Poche
persone hanno l'immaginazione per la realtà (J.W.Goethe)
Iuri
dei miracoli di Iuri
Lombardi edito da Photocity nell’ottobre
del 2012 non è certamente l’unica opera letteraria dello scrittore, poeta e
giornalista fiorentino, sicuramente è un testo geniale ed evocatore. È impresa
ardua recensire l’opera, principalmente perché nella sua prefazione, il noto critico
letterario Lorenzo Spurio ne ha già
rilevato ed esaltato gli aspetti essenziali in maniera esaustiva.
Attraverso
un genere onirico, un presente e un passato ricreati fantasticamente, l’autore Iuri Lombardi scruta e coglie la
vastità e lo spessore del reale per scendere nei meandri del proprio intimo “[…] attore protagonista del guardare, del
farsi avanti sul proscenio della strada, tra i marciapiedi e le corsie
preferenziali e ancora più oltre.” In una sorta di gioco di prestigio, Iuri
s’identifica con un “jolly” e si ritroverà a interrogarsi sul significato
della vita e sul grande tema di fondo che è il mistero di ogni natura umana;
nella sua fantasia il travestimento da jolly fornisce certamente qualche
vantaggio speciale a qualunque giocatore.
Iuri
Lombardi è un attento osservatore
della vita autentica e in questa sua opera interpreta da protagonista curioso,
personaggi, fatti e situazioni del quotidiano, con intuito originale, con una
forza creativa di un’intensità eccezionale. Iuri Lombardi non è un semplice scrittore
bensì un vero e proprio artista e come tale è dotato di grande fantasia visiva,
percorre immagini reali di strada, ne descrive gli scorci, i colori e i rumori,
si ferma con gli emarginati per assaporarne il vissuto, quale taumaturgo e
miracolato egli stesso. Nelle sue
fantasie oniriche non ci sono cose inesistenti bensì l’intero palcoscenico della vita, con le sue tristezze, incertezze,
paure, successi e cadute. Ecco infatti che Iuri Lombardi immagina ancora
d’indossare la maschera da clown, poiché l’unica figura capace di leggere la
propria vita senza il filtro delle ipocrisie. Ogni sua manifestazione interiore
assorbe dal sapore del vissuto degli altri, viene rielaborato in maniera
immaginifica unicamente perché l’unica via per comprendere e comprendersi “E se la vita si potesse riscontrare solo
nell’immaginario e non nel tangibile?” L’autore si racconta, egli stesso
protagonista sul grande palcoscenico terreno, dove serpeggia una dolceamara
ironia nei confronti dei nostri usi e costumi, delle nostre manie, delle
abitudini di cui siamo più o meno consapevolmente schiavi. Dietro ogni sua
parola si nasconde il desiderio finale di cambiamento e miglioramento della
vita stessa che si evince anche dalla collocazione della narrazione con un
preciso criterio di rapporto paritetico, che soppesa e valuta ogni aspetto
sociale, in cui egli stesso fantasticamente si cala per condividerlo. Un po’
monello, un po’ anticonformista e un po’ saggio, Iuri Lombardi affronta le fasi
della nascita, della morte e persino della resurrezione, intesa come
principio di una nuova azione, un’impresa in cui lanciarsi a capofitto, un’opportunità
da non lasciarsi sfuggire; resurrezione che viene nominata anche nell’atto
sessuale ultimo.
Lo
stile del testo letterario è diretto, vivace, arricchito da dettagli di
bellezza suggestiva della città di Firenze e di ogni altro luogo menzionato. L’esposizione
si dipana in una trama affascinante, quasi seducente, di parole, frasi e
periodi che sembrano collegati dal senso profondo della "necessità"
letteraria di uno stile personale e originale.
L’interminabile
susseguirsi di termini finemente strutturati nasce da un personale gusto della
dismisura, con oscillazione tra fantasia a briglie sciolte e simbolismo
intellettuale, in cui troviamo un’incredibile ricchezza lessicale. L’ironia del
testo si fonda su un’acutissima, fulminea e assolutamente spregiudicata
osservazione della realtà, per cui un tratto dei suoi personaggi,
un'inflessione della voce, la descrizione di un paesaggio, una festa, una
ricorrenza o un abito sono rivelatori d'un carattere o di un tipo e di tutto un
mondo da esso rappresentato.
Leggendo
Iuri
dei miracoli mi sono trovata, forse per associazione d’immagini o per
pura connessione logica, a ricordare il mazzo di carte dei Tarocchi, in cui la
prima carta degli Arcani Maggiori è rappresentata dal Bagatto, che sta a
indicare l’inizio del grande gioco della creazione; esattamente come Iuri si
presenta nel suo libro, un giocoliere, un prestigiatore, che lascia intendere di
poter giungere alla verità attraverso l’illusione. Il Bagatto nei Tarocchi è anche la piena
realizzazione, la conquista dell’unità sostanziale, la possibilità del soggetto
di agire in maniera compiuta nel proprio ambito contestuale. In Iuri
dei miracoli, lo scrittore-protagonista è dunque una persona
intraprendente, un essere potenziale che tuttavia, con l’incanto della sola
parola, riesce ad occultare con destrezza, la sua stessa personalità. Iuri
Lombardi, un uomo dalla grande sensibilità ed emotività nonché dotato di
sorprendente e brillante intelletto; doti che gli permettono di affrontare una
scrittura da autentico talento.
SUSANNA
POLIMANTI
Cupra Marittima, 13.04.2014
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