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15 mag 2014

Ringrazio la poetessa Rosaria Minosa per questo bellissimo commento al mio libro LETTERE MAI LETTE


Ciao Susanna, non sono una recensionista ma ogni volta che leggo un libro che mi comunica emozioni, scrivo sempre il mio pensiero su un quaderno.  In Lettere mai lette come tu stessa scrivi, forse qualcuno si riconoscerà o addirittura penserà di essere il o la protagonista delle tue lettere. In queste lettere ti sei messa completamente a nudo, esprimendo emozioni, paure, angosce ma anche momenti felici di spensieratezza, ricordi legati a persone e cose, ricordi legati al tuo amico cane, ricordi di persone che non sono più presenti nella tua vita. Tutto questo scritto con una vena nostalgica per non aver mai detto quello che si ha realmente nel cuore. È proprio vero, quando le persone ci vengono a mancare oppure per un destino diverso dal nostro le strade si dividono, ci si rende conto della loro importanza, siamo assaliti da sensi di colpa. Queste lettere dovrebbero porre il lettore in uno stato di riflessione, dovrebbero farci comprendere quanto sia importante riuscire a tirare fuori le nostre emozioni e ogni nostro stato d’animo. A volte diventa difficile dire alle persone TI VOGLIO BENE come potrebbe essere facile se a dirlo non sia veramente il nostro cuore ma la voglia di apparire, di piacere agli altri, come scrivi nella lettera FANTASMA DI FUMO E PROFUMO “[…] davo senza riserve e ricevevo in cambio soltanto ciò che faceva comodo ad amici, familiari, amori vari”. In questa lettera si percepisce la tua crescita interiore, dove finalmente la tua razionalità non è più predominante ma si evincono i tuoi sentimenti puri, ora finalmente tu sai cosa vuoi dalla vita, sei pronta ad amare. Un’altra lettera bella e toccante è la lettera scritta a quel piccolo angelo biondo mai nato. In questa lettera esplode tutto l’amore che hai per la vita ma soprattutto esplode la tua fede, il credere in una vita dopo quella terrena “[…] non so perché ti scrivo questa lettera forse perché mi auguro che tutti gli angeli possano leggerla”. Fede che ritroviamo anche nella lettera UN BOXER SPECIALE “[…] ora sei lassù nel sole, nella luna […]” lettera in cui si legge l’amore che avevi per il tuo cane e tutto l’amore incondizionato che lui ti ha dato, ringraziando Dio per quei momenti. E poi ancora un’altra lettera molto significativa LA FERITA SI CHIUDE, qui è presente la consapevolezza di essere donna. Quante di noi, convinte di aver trovato l’amore della nostra vita si sono annullate, umiliate ma poi a un certo punto hanno preso coscienza di se stesse e della  propria persona; ci sentiamo finalmente donne e il mondo ci crolla addosso perché ci rendiamo conto che la persona che abbiamo accanto è un perfettamente estraneo, ci si rende conto che il nostro era un amore malato che ci ha rese schiave, un amore che ci ha annullato e non ci ha permesso di vedere con i nostri occhi ma con gli occhi degli altri. La cosa più strana è che, a distanza di anni ci si chiede - ma ero proprio io quella donna? - 
Ogni lettera scritta ci induce a una attenta riflessione come ancora in PAUSA, dove tu Susanna, ci permetti di comprendere l’importanza di captare “[…] i messaggi e i segnali che il nostro stesso corpo ci manda ogni giorno” e che, purtroppo, noi non ascoltiamo solo perché ci fa comodo. Prima di pensare ai bisogni degli altri, dobbiamo comprendere il nostro essere, solo così riusciremo veramente ad aiutare gli altri.  Susanna, la tua fede e l’amore che hai per la vita sono presenti in ogni tua lettera. Consiglio questo libro a tutte quelle donne che consapevolmente stanno vivendo un amore sbagliato. Donne, agite come ha fatto Susanna, prendete una penna e scrivete tutto quello che avete dentro, scrivete con cuore e razionalità, rileggete poi più volte quanto avete scritto, vi renderete conto che le situazioni che vi portano malessere sono tante, solo così riuscirete a venire fuori da quel tunnel prima che sia troppo tardi. GRAZIE SUSANNA PER IL TUO INSEGNAMENTO DI VITA!


ROSARIA MINOSA

Verona 27 aprile 2014

14 mag 2014

Commento-recensione della poetessa Sandra Carresi al mio romanzo Penne d'aquila

Ringrazio l'amica poetessa SANDRA CARRESI per questo bellissimo commento al mio romanzo Penne d'aquila (Kimerik)






        

-   Un pensiero             su                      Susanna Polimanti –
   fermando così, le mie sensazioni…
                                                                                                 -                                                                     - Penne d’aquila – Romanzo


Ho conosciuto una bella persona, Susanna, da poco tempo devo dire, ma, ricevuto in regalo il suo libro, ricca di curiosità, ne ho bevuto l’essenza, e, compreso la stima e la simpatia immediata, condividendo in pieno, il significato del titolo – Penne d’aquila – - Casa Editrice – KIMERIK -

L’adolescenza è la fase più importante ed essenziale della nostra vita, l’essenza che ne rimane addosso è un vestito che, nonostante il trascorrere degli anni e del conseguente cambiamento fisico, resta piacevole rispolverare e indossare. Tutto questo non per tornare indietro, ma semplicemente per andare avanti.

-          La nostra, Virginia, protagonista del libro, è certamente donna forte, grintosa, intelligente, tenace, autonoma e… se posso, fortunata.  Nata in un clima serrato dagli affetti familiari, con fratelli, e amiche vere, la cui perdita può avvenire solo con la morte, ma nessuna distanza fisica, né tantomeno il tempo, può scalfire o imbrattare, è patrimonio che si può incontrare dalla nascita, ma, il saperlo mantenere, arricchire, alimentare attraverso gli anni, è materia di valori interni, forti, sentiti e consolidati.

-          Ci sono Amori, magari nati sui banchi di scuola, che ci fanno crescere, ma, non solo. Rimangono in quel pezzetto di cuore che ci appartiene in solitudine, che ci fa compagnia e che torna sempre a galla al momento opportuno. A volte, forse con fastidio ci permette di fare paragoni con altri amori, passioni o distrazioni, ma, poi alla fine, ci fa scoprire il nostro vero “io”, non regalandoci necessariamente malinconie, ma, accrescendo i nostri percorsi di vita con un’apertura nuova, forse timidamente ancora all’ombra della nostra anima.

La ricchezza è mia, in questa fase di vita, ormai scollinata, a fare incontri con persone speciali capaci di regalare emozioni, mostrando coraggio e saggezza, illuminando la possibilità di andare “oltre” ogni possibile sfida.

                                                                                            
Firenze, 13 maggio, 2014
                                                                                                            
 Sandra Carresi

19 apr 2014

Il buio La luce L'amore di Rosaria Minosa - Tematiche intense e drammatiche

Se giudichi le persone, non hai il tempo di amarle
(Madre Teresa di Calcutta)



Il buio La luce L’amore, la seconda pubblicazione di Rosaria Minosa (Albatros 2012) è un romanzo dai toni umili e discreti che profonde sentimenti autentici. È pervaso da tematiche intense e drammatiche, socialmente molto sentite quali la malattia tumorale e l’alcolismo.
La narrazione si apre con l’esperienza di pre-morte della protagonista Patrizia che, sottoposta a un intervento all’utero, si trova a dover scegliere tra la visione del tunnel di luce di fronte a lei e il rientro nel suo corpo fisico; da qui e non solo, nasce il titolo stesso del libro “Non sentiva dolore, quel male che l’aveva soffocata era sparito. Il tunnel s’illuminava, si allargava sempre più e lei ebbe la sensazione di vedere LA LUCE […] Andare avanti significava vivere con L’AMORE, L’IMMENSO.
La decisione della donna di continuare a vivere e abbandonare quella via di luce e amore, comporta ogni vissuto successivo, inclusa l’intima sofferenza di vivere accanto a un marito dedito all’alcol ormai da parecchi anni. Rosaria Minosa ci presenta un viaggio dentro se stessi, diretto a coloro che sono destinati ad accettare con fatica ogni genere di depressione, causata dal trauma psicologico dopo una malattia, così come da tutti quei fattori inconsci determinanti emarginazione, angoscia e reazione al sociale che, il più delle volte contraddistinguono ogni alcolista. Patrizia si trova a vivere la stessa malattia tumorale che le aveva portato via anche sua madre, per ben due volte si sente menomata, tuttavia riuscirà a uscire da quell’oscuro tunnel e con tanta umiltà e dignità sarà in grado di recuperare l’amore di Stefano e il suo matrimonio.

Lo stile è privo di ogni ornamento retorico, ricco di note essenziali ed emotive. Il linguaggio è fluido e coinvolgente in un alternarsi d’immagini sempre vivide.

Un libro importante e coraggioso che affronta lo choc per l’elaborazione di una malattia, dei conflitti interiori, la mancanza di una base d’amore certa tra un uomo e una donna, lo spettro di un alcolismo che ruba tutte le caratteristiche di una persona, rendendola restìa a qualunque dialogo e comprensione. Oltre le tematiche sociali fortemente attuali, ritengo che l’essenzialità del messaggio sia l’alessitimia, già rilevata nel primo romanzo di Rosaria Minosa (Il sorriso rubato). Alla base di ogni disagio emotivo o psichico c’è sempre e comunque l’incapacità di esprimere le proprie emozioni, rimarcando ogni problematica derivante dalla sofferenza della non comprensione degli altrui e propri stati d’animo, l’assenza totale di confronto relazionale.
La caratteristica emotiva e la percezione di inadeguatezza vengono raramente espresse e sono spesso causa di insorgenza di incompatibilità caratteriale e sentimentale. Questa percezione è motivata dal conflitto tra l’immagine di sé fortemente idealizzata e l’insoddisfazione per la propria realizzazione personale.
Il buio La luce L’amore è un’incessante lezione di umiltà e stimolo all’ascolto di quanto spesso si tende a nascondere, non solo agli altri ma anche a se stessi. La storia di Patrizia e di suo marito Stefano diviene un preciso valore simbolico, delegato alla costruzione dell’autostima, dell’indispensabile amor proprio. L’autrice Rosaria Minosa, abituata a vivere nella quotidianità situazioni di disagio familiare e sociale, c’insegna ad ascoltare e ascoltarsi, a mettersi continuamente in discussione al fine di porre i principi al di sopra della personalità e di praticare una sincera umiltà.
Se non provassimo emozioni saremmo tutti separati dalla vita, Rosaria Minosa con il suo libro  insiste su tale tematica e ci esorta a viverle sempre e comunque, lasciandole fluire per conseguire la crescita e la guarigione interiore.
Infine, ogni storia e ogni amore, se debitamente e volutamente sentito e vissuto può ricondurci a ritrovare la propria dimensione “[…] dopo il BUIO, un po’ di LUCE, che porterà loro L’AMORE.”









17 set 2013

Dedicata a mio fratello Sebastiano



Brandelli di carta



Mani che tremano,
tra frasi e parole
ormai inutili,
ridotte in pezzi,
brandelli di carta.


Ora riposa
in un sacco giallo
un ruolo terreno,
come coriandolo colorato
vola via,
soffiato
dalla forza dell’amore.


La tua firma
tagliuzzata,
tranciata,
nella rabbia
nella disperazione,
perché eri
e non sei più.


In fogli stracciati
una storia umana
si perde,
nell’ascolto quotidiano
resiste.


Tra i miei denti
un tocco leggero,
mani abili,
tue
ancora.



Susanna Polimanti     19 febbraio 2013