Se mi avessero detto mesi fa, anni fa, che avrei tenuto in casa un gatto, avrei certamente risposto che lo stava dicendo un fuori di testa. Io e un gatto: impossibile!
Adoro tutti gli animali ma in particolare i cani e tra tutte le razze il boxer, mio preferito per il carattere davvero speciale di questa razza.
Ora, all'età di 53 anni, mi ritrovo a fare coccole e riceverne da un micio nero, con occhi verdi, arrivato non si sa da dove, nei primi di settembre e con la luna piena.
Non so proprio da dove cominciare per descrivere questa nuova situazione, alla quale mi debbo ancora abituare del tutto, ho anche difficoltà a scriverne in questo preciso momento, perché lui, il gatto nero, è dietro me e a malapena mi concede un pezzettino di sedia davanti al computer: Sweetie, così ho chiamato questo strano micio.
Lo avevo intravisto qualche giorno prima, gironzolava nel giardino dei miei vicini, una famiglia tedesca che abita la casa soltanto nel periodo estivo e mai avrei pensato che scegliesse proprio me, e la mia casa come suo castello.
Si tratta di un gatto anziano, il veterinario dice che potrebbe avere circa 10 anni o forse più, è sterilizzato, motivo forse della sua infinita tranquillità pur essendo un maschio.
Il suo nome è stato suggerito unicamente dal mio intuito, ho notato subito i suoi occhi birbi ma molto dolci, ecco allora il nome di “dolcezza” e lo è davvero, sotto tutti gli aspetti.
Io non ho un'alta conoscenza di gatti, ripeto, ho sempre preferito i cani fin da bambina, ogni tanto ne presentavo uno in casa, io e mio fratello abbiamo sempre desiderato averli e il carattere del gatto per me è stato sempre un mistero. Lo conosco soltanto dai racconti di mio padre, che invece ne ha avuti moltissimi nella sua infanzia, dalle mie amiche e comunque da chi, amante dei gatti, ne conosce tutte le particolarità e sfumature.
Finora, non avrei saputo proprio cosa dire a riguardo... ma in questo momento mi sento sicura di poterli già definire, non tutti, ognuno è diverso dall'altro, ma Sweetie ormai non ha più segreti per me.
Questo felino vecchietto e malandato, con due pezze bianche sul petto e sulla pancia, arrivato con chiazze senza pelo qua e là, ora curato, amato e rispettato, mi sta conquistando ogni giorno di più, e ogni giorno che passa diventa sempre più sicuro e padrone nella sua nuova casa.
Penso non sia lecito parlare di reincarnazione, e tanto meno per gli animali, ma mi concedo di esprimere la mia personale impressione: che questo esserino sia, in un modo o nell'altro, una specie di gatto-cane, che si avvicina a me con atavico rispetto, con dedito attaccamento, proprio non dei gatti, ma direi piuttosto un po' troppo simile al comportamento del cane.
E allora cosa dovrei pensare? Semplicemente che il mio boxer Strauss ha inviato ancora una volta il suo regalo, e questa volta, ha inviato se stesso sotto forma di gatto, per rimanermi accanto, per farsi coccolare ancora una volta, per esprimermi il suo infinito amore, leccandomi e facendo le fusa in modo prepotentemente affettuoso!
Cerco ogni giorno di documentarmi su questa specie di animale e sto trovando di tutto, dalle leggende del passato nei vari paesi d'Europa, dai simboli sacri per il popolo egizio, fino ai giorni nostri, in cui molti ritengono che il gatto nero, in particolare, sia dispensatore di sfortune e malefici... Sciocchezze! Questo micio ha riportato in questa mia casa una sorta di assopita serenità, con i suoi miagolii dalle sfumature più diverse, dal pianto alla contentezza, dai ringraziamenti e saluti alla più semplice lagna. Si sdraia a terra a pancia in su, mostra la sua fiducia e il suo affetto verso chi, noncurante delle superstizioni popolari, lo ha accolto per regalargli ancora qualche anno di pappe, di tenerezze e protezione.
Che altro dire di lui, se non che debbo fare attenzione a non calpestarlo quando mi aggiro per casa al buio, Sweetie essendo così nero e silenzioso è talmente abituato a venirmi dietro che faccio fatica a camminare e soprattutto debbo ricordare che ora c'è lui vicino a me, e chiacchiera chiacchiera fino allo sfinimento, chissà quante cose vorrebbe dirmi, oltre al fatto che sicuramente mi è riconoscente, semplicemente per averlo tolto da una vita diversamente disgraziata.
Generalmente al mattino, dopo una prima leccata di tonno e dopo aver sgranocchiato qualche crocchetta, esce in giardino, se ne sta un po' per conto suo, presumo per bisogni o controlli vari, poi rientra e si rannicchia sul tappeto preferito, quello davanti al camino, luogo un tempo dedicato alla cuccia di Strauss, poi fugge quando accendo l'aspirapolvere, per rientrare ancora una volta e fregarmi la seduta sulla poltroncina della mia scrivania.
Il pomeriggio dorme sul divano profondamente, sogna, si muove, si lamenta, ma dorme profondamente, a meno che non suoni il campanello, infatti questo suono risveglia in lui la sua eredità canina, scatta e si precipita davanti alla porta, chiedendosi chi potrebbe essere.
In tarda serata, proprio quando non vedo l'ora di spegnere luci, televisore e di infilarmi a letto, ecco che Sweetie si desta di nuovo, pieno di energie e pronto a giocare, spostando tappeti e tende, suggerendomi che normalmente i gatti di notte vanno a zonzo, alla ricerca di... boh? non saprei proprio, non mi sono mai preoccupata molto di controllare dove vada, sono fatti suoi, rispettiamo la sua libertà e indipendenza felina, ma io ho sonno - allora, dove sei, girandolone -?
Che pazzia, avere un gatto! Ma chi me l'ha fatto fare? Ma non riuscirei ora a mandarlo via, non me la sento. In fondo ritengo che questo micio sia un po' la mia parte nascosta e misteriosa, quella che contrariamente all'essenza di spirito libero, desidera coccole e conferme affettive.
E poi non è così impegnativo preparare due ciotoline di tonno e crocchette almeno due volte al giorno, un tempo facevo molto di più per il mio Strauss.
Mi rendo conto che Sweetie non ha che una minima parte di quel cuore che resterà sempre legato al mio adorato boxer.
Sweetie è sicuramente un gatto “magico”, ma non perché sia sceso da una luna piena, soprattutto perché ha la capacità di risvegliare in me antichi ricordi e percezioni extrasensoriali, che so di avere, ora più forti e significative.
Che sia dunque un animale legato ad un mio lontano passato? Staremo a vedere in futuro cosa avverrà.
Eccolo disteso al sole come padrone di una foresta, si guarda intorno e osserva ogni minimo scotimento di foglie, tanto per distinguere se l'agitarsi delle foglie è dato dal vento o da qualche animaletto, che potrebbe divenire preda tra le sue unghie; non mi posso distrarre, perché l'osservo mentre con agile balzo da acrobata, potente ed elegante, si arrampica su quel ramo, lassù, così alto da toccare quasi il cielo e... arraffa quel povero animaletto indifeso, la destrezza con cui lo afferra non mi dà neppure il tempo di capire cosa sia.
- Singolare micio nero, cosa fai qui, nella mia casa? Cosa stai cercando?
Hai deciso di farmi pensare, di attirare la mia attenzione su di te, quando invece vorrei essere altrove e vorrei giocare con il mio boxer, e camminare con lui, soprattutto quando i miei pensieri volano oltre questo giardino, al di là di questo mare, per riposarsi dolcemente su ricordi di intensa felicità condivisa, quei tanti ricordi che si placano quando tu salti sulle mie ginocchia e inizi a ronfare e dove i miei sogni si fermano, i tuoi riprendono a vibrare di tenerezza, sì, caro gattino mio, sono qui che ascolto quelle parole che tu, messaggero di un'altra dimensione mi suggerisci nella mente e nel cuore.
Riuscirò a vederti quale sei? O mi limiterò a far finta di nulla? Tu solo sai come rispondere in queste mie giornate di malinconica solitudine, e dimmi, per quanti pleniluni ancora resterai, per poi sparire di nuovo dal quel “nulla” da dove sei arrivato?
Tu, simbolo sacro e segreto, sei arrivato a me, per “ mostrarmi la via”. -
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