17 ott 2013
15 ott 2013
Maschera di Vincenzo Monfregola
Recensione alla nuova silloge poetica di Vincenzo Monfregola: MASCHERA
Un poeta semplice, umile ma dal cuore immensamente ricco.
Un poeta semplice, umile ma dal cuore immensamente ricco.
Maschera
l’ultima silloge del poeta Vincenzo
Monfregola edita egoEdizioni è
una raccolta di poesie strutturata in diverse sezioni, ognuna rivelatrice della
disarmante semplicità dell’uomo-poeta Vincenzo Monfregola, il quale cresce e si
affina con versi che cantano la bellezza essenziale della vita, in tutte le sue più piccole sfumature, con lo
sguardo puro e limpido del suo cuore, parte integrante e preziosa in tutte le
sue liriche. Nella sua personale prefazione il poeta si descrive così: “ Non sono speciale, non lo sono per niente,
sono solo una persona che scrive su carta quello che sente”, in realtà, la
sua specialità è proprio quella di “essere”, essere se stesso senza mai
indossare la maschera della finzione e della convenzione, del nulla: Non ho mai nascosto/ il mio amore per la semplicità/ a nessuno. Lontano
dal rumore del quotidiano, egli ricerca
la libertà nei sogni, nello sguardo innocente di un bimbo, nel volo dei
gabbiani sopra l’azzurro del mare, quasi a toccare il cielo e i suoi angeli e,
mentre canta l’amore come fusione di anime, si ritira nel suo tempo silenzioso
che gli permette di assaporare ogni emozione del suo sentire, donandola al
lettore perché la custodisca gelosamente nell’anima:
È quando i riflettori sono
spenti/ che l’anima ritrova se stessa/ ritrova se stessa in silenzio.
La
sua poesia si avvicina con passo felpato, ha la grazia di stampe orientali,
sintetiche nello stile, vaste nelle prospettive; si affaccia alla natura e a
tutti gli esseri viventi con empatia nei suoi ritmi metrici e tecniche di
assonanza; predilige la forma libera, elastica, più atta a raccogliere i
complessi sentimenti della gioventù attuale, tuttavia la musicalità del verso
richiama il ritmo tradizionale, ricco di una bellezza quasi religiosa. L’intuizione poetica che scava sotto la
realtà apparente di ogni elemento viene espressa con linguaggio analogico, in perfetta
sintesi di pensiero e immagini, scopre e svela l’autentica essenza dell’essere,
nella operosità e nella vivacità, nella capacità di interessarsi e di godere di
una vita altrimenti insulsa nell’attesa della “nera” quale metafora del dolore e della fine di tutto.
La
bellezza di una poesia è determinata dal modo in cui il poeta sceglie le
parole, dalla sua abilità di combinarle e di giocare con i loro suoni e i loro
significati, Monfregola utilizza un
proprio significato connotativo, un insieme di emozioni, immagini ed effetti
che la sua parola è capace di evocare; le immagini sono inattese e permettono
di rappresentare il mondo interiore del poeta in modo originale e inedito.
Il
cuore è il luogo nel quale si cela la vera identità dell'uomo, la poesia di Vincenzo Monfregola riesce a scuotere
la sostanza e non l’apparenza.
Susanna
Polimanti
Cupra
Marittima 15/10/2013
11 ott 2013
A SAN BENEDETTO SI PARLA DI DISAGIO PSICHICO E
SOCIALE
Il 12
ottobre alle ore 17 presso la Sala della Poesia di Palazzo Piacentini a San
Benedetto del Tronto (AP) con il patrocinio del Comune, poeti ed esperti
parleranno di un argomento che attraversa la nostra esperienza personale, ma di
cui troppo spesso nessuno parla.
L’evento è
organizzato e promosso dalla Associazione Culturale TraccePerLaMeta in sinergia
con la rivista di letteratura Euterpe
e l’Associazione I luoghi della Scrittura.
Un modo
insolito di affrontare l'argomento che introdotto da esperti quali la
dottoressa Antonella Baiocchi, psicoterapeuta e criminologa, darà spazio alla
lettura di testi poetici che danno voce al disagio e alle difficoltà
dell'uomo contemporaneo.
Sulla scorta
della felice esperienza dello scorso giugno presso l'Università di Palermo, Lorenzo
Spurio, scrittore, critico e ideatore di questa iniziativa, è
riuscito a renderla itinerante, a testimoniare l'interesse e la necessità
di condivisione di sentimenti ed emozioni in questi nostri giorni che vedono i
singoli sempre più soli e chiusi nella loro incomunicabilità.
L'ingresso è
gratuito.
17 set 2013
Dedicata a mio fratello Sebastiano
Brandelli di carta
Mani che tremano,
tra frasi e parole
ormai inutili,
ridotte in pezzi,
brandelli di carta.
Ora riposa
in un sacco giallo
un ruolo terreno,
come coriandolo colorato
vola via,
soffiato
dalla forza dell’amore.
La tua firma
tagliuzzata,
tranciata,
nella rabbia
nella disperazione,
perché eri
e non sei più.
In fogli stracciati
una storia umana
si perde,
nell’ascolto quotidiano
resiste.
Tra i miei denti
un tocco leggero,
mani abili,
tue
ancora.
Susanna Polimanti 19 febbraio
2013
13 set 2013
Madre Teresa di Calcutta
Oggi voglio inserire queste bellissime parole di Madre Teresa di Calcutta, che io amo moltissimo:
Non aspettare di finire l’università,
di innamorarti,
di trovare lavoro,
di sposarti,
di avere figli,
di vederli sistemati,
di perdere quei dieci chili,
che arrivi il venerdì sera o la domenica mattina,
la primavera,
l’estate,
l’autunno o l’inverno.
Non c’è momento migliore di questo per essere felice.
La felicità è un percorso, non una destinazione. Lavora come se non avessi bisogno di denaro,
ama come se non ti avessero mai ferito e balla, come se non ti vedesse nessuno.
Ricordati che la pelle avvizzisce,
i capelli diventano bianchi e i giorni diventano anni.
Ma l’importante non cambia: la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito è il piumino che tira via qualsiasi ragnatela.
Dietro ogni traguardo c’è una nuova partenza. Dietro ogni risultato c’è un’altra sfida.
Finché sei vivo, sentiti vivo.
Vai avanti, anche quando tutti si aspettano che lasci perdere.
(Madre Teresa di Calcutta)
Non aspettare di finire l’università,
di innamorarti,
di trovare lavoro,
di sposarti,
di avere figli,
di vederli sistemati,
di perdere quei dieci chili,
che arrivi il venerdì sera o la domenica mattina,
la primavera,
l’estate,
l’autunno o l’inverno.
Non c’è momento migliore di questo per essere felice.
La felicità è un percorso, non una destinazione. Lavora come se non avessi bisogno di denaro,
ama come se non ti avessero mai ferito e balla, come se non ti vedesse nessuno.
Ricordati che la pelle avvizzisce,
i capelli diventano bianchi e i giorni diventano anni.
Ma l’importante non cambia: la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito è il piumino che tira via qualsiasi ragnatela.
Dietro ogni traguardo c’è una nuova partenza. Dietro ogni risultato c’è un’altra sfida.
Finché sei vivo, sentiti vivo.
Vai avanti, anche quando tutti si aspettano che lasci perdere.
(Madre Teresa di Calcutta)
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