25 mag 2018
Cerimonia di premiazione 4° Edizione Premio Letterario "Città di Fermo"
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susanna polimanti
30 apr 2018
4°
PREMIO LETTERARIO “Città di Fermo”
Anno
2018
Verbale ufficiale della Giuria
La Libera Associazione
Culturale ARMONICA-MENTE di Fermo- Presidente Nunzia Luciani, è lieta di
comunicare che la Commissione di Giuria della 4° Edizione del Premio
Letterario “Città di Fermo” - Anno 2018, per le Sezioni A, B, C e D presieduta da:
SUSANNA POLIMANTI
e costituita dai seguenti
componenti di giuria:
Sez. A: Susanna
Polimanti, Anna Laura Cittadino, Cinzia Franceschelli, Nuccia Martire,
Michela Zanarella, Maria Giovanna
Bonaiuti.
Sez. B: Mons. Mario Lusek, Filippo Davoli, Susanna
Polimanti, Maria Giovanna Bonaiuti, Cinzia Franceschelli, Cristina Manzini.
Sez. C: Susanna Polimanti, Maria Giovanna Bonaiuti Nuccia
Martire, Cinzia Franceschelli.
Sez. D: Susanna
Polimanti, Antonio De Signoribus, Anna Laura Cittadino, Nuccia Martire, Cinzia
Franceschelli, Cristina Manzini.
dopo attenta lettura ed esame delle
opere in forma rigorosamente anonima, contrassegnate dal solo titolo e
in base ai seguenti canoni di valutazione:
1. Rispondenza ai requisiti tecnici
previsti dal bando di concorso
2. Analisi sintattico – grammaticale
3. Originalità ed elaborazione del
contenuto
4. Efficacia del messaggio ed emozioni
suscitate
5. Stile (forma, linguaggio, metrica,
ritmo, musicalità)
ha così deliberato:
SEZ.
“A” – POESIA IN LINGUA ITALIANA A TEMA LIBERO
Vincitori assoluti
1° Premio - “Concerto d’autunno” di Nadia Ghidetti (Fabriano- AN)
2° Premio - “Ci sono
fiori” di Franca Donà (Cigliano-
VC)
3° Premio - “Elisa sulla porta” di Alessandra Fichera (Siena – SI)
Premio Speciale del Presidente di Giuria
“Presagio
d’inverno” di Umberto
Druschovic (Aosta-
AO)
Premio Speciale Associazione Culturale GueCi (Presidente Anna Laura
Cittadino)
“Londra
è lontana” di Alessandro Ludovico
Minnucci – Fermo(FM)
Menzione d’Onore
“Stagioni” di Antonio Damiano
(Latina-LT)
“Accade”
di
Giorgio Rafaelli (Avezzano- AQ)
“Figlio
del deserto” di Stefania
Pellegrini (Nus-AO)
“Cielo
d’Africa” di Anna Maria
Deodato (Palmi- RC)
♦
♦ ♦
SEZ.
“B” – POESIA RELIGIOSA
Vincitori assoluti
1° Premio – “I muri
(Assisi, gennaio 2018)” di Alessandra
Scarano (San Venanzo- TR)
2° Premio – “Invictus”
di Laura Cesetti (Valfornace-MC)
3° Premio – “Ti cerco
ancora” di Gaetano Catalani
(Ardore Marina- RC)
PREMIO SPECIALE DEL PRESIDENTE DI GIURIA
“Altrove” di Marco Pezzini (S.Giuliano Milanese- MI)
Premio Speciale CEI (Ufficio Nazionale per la pastorale, il tempo
libero, turismo e sport)
“Ave
Maria” di Francesco
D’Andrea (Torre del Lago Puccini- LU)
Menzione d’Onore
“Il
sorriso di Dio” di Angela
Catolfi (Treia-MC)
“Oltre”
di
Sergio Belvisi (Busto Arsizio-VA)
“Eri
lì, madre” di Cinzia Pitingaro
(Castelbuono-PA)
“Lambita” di Eva Maria Capriotti (Grottammare-AP)
♦ ♦ ♦
SEZ.
“C” – POESIA IN DIALETTO
Vincitori assoluti
1° Premio – “Angiuli cu’ n’ala” di Paolo Lacava (Fabriano-AN)
2° Premio – “A caggia” di Gaetano Catalani (Ardore Marina- RC)
3° Premio – “Tendresa” di Joan Josep Barceló i Bauçà (Palma di Maiorca- Isole Baleari-Spagna)
Premio Speciale del Presidente di Giuria
“Dumì',
lu sòceru mia” di Angela
Catolfi (Treia-MC)
Menzioni d’Onore
“Gueriér” di Franco Tagliati (Guastalla-RE)
“Lë
specc ëd la vita” di Attilio
Rossi (Carmagnola-TO)
“Cu
sapi…” di Paolo Landrelli
(Ardore-RC)
♦ ♦ ♦
SEZ.
“D” – LETTERA APERTA A TEMA LIBERO
Vincitori assoluti
1° Premio – “Le bambine di Vittoria” di Maria Zimotti (Pessano Con Bornago-MI)
2° Premio – “La neve ha un suono sottile” di Federico Fabbri (Firenze-FI)
3° Premio – “Il riflesso di uno specchio” di Natalia Lenzi (Quarrata-PT)
Premio Speciale del Presidente di Giuria
“Marta” di Tiziana Stasi (Crotone-KR)
Menzione d’Onore
“Lettera
a una figlia” di Elena
Belmontesi (Monte Urano-FM)
“Lettera
ai contadini della mia terra e di tutte le terre” di Alessandro Petruccelli (Formia-LT)
“Ciao
Africa” di Maurizio Minnucci
(Porto San Giorgio-FM)
“Lettera aperta ai millennials- Nel profumo del sandalo” di Fulvia Foti (Macerata-MC)
“Viaggiai
sul carro dei vinti” di Paolo
Pagnotta (Avellino-AV)
♦
♦ ♦
CONSISTENZA
DEI PREMI
Come indicato dal bando di partecipazione al concorso
i premi consistono in:
Vincitori
assoluti Sez. A-C-D:
1° Premio: Targa, diploma con motivazione della giuria
e 150 Euro
2° Premio: Targa, diploma con motivazione della giuria
e libri
3° Premio: Targa, diploma con motivazione della giuria
Premi Speciali: Targa e diploma con motivazione della
giuria
Menzioni d’Onore: Trofeo e diploma
Vincitori
assoluti Sez. B:
1° Premio: Targa, diploma con motivazione della giuria
e articolo religioso
2° Premio: Targa, diploma con motivazione della giuria
e libro
3° Premio: Targa, diploma con motivazione della giuria
Premi Speciali: Targa e diploma con motivazione della
giuria
Menzioni d’Onore: Trofeo e diploma
N. B. Solo i vincitori del premio saranno contattati a mezzo mail o
telefonico ai riferimenti forniti alla segreteria del premio tramite la scheda
di partecipazione.
PUBBLICAZIONE
IN ANTOLOGIA
Tutti
i testi dei Vincitori Assoluti, dei Premi Speciali e delle Menzioni verranno
pubblicati in antologia. Per i primi premi e premi speciali il testo sarà corredato
dalla motivazione della giuria.
Il
presente messaggio non verrà reiterato a mezzo mail o telefonico ed è dunque
ultimo e perentorio.
L’antologia
del concorso sarà disponibile alla vendita il giorno della premiazione.
RITIRO
DEI PREMI
Come
indicato al punto 9 del regolamento del bando di concorso i vincitori del 1°,
2° e 3° Premio e Premi Speciali sono tenuti a presenziare alla cerimonia di
premiazione per ritirare il premio.
In caso di mancata presenza, i premi potranno essere ritirati tramite delega
scritta, fatta eccezione dei premi in denaro che saranno incamerati
dall’Associazione Culturale Armonica-Mente per le future edizioni del Premio. Per
le Menzioni d’Onore: premio, diploma e antologia potranno essere spediti a casa
dietro pagamento delle spese di spedizione.
La cerimonia di
premiazione si terrà sabato 9 giugno 2018 alle ore 16.00 presso la
Cattedrale di Fermo – Giardino del Museo Diocesano (di fronte Museo Diocesano).
In caso di maltempo, la cerimonia si terrà presso l’atrio della Cattedrale.
La Cattedrale è
raggiungibile in auto dalla Piazza del Popolo. I vincitori e i partecipanti
alla cerimonia sono pregati di apporre sul parabrezza interno un foglio con su
scritto: 4° Premio Letterario “Città di Fermo”, grazie.
Per ogni altra richiesta di informazioni inerente alla
premiazione, si rimanda al contatto mail del premio: premiocittadifermo@gmail.com
NUNZIA LUCIANI
SUSANNA POLIMANTI
(Presidente
del Premio) (
Presidente di Giuria)
Fermo,
li 30 aprile 2018
19 mar 2018
Segreti e storie popolari delle Marche: l'affascinante opera di Antonio De Signoribus
Segreti
e storie popolari delle Marche di Antonio De Signoribus (Newton Compton Edizioni) è un’affascinante
opera, che coniuga in modo esemplare tanto la lucidità e la precisione dello
studioso quanto le capacità affabulatorie del grande narratore. Certamente una
tra le più importanti e la più tipica esperienza letteraria tra le innumerevoli
pubblicazioni di De Signoribus, in
quanto vasto patrimonio di storie antiche e fantastiche, leggende e aneddoti dai
temi più svariati, tra i segreti e i misteri di una cultura popolare basata
sull’oralità e l’auralità, che affonda nelle radici comuni delle tradizioni
marchigiane. Ricevere questo libro direttamente dal suo autore è un dono
prezioso, la cui lettura ha soddisfatto mille curiosità nonché quella smania di
scoprire significati nascosti dietro ogni mitica apparenza. Antonio De Signoribus, professore di
filosofia, studioso di letterature primitive, giornalista e antropologo nonché scrittore
affermato e stimato, è un uomo dalla personalità squisitamente riservata, come
pochi se ne incontrano al giorno d’oggi. Più che legittima è la definizione di “Grimm
delle Marche”, per i successi acquisiti nella scrittura e riscrittura di fiabe:
un riferimento costante, nella sua produzione letteraria, per un’interpretazione dal punto di vista
filosofico e psicoevolutivo. Da questo progetto artistico, a cui l’autore
stesso afferma di essere particolarmente affezionato, si evince la vera essenza
dell’immaginario collettivo; ne risulta un quadro stupefacente di una perpetuazione
nei secoli di credenze popolari, tramandate attraverso la penna di un cultore della
tradizione orale, che offre al lettore anche l’opportunità di recuperare e aggiornare
fascini e atmosfere incantate dei nostri borghi e città.
La ricchezza di dati
comparativi si svolge ad ampio sviluppo narrativo e consente rapidi e
illuminanti excursus fra rivelazione del mito, pregiudizi e racconti fantastici, superstizioni
con specifici rituali che investono anche la fenomenologia più estrema della
stregoneria nonché tendenziose e oscuranti verità o semplici convinzioni, radicate
nella memoria popolare e legate a significati e simbolismi di tratti
caratteristici di figure folkloriche. Il gusto dei particolari accentua la
risonanza della realtà storica nei vari generi, ricostruisce la derivazione del
racconto popolare e fornisce una
chiave di riscrittura e interpretazione di ogni leggenda e mistero anche in
termini psicologici.
L’opera
è una vera e propria scelta culturale che fa da cardine alla conservazione
delle proprie radici, dove protagonista è l’identità marchigiana che si è formata
dalla sintesi dei vari influssi culturali, di cui le espressioni di oralità rappresentano
un archivio di testimonianze di certezze e pericoli, comportamenti, modi di
dire, forme e poteri straordinari, non solo di gente comune ma anche di nobili
personaggi e religiosi, che ne hanno subito le influenze nel corso dei secoli. Il
testo suddiviso in capitoli, contempla anche i lemmi d’origine nelle loro varianti dialettali ed è abilmente congegnato sì da conferire o
accrescere sia la drammaticità che l’ilarità dei racconti.
Antonio De Signoribus,
con il suo stile accurato nel riprodurre le caratteristiche del racconto orale,
ci conduce alla scoperta di un intrigante mondo di misteri e di leggende popolari
marchigiane, ci mostra un’atmosfera umana maggiormente ampliata, capace di
offrire strumenti interpretativi che rendono possibile la decifrazione e persino
la comprensione delle tante tradizioni tuttora dilaganti, soprattutto nei
centri dell’entroterra.
Pienamente
giustificata la mia ammirazione per questa specifica forma d’arte, che appare poco
e raramente nella storia letteraria contemporanea; una trasmissione orale che
rileva non più dall’estetica, ma dalle origini di una storia culturale della
nostra stupenda Regione, nella ferma speranza possa rappresentare una valida
eredità anche per le future generazioni.
9 mar 2018
Premio Internazionale Poesia "Memorial Guerino Cittadino" VII Edizione 2018
Con il patrocinio Città di Rende e Comune di Rodano.
In collaborazione con l’Associazione ArmonicaMente e con l’adesione della bottega orafa Mastro7.
In collaborazione con l’Associazione ArmonicaMente e con l’adesione della bottega orafa Mastro7.
Regolamento:
Sez. A – Poesia inedita in lingua italiana a tema libero.
Sez. B – Poesia inedita in vernacolo a tema libero.
Sez. C – Video-poesia a tema libero
Art. 2 – Ogni autore può inviare (1) una sola poesia inedita anche già premiata in altri concorsi.
Le poesie saranno preferibilmente non eccedenti 45 versi.
Art.3- Per la video-poesia ogni autore può inviare (1) un solo video anche già premiato in altri concorsi. Il video, della durata max di 5 minuti, potrà essere realizzato in formato: avi / mpeg (1-2-4) / .mov / flv /wmv su supporto / dvd / cd-r.
Il testo può essere recitato o scritto per mezzo di didascalie o sottotitoli. Nel caso in cui il testo sia in dialetto i sottotitoli sono d'obbligo.
Nel caso in cui vi siano contenuti video o musicali di terze parti è obbligatorio allegare la relativa liberatoria.
La VideoPoesia può essere realizzata da un singolo autore o da due autori distinti (uno per la parte letteraria ed uno per il video): in ogni caso il giudizio sarà sull'opera "in toto" e l'eventuale premio sarà unico.
Si può partecipare a tutte e tre le sezioni. Le opere dovranno essere battute a macchina o compilate al computer. Le poesie dialettali devono essere accompagnate dalla traduzione italiana, a fronte al testo, nel retro, in calce o con foglio aggiuntivo.
Art. 3 – I testi, per le sezioni A e B, dovranno essere inviati in numero di 5 copie anonime, solo su una copia vanno riportati i dati dell’Autore: nome, cognome, indirizzo, telefono fisso, cellulare, indirizzo e-mail (per chi ne è in possesso) con allegata la Scheda d’iscrizione e liberatoria.
Le video-poesie vanno inviate in 3 copie su supporto dvd / cd-r. con allegata la Scheda d’iscrizione e liberatoria.
Art. 4 – I partecipanti devono far pervenire le proprie opere, insieme alla copia della ricevuta del versamento effettuato, tramite posta prioritaria o raccomandata al seguente indirizzo: Associazione Culturale GueCi – c/o Anna Laura Cittadino C/da Macchialonga, 26-87036 Rende (CS). Le opere per la sezione A e B dovranno anche pervenire tramite e-mail in formato word all’indirizzo mail memorialgueci@libero.it, entro e non oltre il giorno il 04 giugno 2018. La partecipazione inviata solo tramite e-mail non verrà ritenuta valida.
Ogni autore è responsabile dell’originalità delle opere inviate e del loro contenuto.
Art. 5 – Gli autori, per il fatto stesso di partecipare al concorso, cedono alla GueCi, il diritto di pubblicare le opere nell’antologia del Premio “ Memorial Guerino Cittadino” dove verranno pubblicate solo le poesie vincitrici. Le poesie inviate non saranno restituite e la partecipazione al concorso implica l’accettazione di tutte le clausole del presente regolamento e la tacita autorizzazione alla divulgazione del proprio nominativo e del premio conseguito su quotidiani, riviste culturali e siti web.
Art. 6 – La partecipazione al concorso è di euro 10,00 per ogni sezione, il versamento si potrà effettuare tramite bollettino postale c.c.p n° 1022290264 o tramite bonifico con codice IBAN IT12I0760116200001022290264 entrambi intestati a Associazione di Volontariato GueCi –C.da Macchialonga. 26 -87036 Rende CS. Oppure tramite posta pay n: 4023600916634456 con codice fiscale CTTLNN64R55H235Z intestato a Cittadino Laura Anna. Per i Soci Ordinari la partecipazione è gratuita per una sola sezione.
Art. 7 – La premiazione avverrà nel mese di ottobre. Luogo e data saranno comunicate tempestivamente a tutti i partecipanti al concorso, che sono fin d’ora, invitati alla cerimonia di premiazione.
Art.8 – La Giuria così composta:
Presidente di Giuria: Susanna Polimanti (scrittrice- recensionista)
Gabriella Campioni (saggista)
Nuccia Martire (pediatra, poetessa)
Giuseppe Salvatore (poeta)
il quale giudizio è insindacabile e inappellabile esaminerà le opere pervenute al concorso e decreterà i vincitori.
Art. 9 – Ai 1° classificati: Trofeo con ramo di alloro (simbolo di sapienza e gloria) in argento su base di ametista, realizzati dalla bottega orafa Mastro7, più attestato personalizzato con motivazione giuria.
- Ai 2° classificati: Targa e attestato personalizzato con motivazione giuria
- Ai 3° classificati Targa e attestato personalizzato con motivazione giuria
Ai finalisti, ai menzionati e ai segnalati: diplomi, targhe, medaglie.
Tutti gli autori, come sopra selezionati, verranno avvisati in tempo utile con lettera o per via telefonica.
Inoltre, saranno assegnati: il Premio Speciale Città di Rodano e Premio Speciale Associazione Armonica-Mente
Per informazioni Email: associazionegueci@libero.it
Per scaricare Scheda di partecipazione: http://www.gueciass.altervista.org/
Per scaricare Scheda di partecipazione: http://www.gueciass.altervista.org/
1 mar 2018
Cronache di un gatto viaggiatore di Hiro Arikawa: un toccante rapporto e una magica alchimia d'intenti
“Questa
creatura silenziosa e ricca di mistero, pigra e oziosa, che nasconde
gelosamente quanto è bello nascondere, quando è la sua ora urla il proprio
amore da tenere desta tutta la contrada”
(Il gatto di Giovanni Raiberti, a cura di
Aldo Palazzeschi - 1946).
Non potevo proprio esimermi dal
pronunciarmi su un romanzo avvincente ed esemplare che, non a caso, risulta
essere un caso editoriale in tutto il mondo. A raccontarci questa storia,
tenera e profonda, è la scrittrice giapponese Hiro Arikawa in “Cronache di un gatto viaggiatore” (Garzanti-
2017); un romanzo che si discosta di molto da tanti altri dello stesso
genere, per stile e contenuto, in quanto un
perfetto esempio del toccante rapporto e di quella magica alchimia d’intenti e
sentimenti che possono nascere dal contatto con un animale domestico
ritenuto, in assoluto, il più libero al mondo e di come, al contrario, può
risultare facile entrare nel suo nobile universo, laddove si è in grado di
penetrare ogni suo comportamento. La scrittrice giapponese è riuscita a
risaltare un legame di caloroso affetto, di amicizia e complicità tra i due
protagonisti: il gatto Nana, randagio, fiero e risoluto, e Satoru, un ragazzo molto
educato e sensibile. Attraverso un racconto-dialogo,
fatto di linguaggi corporei, esperienze soggettive, incontri ricchi di stati d’animo
e rapporti diversificati di amicizia, indifferenza e antipatia, proprio come
avviene tra gli esseri umani, Nana non
ha nulla da invidiare ai più autorevoli psicologi umani.
In una rappresentazione reale, tanto del
contesto quanto dei fenomeni emotivi e morali, il romanzo è un incantevole viaggio
attraverso le bellezze del Giappone, da cui nascono la grazia, il delicato
senso della natura e quell’innata estetica che sono parte integrante della
cultura nipponica. Ogni circostanza vissuta rileva l’unicità e l’innocenza dei
reciproci sguardi, persino nel silenzio del discorso interiore, in un’atmosfera
narrata con compiaciuta ma deliziosa malizia.
Nelle pagine s’incontrano paesaggi di pura
contemplazione che trasmettono serenità, pace, senso del sogno e del
meraviglioso. Satoru mostra al suo amico
felino una sorta di zibaldone della sua vita: riflessioni improvvise,
elenco di cose detestabili, luoghi, persone, cerimonie, feste, gite, di cui
ogni esperienza ha un proprio risvolto, poiché connessa con il passato del
ragazzo o legata a qualche tradizione.
Il mio plauso alla
scrittrice che ha saputo indagare, con rispettosa maestria, nella psiche di
Nana,
di Satoru e dei tanti amici incontrati nel loro vissuto, quali coinquilini di un’esistenza basata sulla condivisione in solidale
empatia e da cui si evincono la profonda intelligenza nonché la saggezza e
la furberia dell’animale. Ogni evento, sia gioioso che doloroso mostra come
anche un gatto può avere fatti privati di una certa importanza per lui.
Lo
stesso Giovanni Paolo II, nella sua lettera enciclica “Sollicitudo rei socialis”, affermò che “non solo l’uomo, ma anche gli animali hanno il soffio-spirito
di Dio. Anche le bestie hanno
un’anima”.
Il testo è
sicuramente un’evidente conferma di quanto ormai noto, riguardo al rispetto e
alle attenzioni che la civiltà giapponese riserva nei confronti dei gatti;
l’innovazione, al contrario, è nella capacità di delimitare, misurare e
connettere cose tanto impalpabili e complicate, sapendo che è quasi impossibile
poter decifrare ciò che gira nella testa di un gatto. Ci si può soltanto arrendere
di fronte al fatto che Nana abbia ricavato delle informazioni su ciò che
avveniva intorno a lui, utilizzandole in modo coerente e fino alla fine. L'amicizia
di un gatto è un bene prezioso e irripetibile, averla contribuisce a sentirsi
più fieri di sé e del proprio rapporto con il mondo e soprattutto, non termina
mai, poiché resiste e supera i limiti umani, trasferendo i rapporti anche in
un’altra dimensione, quella ultraterrena.
L’originalità della forma espositiva e delle espressioni
utilizzate fanno di questa storia una piacevolissima lettura che consiglio
vivamente a tutti, perché coinvolge sia interiormente che spiritualmente.
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affetto,
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condivisione,
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gatto,
Hiro Arikawa,
Nana,
psicologia,
recensione di Susanna Polimanti,
romanzo,
Satoru
21 dic 2017
7 dic 2017
"La limatura del silenzio" di Valeria D'Amico: una poesia senza confini e distinzioni
“ Ci sovrasta già il sole,
in un incendio di luce
che rivela imperterrita
l’imperfezione del giorno
e il fluire lento nelle vene
di tutto ciò
che io chiamo “Amore” “
La silloge poetica “La limatura
del silenzio” di Valeria D’Amico (Lulu.com- 2017) rispecchia la
mappa di un sottile paesaggio interiore che si apre a chiunque decida di
ritirarsi nel proprio silenzio, dando spessore alla parola quale verso poetico.
Degno di
nota è il valore ingressivo del sostantivo “limatura” utilizzato nel titolo
della raccolta, da cui nasce spontaneo l’interrogativo del perché la poetessa
abbia scelto proprio questo termine per dar vita alla sua creatura poetica. -
Limatura- intesa come corrosione, che
provoca cruccio e tormento ma, allo stesso tempo, il lemma instilla nel lettore
la certezza di una correzione, di un miglioramento di quel silenzio dell’anima che restituisce il
senso della tolleranza e della solidarietà collettiva verso una precarietà, un
naufragio delle emozioni di fronte alle esperienze più sofferte della vita. La speranza di una condivisione d’intenti e
di sentimenti, che in qualche modo possa stimolare un senso di forte pietà e la dimensione interpersonale
dell’affettività rappresentano il filo conduttore di tale poetica. Attraverso il processo dell'immaginazione e di una triste realtà,
il verso unisce immagini di attuali tematiche civili e sentimenti privati,
poiché ogni evento tragico accentua il rischio della perdita di equilibrio, in
favore dell’impotenza di fronte al male nel mondo“Burattini
senza fili camminiamo/ inciampando per non cadere[,]/macchine imperfette
roboanti/ spingiamo carrelli pieni di bugie/ e ci nascondiamo dietro
silenzi[,]/ mentre la guerra va avanti/ e la vita è già oltre…”
La
poetessa lancia un messaggio che non va lasciato inascoltato: in un contesto
esistenziale naturalmente fragile e imperfetto, tutte le nostre ferite e debolezze necessitano di riflessione; ogni
pensiero va proiettato verso quel potenziale d’amore e creativo inespresso, affinché agisca e ottemperi al senso di responsabilità nei
riguardi del prossimo “Punti di sospensione/ queste fragili vite[…]”.
Nella
lirica dedicata “A Giulio Regeni”
l’io lirico si piega alla sofferenza di una madre che perde suo figlio e ne
vive la sofferenza più totale; doloroso sentimento che l’autrice stessa vive
nella sua personale esperienza nella profonda ed espressiva lirica “Boato” ove si percepisce quel sottile
filo che separa la speranza dalla disperazione per una malattia invalidante che
fa esplodere quell’esistenza imprecisa, pallida e sfumata riflessa nella vita
terrena “ Accurate dimenticanze[…] È
boato il tuo silenzio”.
Nello
sguardo e nel cuore della Nostra c’è poi la
coerenza-incoerenza dell’amore: quello “sprecato” nelle inutili guerre dove
“brancola/tra lupi e agnelli nella strada”,
quello perduto tra scomode verità dei ricordi che si affacciano a interrompere
la pienezza di vita, lasciando il posto al compito della responsabilità per un
perdurante legame con il presente, nonché l’amore che raccoglie il grido di bambini feriti nel corpo e nell’anima.
Una
poetica che incarna e coniuga la visione della purezza e della semplicità di un
verso libero pur stilisticamente e musicalmente ben organizzato. La forma si
affida più che a una vera e propria punteggiatura, a pause volutamente create
che suggeriscono intervalli di pensiero ed emozioni racchiuse in un intero
vissuto. L’aggettivazione è particolarmente curata e dona,
nell’accostamento con la parola, una forte
evocazione; le metafore rinforzano il valore espressivo e figurativo del
silenzio che non è isolamento bensì
terreno fertile di un autentico senso di appartenenza all’umanità intera. “Percorrono silenzi/ le mie parole inutili/
trapunte di metafore”. I versi di Valeria D’Amico si snodano con il
delicato contegno di una voce bassa che acquista a poco a poco la peculiarità
di un ruolo capace di denunciare e di esprimere il proprio disagio e il rifiuto
di ben altri silenzi, fatti di noncuranza e di distacco dal resto del mondo. Al
contrario, la Nostra
desidera vivere la realtà e vuole esserci con la forza di una poesia senza confini e distinzioni, riconoscendo
che solo una consapevolezza e un’attenta riflessione sui propri valori
permettono una reale comprensione e lo sviluppo di sentimenti maggiormente
altruistici.
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