“ Ci sovrasta già il sole,
in un incendio di luce
che rivela imperterrita
l’imperfezione del giorno
e il fluire lento nelle vene
di tutto ciò
che io chiamo “Amore” “
La silloge poetica “La limatura
del silenzio” di Valeria D’Amico (Lulu.com- 2017) rispecchia la
mappa di un sottile paesaggio interiore che si apre a chiunque decida di
ritirarsi nel proprio silenzio, dando spessore alla parola quale verso poetico.
Degno di
nota è il valore ingressivo del sostantivo “limatura” utilizzato nel titolo
della raccolta, da cui nasce spontaneo l’interrogativo del perché la poetessa
abbia scelto proprio questo termine per dar vita alla sua creatura poetica. -
Limatura- intesa come corrosione, che
provoca cruccio e tormento ma, allo stesso tempo, il lemma instilla nel lettore
la certezza di una correzione, di un miglioramento di quel silenzio dell’anima che restituisce il
senso della tolleranza e della solidarietà collettiva verso una precarietà, un
naufragio delle emozioni di fronte alle esperienze più sofferte della vita. La speranza di una condivisione d’intenti e
di sentimenti, che in qualche modo possa stimolare un senso di forte pietà e la dimensione interpersonale
dell’affettività rappresentano il filo conduttore di tale poetica. Attraverso il processo dell'immaginazione e di una triste realtà,
il verso unisce immagini di attuali tematiche civili e sentimenti privati,
poiché ogni evento tragico accentua il rischio della perdita di equilibrio, in
favore dell’impotenza di fronte al male nel mondo“Burattini
senza fili camminiamo/ inciampando per non cadere[,]/macchine imperfette
roboanti/ spingiamo carrelli pieni di bugie/ e ci nascondiamo dietro
silenzi[,]/ mentre la guerra va avanti/ e la vita è già oltre…”
La
poetessa lancia un messaggio che non va lasciato inascoltato: in un contesto
esistenziale naturalmente fragile e imperfetto, tutte le nostre ferite e debolezze necessitano di riflessione; ogni
pensiero va proiettato verso quel potenziale d’amore e creativo inespresso, affinché agisca e ottemperi al senso di responsabilità nei
riguardi del prossimo “Punti di sospensione/ queste fragili vite[…]”.
Nella
lirica dedicata “A Giulio Regeni”
l’io lirico si piega alla sofferenza di una madre che perde suo figlio e ne
vive la sofferenza più totale; doloroso sentimento che l’autrice stessa vive
nella sua personale esperienza nella profonda ed espressiva lirica “Boato” ove si percepisce quel sottile
filo che separa la speranza dalla disperazione per una malattia invalidante che
fa esplodere quell’esistenza imprecisa, pallida e sfumata riflessa nella vita
terrena “ Accurate dimenticanze[…] È
boato il tuo silenzio”.
Nello
sguardo e nel cuore della Nostra c’è poi la
coerenza-incoerenza dell’amore: quello “sprecato” nelle inutili guerre dove
“brancola/tra lupi e agnelli nella strada”,
quello perduto tra scomode verità dei ricordi che si affacciano a interrompere
la pienezza di vita, lasciando il posto al compito della responsabilità per un
perdurante legame con il presente, nonché l’amore che raccoglie il grido di bambini feriti nel corpo e nell’anima.
Una
poetica che incarna e coniuga la visione della purezza e della semplicità di un
verso libero pur stilisticamente e musicalmente ben organizzato. La forma si
affida più che a una vera e propria punteggiatura, a pause volutamente create
che suggeriscono intervalli di pensiero ed emozioni racchiuse in un intero
vissuto. L’aggettivazione è particolarmente curata e dona,
nell’accostamento con la parola, una forte
evocazione; le metafore rinforzano il valore espressivo e figurativo del
silenzio che non è isolamento bensì
terreno fertile di un autentico senso di appartenenza all’umanità intera. “Percorrono silenzi/ le mie parole inutili/
trapunte di metafore”. I versi di Valeria D’Amico si snodano con il
delicato contegno di una voce bassa che acquista a poco a poco la peculiarità
di un ruolo capace di denunciare e di esprimere il proprio disagio e il rifiuto
di ben altri silenzi, fatti di noncuranza e di distacco dal resto del mondo. Al
contrario, la Nostra
desidera vivere la realtà e vuole esserci con la forza di una poesia senza confini e distinzioni, riconoscendo
che solo una consapevolezza e un’attenta riflessione sui propri valori
permettono una reale comprensione e lo sviluppo di sentimenti maggiormente
altruistici.
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