19 giu 2013

I versi del poeta Lorenzo Curti, dedicati al mio mare, al crepuscolo.



S'annotta a mare 
calmo nell'attesa
di ombre piene sopra acque e luce 
e forse tace voce di gabbiani
e vento tace uguale, si nasconde.
E si fa voce l'anima che vibra
mirando queste placide distese
screziate dal colore delle foglie
che quasi penzolanti sulla riva ossigeno riversano nell'aria
salmastra, inumidita per calura.


Lorenzo Curti

8 giu 2013

Penne d'aquila- Recensione dello scrittore Lorenzo Spurio


Un grande gioia ed i miei più sentiti ringraziamenti vanno allo scrittore Lorenzo Spurio per aver recensito il mio romanzo Penne d'Aquila avvalendosi della sua esperienza di critico letterario. Apprezzo moltissimo la sua chiave di lettura al mio romanzo.








Penne d’aquila”, dell’amica Susanna Polimanti, è un romanzo che non lascerà indifferente il lettore. Il perché di questa affermazione il lettore lo sviscererà lentamente, pagina dopo pagina.
Il linguaggio chiaro e pulito, la ricca presenza di citazioni e riferimenti a testi “classici” della letteratura europea e non solo, rendono il percorso del lettore ulteriormente piacevole e motivo di riflessione sui temi che Susanna Polimanti affronta. Dolore, solitudine e senso d’apatia si intervallano a momenti d’evasione, flirt amorosi, serate spensierate con le amiche per poi risprofondare nella sofferenza per la dipartita di un congiunto, la desolazione interiore e lo scoraggiamento per una situazione lavorativa traballante, insicura, e ulteriore motivo di tormento. Ma il romanzo non è un elogio alla sofferenza, né una presa di coscienza sulla miserevolezza e la condizione disagiata dell’uomo nella società contemporanea, piuttosto è la trasposizione su carta di un animo sensibile che ha combattuto battaglie che l’hanno forgiata. Perché il libro è chiaramente una summa organica di motivi e riferimenti biografici della scrittrice (la citta natale dove scorre il fiume Topino, che è chiaramente la città di Foligno, la “cittadina delle Marche piena soltanto di salite e discese” (32) in cui vive che è di certo la città-capoluogo di Fermo, il lavoro di traduttrice-interprete, etc).
Il lettore è affascinato dalle pieghe intimistiche del romanzo ed accompagna mano nella mano la sua eroina, Virginia, ragazza dall’animo inquieto, sofferente, taciturna e minata –lo si dirà nelle primissime pagine del romanzo- da ricadute e svenimenti che, oltre a indebolirla, la conducono a domandarsi di continuo il perché di quegli avvenimenti.
La narrazione prende una virata più colorita quando la narratrice ci parla della sua introduzione al mondo del lavoro con colloqui, licenziamenti, contatti con dirigenti e quant’altro nella sua attività di interprete e traduttrice in imprese del calzaturiero nel Fermano (altro riferimento alla stessa autrice dove appunto vive ed ha lavorato).
“Penne d’aquila” è un romanzo di formazione: seguiamo Virginia dall’adolescenza fino alla maturità e nel trascorso degli anni intuiamo una crescita morale che si esplica nella felice riconciliazione con sé e nella scoperta del bello nel semplice, ma è anche e soprattutto un romanzo d’amore perché la componente formativa, di conoscenza del mondo, tipica del Bildungsroman, non può non passare attraverso la conoscenza, l’attrazione e l’amore verso qualcuno. L’amore è di certo un elemento conoscitivo ed esperenziale di fondamentale importanza nel percorso di crescita e qui, nel romanzo di Susanna, è il tema che aggruma tutta la narrazione, come il finale agrodolce evidenzierà. Ma la crescita non può avvenire neppure senza aver sperimentato realtà spaziali differenti da quella natia ed è per questo che l’esperienza universitaria di Bologna, la singolare vacanza-studio in Germania, le trasferte lavorative a Copenaghen e a Shanghai, oltre a significare momenti di lucido ritrovamento di se stessa, di pacificazione e di osservazione dei suoi problemi da fuori, funzionano come rinvigorimento di quell’essere a tratti depresso a tratti perturbato dai sentimenti contrastanti che l’amore spesso genera. Ma nella vita di Virginia –il cui nome non può che richiamare la grande scrittrice inglese che soffrì di depressione e che introdusse il celebre “flusso di coscienza”-  non mancano forti contraccolpi e momenti bui ad aggravare la pesantezza di un vivere tormentato quali sono la morte del padre, prima, e quella di una grande amica. Momenti difficili che pongono l’autrice ad elucubrazioni ancora più particolareggiate e di difficile risposta che affida soprattutto ad alcune citazioni che la scrittrice ha deciso di mettere all’inizio di ciascun capitolo.
Un romanzo d’indagine nelle pieghe dell’io, alla continua ricerca della ragione del mal di vivere e al contempo di una esasperata volontà di sentirsi amata. A volte –sembra sussurrarci l’autrice all’orecchio- non c’è una spiegazione chiara e definita a ciò che ci accade. Possiamo collegarlo a qualcos’altro o rintracciarne la causa in ciò che più ci fa piacere, ma il più delle volte le cose accadono per caso, per sbaglio, per coincidenze. Ed è proprio per questo che Virginia ed Angelo riusciranno a rincontrarsi dopo trenta anni e a riscoprirsi attratti, coinvolti, uniti in un amore mai del tutto esplicitato, ma che ancora una volta verrà vissuto troppo velocemente.
Nelle ultime pagine leggiamo: “Aveva imparato a sorridere, anche quando le circostanze le avevano impedito di farlo” (172). Il tempo dona esperienze, nuove amicizie, amori, regala viaggi, momenti di condivisione, ma porta con sé anche l’aggravarsi di malattie e ci priva di persone care. Forse, allora, la soluzione di tutto sta nel saper colloquiare con esso, riconciliandosi agli eventi passati senza rancori né recriminazioni, per consentire a quelle ali invisibili che tutti abbiamo, di spiegarsi e di dar vita a un soave volo. E magari di sorvolare sui lidi adriatici delle Marche di cui Susanna ci parla e dei quali io stesso condivido un grande attaccamento.

(scrittore, critico letterario)


7 giu 2013

2 Cuori... una cuccia!! - Recensione di Giovanna Albi

Carissima Giò,
grazie per questa bellissima recensione. Sei riuscita con il tuo grande cuore ad  entrare nel mio e hai compreso in profondità l'amore che ho sempre condiviso con la mia "dolce metà": Susanna, mia padrona e capobranco. Dal cielo ti mando la mia più affettuosa leccata!
Strauss






Caro Strauss,
tu, che sai più degli umani, ben conosci il piacere che provo nel leggere e nel recensire :mi fa sentire viva ed entrare dentro i mondi degli scrittori e mi vesto d'un tratto di quei personaggi della letteratura che tanto adoro. Tu saprai senz'altro che si chiama "empatia" quel sentimento che ci lega tra scrittori e ci fa entrare in sintonia; tale sintonia è più o meno intensa in relazione alle affinità d'animo che troviamo con chi scrive. Orbene, tra me e la dolce metà di te, Susanna, è nata una profonda amicizia di penna e di anima, perché abbiamo percorsi comuni di vita, tra cui anche l'amore che portiamo verso la Natura e gli Animali, specie i cani.
Inutile che ti dica, perché tu già lo sai, che anche io ho un cane, Achillea, un segugio che ha un fiuto incredibile e che mi ha scelta tra tante possibilità di vita e che ha un destino che tu ben conosci: essere amato.
La tua storia è quella di un eroe e dimostra quanta potenza c'è in un cane amato come sei tu ( parlo al presente perché tu sei per tutti noi amanti degli animali ancora vivo e presente nei cuori);la tua esistenza è talmente fortunata che vorrei essere te, te che disegni il tuo territorio e la fai da padrone, te che vieni addestrato conservando ,anzi potenziando, la tua libertà e la tua forza interiore. Parlo di forza interiore, perché tu hai un'anima grande, come quella di Susanna, cui hai regalato dieci anni di vita irripetibile, i dieci anni più belli della sua vita. Dal testo e dalle foto si evince il profondo amore che vi lega: siete una mitico-eroica coppia, che il tempo non potrà scalfire, ma avete insieme eretto un monumento più duraturo del bronzo.
Tra le tue tante virtù, mi ha commossa la difesa incondizionata di Susanna, il momento di estremo ardimento quando le hai salvato la vita, mentre lei faceva l'acrobata mettendo a repentaglio la sua vita. Sai, lei è una giocherellona ; io la chiamo" l'acrobata delle parole" ma ,come tu hai ben descritto, si cimenta anche in acrobazie fisiche e meno male che ci sei tu, che con il tuo istinto e la tua potenza le hai salvato la vita. Il mio riconoscimento a te è grandissimo; con chi parlerei io oggi in affinità elettiva se tu non l'avessi afferrata con i denti mentre stava per volare giù dal sesto piano? So che sei andato da Licia Colò con Susanna e il tuo addestratore a raccontare il tuo ardore, la tua passione, la tua forza e il tuo coraggio, la tua potenza e il tuo istinto e hai fatto un figurone. Non poteva essere altrimenti, creatura potente ed eroica, forza pura della natura, cuore ed istinto che battono all'unisono, perché l'amore che tu porti per la vita è pari a quello che ti lega alla tua metà. La vostra non è una comune storia tra cane e padrone , ma è una storia d'amore che spacca le barriere del tempo e tu sei ancora vivo sotto la terra del giardino di Susy, dove crescono rigogliose le rose a segnalare la tua presenza e la tua forza che nulla e nessuno potrà cancellare.
Questo libretto che hai scritto è un regalo immenso anche per il mio Achillea e per tutti i tuoi amici a quattro zampe, anche per quelli meno fortunati di te e di Achillea ed è un monito per tutti coloro che hanno un cane, ricordando loro di amarlo infinitamente e di non maltrattarlo mai, perché un cane vale emozionalmente e affettivamente più di un essere umano: un cane non ti tradisce mai ed è il vero amico dell'uomo.
Da questo libriccino ho desunto anche le tue abilità di scrittura: in uno stile semplice, lineare, assolutamente amabile si esprime tutta l'armonia della tua esistenza e la tua prontezza di spirito nel leggere nel cuore di Susanna, fino a coglierne momenti di gioia e di malumore: altro che psicoanalista! Tu sei il più fine conoscitore dell'animo umano, vedi dove noi non vediamo, percepisci dove noi siamo assenti, ascolti dove noi siamo sordi e credo che tu difenda la vita di Susanna davvero con tutta la tua potenza fisica ed affettiva. Ti vedo accucciolato in fondo al suo letto, pronto a leccarla al risveglio, a leccare, come fa Achillea, anche le sue ferite dell'animo( e chi non ne ha?) e tu sei il più abile terapeuta che si possa immaginare: la vostra unione sulla terra è durata dieci anni ma oltre questi avete un'eternità da vivere.
Io e il mio Achillea ci rallegriamo e ci congratuliamo con te per tutto quello che ho cercato di tradurre in parole, che nulla è rispetto alla tua essenza ed esistenza, perché la vita di un cane come te, Strauss, "supera di mille secoli il silenzio".
Con Affetto e gratitudine.

Gio'


3 giu 2013

Rugiada di Stella di Stefano Festi

In una giornata di pioggia battente, vi regalo i bellissimi versi del poeta  Stefano Festi
Magari tornerà il sole...




Piovea ridente sul di lei viso
dorato e limpido
in cuor suo gentil,
fragile polvere di stella.
Cuor di bimbo cresciuto
cortese rugiadea essenza
riempia.




Stefano Festi
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