipare ad un’unica sezione
– 15 € per partecipare a due sezioni
– 20 € per partecipare a tre sezioni
– 25 € per partecipare a tutte le sezioni
Il pagamento dovrà avvenire secondo una delle modalità descritte al punto 6 del presente bando.
  1. Il partecipante dovrà inviare il testo che propone al concorso in 6 copie cartacee, tutte rigorosamente anonime, assieme alla ricevuta del pagamento e la scheda contenente i propri dati personali per via cartacea entro la scadenza del 31 dicembre 2015 all’indirizzo del Presidente di Giuria, indicando quale indirizzo il seguente:

Premio Letterario “Città di Fermo”
c/o Dott. Lorenzo Spurio 
Via Toscana 3
60035 –  Jesi (AN)
  1. Il pagamento potrà avvenire con una delle seguenti modalità:
Postepay – Numero tessera: 4023 6006 6599 3632
Intestata a Nunzia Luciani      –        CF: LCNNNZ54H48G920P
Causale:  II PREMIO LETTERARIO “CITTÀ DI FERMO”
Bonifico bancario – IBAN: IT24X0538769660000000553815
Intestato a Armonica-Mente
Causale: II PREMIO LETTERARIO “CITTÀ DI FERMO”
In via alternativa sarà possibile inviare la quota in contanti ben occultata nel plico assieme agli altri materiali richiesti. Alla ricezione dei materiali verrà inviata una mail di conferma alla mail indicata nella scheda dei dati.
  1. Non saranno accettate opere che presentino elementi razzisti, denigratori, pornografici, blasfemi o d’incitamento all’odio, alla violenza e alla discriminazione di ciascun tipo.
  1. La Commissione di giuria è composta da esponenti del panorama culturale e letterario regionale e nazionale:
Sez. A: Lorenzo Spurio, Susanna Polimanti, Cinzia Franceschelli, Stefania Pasquali, Michela Zanarella.
Sez. B: Lorenzo Spurio, Susanna Polimanti, Mons. Mario Lusek, Stefania Pasquali, Anna Scarpetta.
Sez. C: Lorenzo Spurio, Susanna Polimanti, Stefania Pasquali, Riccardo Manzini.
Sez. D: Lorenzo Spurio, Susanna Polimanti, Marco Rotunno, Filippo Massacci, Luana Trapè.
Il giudizio della Giuria è definitivo e insindacabile.
  1. I Premi saranno stabiliti come di seguito indicato.
Sezioni A, C, D – 1° premio: targa, diploma con motivazione della giuria e 150€; 2° premio: targa, diploma con motivazione della giuria e libri, 3° premio: targa e diploma con motivazione della giuria
Sezione B – 1° premio: targa, diploma con motivazione della giuria e opera d’arte a motivo religioso; 2° premio: targa, diploma con motivazione della giuria e libri, 3° premio: targa e diploma con motivazione della giuria
La Giuria inoltre procederà ad attribuire Menzioni d’Onore e Segnalazioni a vario titolo quali ulteriori premi, a discrezione del proprio attento giudizio.
  1. I premiati saranno contatti a mezzo mail e telefonico ai riferimenti che gli stessi avranno fornito al momento della partecipazione nella relativa scheda con i dati personali.
  1. La cerimonia di premiazione si terrà a Fermo (in un luogo che verrà indicato con precisione in un secondo momento) in un fine settimana entro Maggio 2016. A tutti i partecipanti verranno fornite con ampio preavviso tutte le indicazioni circa la premiazione.
  1. I vincitori sono tenuti a presenziare alla cerimonia di premiazione per ritirare il premio. In caso di impossibilità, il premio (Targa e diploma) potrà essere spedito a casa dietro pagamento delle spese di spedizione, mentre i premi in denaro non verranno consegnati e saranno incamerati dall’Associazione per future edizioni del Premio.
  1. Tutti i testi dei vincitori, dei selezionati e dei menzionati a vario titolo saranno pubblicati nel volume antologico che sarà dotato di regolare codice ISBN e che sarà presentato nel corso della premiazione.
  1. L’Associazione Armonica-Mente destinerà parte dei proventi derivanti dalle partecipazioni al concorso alla Associazione “Il Ponte Onlus” di Fermo che si occupa di volontariato e nella fattispecie “opera per combattere il disagio sociale e la povertà, cercando di dare una risposta ai bisogni essenziali delle persone e delle famiglie” (come da Statuto).
  1. La partecipazione al concorso implica l’accettazione di tutti gli articoli che compongono il bando.
Nunzia Luciani – Presidente Ass. Armonica-Mente
Susanna Polimanti – Presidente del Premio
Lorenzo Spurio – Presidente di Giuria
                               


Scheda di Partecipazione al Concorso

La presente scheda compilata è requisito fondamentale per la partecipazione al concorso. Alla scheda va, inoltre, allegata l’attestazione del pagamento della relativa tassa di lettura per posta entro il 31-12-2015.
Nome/Cognome _________________________________________________________________________________
Nato/a ___________________________________________ il ___________________________________________
Residente in via _________________________________________________________________________________
Città__________________________________________ Cap __________________ Prov. _____________________
Tel. _____________________________________________Cell.___________________________________________
E-mail ________________________________________________Sito _____________________________________
Partecipo alla/e sezione/i (indicare vicino il titolo del testo proposto):
□ A –Poesia in italiano a tema libero __________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________________
□ B –Poesia in italiano a tema religioso ________________________________________________________________
________________________________________________________________________________________________
□ C –Poesia in dialetto _____________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________________________□ D – Racconto ___________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________________________
Data___________________________________________ Firma ________________________________________
□ Dichiaro che il/i testi che presento è/sono frutto del mio ingegno e che ne detengo i diritti a ogni titolo.
□ Acconsento al trattamento dei dati personali qui riportati in conformità a quanto indicato dalla normativa sulla riservatezza dei dati personali (D. Lgs. 196/03) e solo relativamente allo scopo del Concorso in oggetto.
Data__________________________________ Firma _________________________________

14 apr 2014

Iuri dei miracoli di Iuri Lombardi - Un testo geniale ed evocatore







Poche persone hanno l'immaginazione per la realtà (J.W.Goethe)



Iuri dei miracoli di Iuri Lombardi edito da Photocity nell’ottobre del 2012 non è certamente l’unica opera letteraria dello scrittore, poeta e giornalista fiorentino, sicuramente è un testo geniale ed evocatore. È impresa ardua recensire l’opera, principalmente perché nella sua prefazione, il noto critico letterario Lorenzo Spurio ne ha già rilevato ed esaltato gli aspetti essenziali in maniera esaustiva.

Attraverso un genere onirico, un presente e un passato ricreati fantasticamente, l’autore Iuri Lombardi scruta e coglie la vastità e lo spessore del reale per scendere nei meandri del proprio intimo “[…] attore protagonista del guardare, del farsi avanti sul proscenio della strada, tra i marciapiedi e le corsie preferenziali e ancora più oltre.” In una sorta di gioco di prestigio, Iuri s’identifica con un “jolly” e si ritroverà a interrogarsi sul significato della vita e sul grande tema di fondo che è il mistero di ogni natura umana; nella sua fantasia il travestimento da jolly fornisce certamente qualche vantaggio speciale a qualunque giocatore.
Iuri Lombardi è un attento osservatore della vita autentica e in questa sua opera interpreta da protagonista curioso, personaggi, fatti e situazioni del quotidiano, con intuito originale, con una forza creativa di un’intensità eccezionale.  Iuri Lombardi non è un semplice scrittore bensì un vero e proprio artista e come tale è dotato di grande fantasia visiva, percorre immagini reali di strada, ne descrive gli scorci, i colori e i rumori, si ferma con gli emarginati per assaporarne il vissuto, quale taumaturgo e miracolato egli stesso. Nelle sue fantasie oniriche non ci sono cose inesistenti bensì l’intero palcoscenico della vita, con le sue tristezze, incertezze, paure, successi e cadute. Ecco infatti che Iuri Lombardi immagina ancora d’indossare la maschera da clown, poiché l’unica figura capace di leggere la propria vita senza il filtro delle ipocrisie. Ogni sua manifestazione interiore assorbe dal sapore del vissuto degli altri, viene rielaborato in maniera immaginifica unicamente perché l’unica via per comprendere e comprendersi “E se la vita si potesse riscontrare solo nell’immaginario e non nel tangibile? L’autore si racconta, egli stesso protagonista sul grande palcoscenico terreno, dove serpeggia una dolceamara ironia nei confronti dei nostri usi e costumi, delle nostre manie, delle abitudini di cui siamo più o meno consapevolmente schiavi. Dietro ogni sua parola si nasconde il desiderio finale di cambiamento e miglioramento della vita stessa che si evince anche dalla collocazione della narrazione con un preciso criterio di rapporto paritetico, che soppesa e valuta ogni aspetto sociale, in cui egli stesso fantasticamente si cala per condividerlo. Un po’ monello, un po’ anticonformista e un po’ saggio, Iuri Lombardi affronta le fasi della nascita, della morte e persino della resurrezione, intesa come principio di una nuova azione, un’impresa in cui lanciarsi a capofitto, un’opportunità da non lasciarsi sfuggire; resurrezione che viene nominata anche nell’atto sessuale ultimo.

Lo stile del testo letterario è diretto, vivace, arricchito da dettagli di bellezza suggestiva della città di Firenze e di ogni altro luogo menzionato. L’esposizione si dipana in una trama affascinante, quasi seducente, di parole, frasi e periodi che sembrano collegati dal senso profondo della "necessità" letteraria di uno stile personale e originale.
L’interminabile susseguirsi di termini finemente strutturati nasce da un personale gusto della dismisura, con oscillazione tra fantasia a briglie sciolte e simbolismo intellettuale, in cui troviamo un’incredibile ricchezza lessicale. L’ironia del testo si fonda su un’acutissima, fulminea e assolutamente spregiudicata osservazione della realtà, per cui un tratto dei suoi personaggi, un'inflessione della voce, la descrizione di un paesaggio, una festa, una ricorrenza o un abito sono rivelatori d'un carattere o di un tipo e di tutto un mondo da esso rappresentato.
Leggendo Iuri dei miracoli mi sono trovata, forse per associazione d’immagini o per pura connessione logica, a ricordare il mazzo di carte dei Tarocchi, in cui la prima carta degli Arcani Maggiori è rappresentata dal Bagatto, che sta a indicare l’inizio del grande gioco della creazione; esattamente come Iuri si presenta nel suo libro, un giocoliere, un prestigiatore, che lascia intendere di poter giungere alla verità attraverso l’illusione. Il Bagatto nei Tarocchi è anche la piena realizzazione, la conquista dell’unità sostanziale, la possibilità del soggetto di agire in maniera compiuta nel proprio ambito contestuale. In Iuri dei miracoli, lo scrittore-protagonista è dunque una persona intraprendente, un essere potenziale che tuttavia, con l’incanto della sola parola, riesce ad occultare con destrezza, la sua stessa personalità. Iuri Lombardi, un uomo dalla grande sensibilità ed emotività nonché dotato di sorprendente e brillante intelletto; doti che gli permettono di affrontare una scrittura da autentico talento.




SUSANNA POLIMANTI



Cupra Marittima, 13.04.2014




27 apr 2013

Un racconto della scrittrice Anna Laura Cittadino


Con immenso piacere inserisco in questo mio spazio culturale un racconto della scrittrice Anna Laura Cittadino che ho apprezzato moltissimo, perché scritto con parole semplici ma toccanti, un breve racconto che mi ha davvero emozionato per la storia che narra. Il racconto Tra neve e sole è già finalista nel Concorso di Sensazioni Emergenti e spero vivamente che possa arrivare ad ottenere un premio degno di questa scrittrice così sensibile e particolarmente vicina al mondo della cultura in tutte le sue più alte espressioni.



Tra neve e sole.


Quanto tempo era che non vedeva Max? Quindici, venti? Non lo ricordava più. Aveva chiuso il ricordo di lui in una stanza in fondo alla sua anima e ne aveva gettato la chiave. Eppure quella mattina nell'aver incontrato anche solo per pochi istanti quegli occhi azzurro cielo provò una fitta al cuore e gli occhi le si inumidirono di lacrime.
“ Opere d’arte i tuoi occhi che nessuna galleria può contenere vendere o comprare”, gli aveva detto lei un giorno. Lui era scoppiato a ridere.
-Santa Lucia, non era il nome di una chiesa o il nome di una Santa, Santa Lucia era un quartiere malfamato nel centro storico di una città del centro sud dove Ivonne e Max erano nati e cresciuti insieme. Si erano separati solo negli anni in cui Max era stato mandato a studiare in un Istituto e vi era rimasto fino a quattordici anni. La madre aveva altri sei figli e il padre di Max, Ivonne, non aveva mai capito chi fosse. Troppi uomini entravano e uscivano da quella casa e non ve ne era uno che si fermasse lì per più di due giorni. Lei abitava dirimpetto a Max, affacciandosi dalla sua finestra vedeva la madre sempre in vestaglia a qualsiasi ora del giorno. 
A lei le fu sempre vietato dai suoi genitori di andare in quella casa e a dire il vero le avevano anche vietato fin da bambina di giocarci e di starci insieme,ma lei all’amicizia di Max non aveva mai rinunciato, neanche quella volta che lo aveva visto dalla finestra di casa avventarsi con furia su un uomo, (uno dei tanti che frequentavano la madre ) lo aveva preso a pugni in faccia e a calci. Si era coperta gli occhi con le mani per non vedere, ma poi spinta dalla curiosità spiò tra le fessure delle sue dita e quello che vide la fece scoppiare in un urlo disperato; Max si era accanito anche su sua madre e anche a lei riservò lo stesso trattamento dell’uomo con calci e pugni.
Accorse la madre di Ivonne, a quelle grida. Lei udendo sua madre si ritirò dalla finestra ma sua madre aveva già visto tutto. “ Ti ho detto mille volte che devi stare alla larga da questa gente! Non c’è nulla da guardare. Vai a studiare.
Si allontanò dalla finestra e andò in camera sua, si buttò sul letto e pianse. Pianse così tanto che si addormentò e al risveglio il sole stava già tramontando. Guardò fuori e lo vide seduto a terra con la testa tra le ginocchia. Non ci pensò due volte, corse fuori e lo raggiunse, gli si avvicinò piano e in silenzio gli si sedette a fianco senza parlare. Il corpo di lui era scosso da tremiti, ma non riusciva a capire se stesse piangendo. Passarono alcuni minuti poi Max alzò il capo “ Cosa vuoi, vattene via” le disse guardandola con gli occhi pieni di lacrime. Lei non rispose, continuò a restare lì accanto a lui in silenzio, senza parlare, e vi restò fino a quando le luci fioche dei lampioni avvolsero il borgo e udì la voce della madre che la chiamava dalla finestra. Allora si alzò e corse via, non prima però, di aver stampato un bacio sulla guancia del suo amico. La sera nel suo letto prima di prender sonno pensò a Max, alla sua furia, al suo modo di esser violento, ma pensò soprattutto a quei occhi simili a due gocce di mare quando avevano incontrati i suoi e non ebbe dubbi! Lo amava.
Il tempo passava in fretta e così anche i loro anni. Gli occhi di Ivonne furono spettatori più volte di scene di violenza da parte di Max. Risse con i compagni, botte in casa con i fratelli, con la madre, ma con lei era il ragazzo più dolce e romantico del mondo. Si erano scambiati il primo bacio una mattina che avevano marinato la scuola per andare al mare. Il loro fu un amore pulito, baci mai dati sotto le lenzuola, e non si erano mai spinti oltre anche se il desiderio chiedeva altro.
Max aveva terminato le scuole medie e non aveva più continuato gli studi. Lei, invece, si era iscritta al liceo e frequentava la scuola con profitto. Il suo sogno era quello di poter diventare un giorno un magistrato. Quando lo diceva a Max lui la prendeva in giro. “ Chi come noi è nato pezzente, pezzente resta, hai capito Signorina Giudice? 
No, non è vero..ognuno di noi è ciò chi vuol essere, rispondeva lei.
C’era la neve il giorno in cui lo vide da dietro i vetri della sua finestra salire insieme a due carabinieri su una pattuglia. Aprì la finestra e lo chiamò con tutto il fiato che aveva in gola, ma lui non alzò neanche la testa.
Apprese dai vicini che Max era stato arrestato per una rapina. Non riusciva a crederci e lo difese con tutte le sue forze. Gli scrisse in carcere e continuò a credere in lui e in tutto quello che le diceva.
Passarono quattro anni prima che potesse riabbracciarlo. Lei frequentava l’università e le mancavano pochi esami alla tesi “ Sposiamoci Ivonne, potrai continuare a studiare anche dopo sposati” le disse Max.
Si sposarono in una fredda mattina di febbraio in una piccola chiesa di campagna contro il volere di tutti. Ivonne avvolta in un abito bianco preso in prestito in un negozio di abiti usati, tra le mani stringeva un mazzetto di primule raccolte da Max per strada. Solo pochi amici a fargli gli auguri mentre il sole splendeva alto nel cielo. Andarono ad abitare in un monolocale preso in affitto, solo una cucina con pochi mobili e una camera da letto. Fecero l’amore per la prima volta quella notte.
Aveva ancora il vestito da sposa poggiato sulla spalliera del letto e il sapore dei baci di Max sulla pelle quando arrivarono i carabinieri per portarselo via.
Un’altra rapina, un’altra accusa, sette anni di carcere, apologie e perdono. Si, perché bastava guardare nei suoi occhi per dipanare come nebbia ogni dubbio e perdonarlo. Sette anni duri. Duri come la sua tenacia nel portare avanti i suoi studi. Duri come bocconi amari di lacrime mandate giù in silenzio, da sola, il giorno in cui diede l’esame di laurea. Lo aspettò davanti ai cancelli del carcere il giorno in cui Max riconquistò la sua libertà e insieme abbracciati e ridenti corsero al mare e lì sulla spiaggia fecero l’amore dopo sette anni.
C’era la neve il giorno in cui andò a ritirare il suo test di gravidanza. Positivo! Doveva correre a casa e dirlo a lui. Un bimbo, un figlio; una tela bianca e insieme avrebbero fatto da colori a quella nuova vita che portava in grembo.
Corse a casa e lo chiamò per ogni stanza. Max, Maxin, come amava chiamarlo lei. Non ebbe risposta. Lo aspettò davanti al fuoco per tutto il giorno, per tutta la sera, per tutta la notte. Si svegliò davanti ad un fuoco spento nel silenzio della sua casa con uno strano presentimento e uscì a comprare il giornale. Max era stato arrestato.
Tornò a casa, raccolse tutte le sue cose, prese un foglio bianco “ Ognuno è ciò che vuole essere” ci scrisse sopra, lo chiuse in una busta e lo infilò in tasca.
Lontana in una stazione senza nome, tra i volti di gente sconosciuta imbucò la lettera. 
Un bambino è una tela bianca da dipingere con i colori dell’amore. Avrebbe dipinto lei insieme a suo figlio, poi sarebbero saliti insieme sulla giostra della vita e gli avrebbe regalato un giro gratis pieno d’amore e di sorrisi…in fondo si disse di biglietti ai giostrai, lei, ne aveva già pagato troppi.


Anna Laura Cittadino