19 giu 2013
I versi del poeta Lorenzo Curti, dedicati al mio mare, al crepuscolo.
S'annotta a mare
calmo nell'attesa
di ombre piene sopra acque e luce
e forse tace voce di gabbiani
e vento tace uguale, si nasconde.
E si fa voce l'anima che vibra
mirando queste placide distese
screziate dal colore delle foglie
che quasi penzolanti sulla riva ossigeno riversano nell'aria
salmastra, inumidita per calura.
Lorenzo Curti
12 giu 2013
Intervista di Lorenzo Spurio
Ringrazio l'amico Lorenzo Spurio per avermi intervistato!
http://blogletteratura.com/2013/06/10/intervista-a-susanna-polimanti-a-cura-di-lorenzo-spurio/
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8 giu 2013
Penne d'aquila- Recensione dello scrittore Lorenzo Spurio
Un grande gioia ed i miei più sentiti ringraziamenti vanno allo scrittore Lorenzo Spurio per aver recensito il mio romanzo Penne d'Aquila avvalendosi della sua esperienza di critico letterario. Apprezzo moltissimo la sua chiave di lettura al mio romanzo.
“Penne d’aquila”, dell’amica Susanna Polimanti, è un romanzo che non lascerà indifferente il lettore. Il perché di questa affermazione il lettore lo sviscererà lentamente, pagina dopo pagina.
Il linguaggio chiaro e pulito, la ricca presenza di citazioni e riferimenti a testi “classici” della letteratura europea e non solo, rendono il percorso del lettore ulteriormente piacevole e motivo di riflessione sui temi che Susanna Polimanti affronta. Dolore, solitudine e senso d’apatia si intervallano a momenti d’evasione, flirt amorosi, serate spensierate con le amiche per poi risprofondare nella sofferenza per la dipartita di un congiunto, la desolazione interiore e lo scoraggiamento per una situazione lavorativa traballante, insicura, e ulteriore motivo di tormento. Ma il romanzo non è un elogio alla sofferenza, né una presa di coscienza sulla miserevolezza e la condizione disagiata dell’uomo nella società contemporanea, piuttosto è la trasposizione su carta di un animo sensibile che ha combattuto battaglie che l’hanno forgiata. Perché il libro è chiaramente una summa organica di motivi e riferimenti biografici della scrittrice (la citta natale dove scorre il fiume Topino, che è chiaramente la città di Foligno, la “cittadina delle Marche piena soltanto di salite e discese” (32) in cui vive che è di certo la città-capoluogo di Fermo, il lavoro di traduttrice-interprete, etc).
Il lettore è affascinato dalle pieghe intimistiche del romanzo ed accompagna mano nella mano la sua eroina, Virginia, ragazza dall’animo inquieto, sofferente, taciturna e minata –lo si dirà nelle primissime pagine del romanzo- da ricadute e svenimenti che, oltre a indebolirla, la conducono a domandarsi di continuo il perché di quegli avvenimenti.
La narrazione prende una virata più colorita quando la narratrice ci parla della sua introduzione al mondo del lavoro con colloqui, licenziamenti, contatti con dirigenti e quant’altro nella sua attività di interprete e traduttrice in imprese del calzaturiero nel Fermano (altro riferimento alla stessa autrice dove appunto vive ed ha lavorato).
“Penne d’aquila” è un romanzo di formazione: seguiamo Virginia dall’adolescenza fino alla maturità e nel trascorso degli anni intuiamo una crescita morale che si esplica nella felice riconciliazione con sé e nella scoperta del bello nel semplice, ma è anche e soprattutto un romanzo d’amore perché la componente formativa, di conoscenza del mondo, tipica del Bildungsroman, non può non passare attraverso la conoscenza, l’attrazione e l’amore verso qualcuno. L’amore è di certo un elemento conoscitivo ed esperenziale di fondamentale importanza nel percorso di crescita e qui, nel romanzo di Susanna, è il tema che aggruma tutta la narrazione, come il finale agrodolce evidenzierà. Ma la crescita non può avvenire neppure senza aver sperimentato realtà spaziali differenti da quella natia ed è per questo che l’esperienza universitaria di Bologna, la singolare vacanza-studio in Germania, le trasferte lavorative a Copenaghen e a Shanghai, oltre a significare momenti di lucido ritrovamento di se stessa, di pacificazione e di osservazione dei suoi problemi da fuori, funzionano come rinvigorimento di quell’essere a tratti depresso a tratti perturbato dai sentimenti contrastanti che l’amore spesso genera. Ma nella vita di Virginia –il cui nome non può che richiamare la grande scrittrice inglese che soffrì di depressione e che introdusse il celebre “flusso di coscienza”- non mancano forti contraccolpi e momenti bui ad aggravare la pesantezza di un vivere tormentato quali sono la morte del padre, prima, e quella di una grande amica. Momenti difficili che pongono l’autrice ad elucubrazioni ancora più particolareggiate e di difficile risposta che affida soprattutto ad alcune citazioni che la scrittrice ha deciso di mettere all’inizio di ciascun capitolo.
Un romanzo d’indagine nelle pieghe dell’io, alla continua ricerca della ragione del mal di vivere e al contempo di una esasperata volontà di sentirsi amata. A volte –sembra sussurrarci l’autrice all’orecchio- non c’è una spiegazione chiara e definita a ciò che ci accade. Possiamo collegarlo a qualcos’altro o rintracciarne la causa in ciò che più ci fa piacere, ma il più delle volte le cose accadono per caso, per sbaglio, per coincidenze. Ed è proprio per questo che Virginia ed Angelo riusciranno a rincontrarsi dopo trenta anni e a riscoprirsi attratti, coinvolti, uniti in un amore mai del tutto esplicitato, ma che ancora una volta verrà vissuto troppo velocemente.
Nelle ultime pagine leggiamo: “Aveva imparato a sorridere, anche quando le circostanze le avevano impedito di farlo” (172). Il tempo dona esperienze, nuove amicizie, amori, regala viaggi, momenti di condivisione, ma porta con sé anche l’aggravarsi di malattie e ci priva di persone care. Forse, allora, la soluzione di tutto sta nel saper colloquiare con esso, riconciliandosi agli eventi passati senza rancori né recriminazioni, per consentire a quelle ali invisibili che tutti abbiamo, di spiegarsi e di dar vita a un soave volo. E magari di sorvolare sui lidi adriatici delle Marche di cui Susanna ci parla e dei quali io stesso condivido un grande attaccamento.
(scrittore, critico letterario)
Jesi, 6 Giugno 2013
http://blogletteratura.com/2013/06/07/penne-daquila-di-susanna-polimanti-recensione-di-lorenzo-spurio/
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7 giu 2013
2 Cuori... una cuccia!! - Recensione di Giovanna Albi
Carissima Giò,
grazie per questa bellissima recensione. Sei riuscita con il tuo grande cuore ad entrare nel mio e hai compreso in profondità l'amore che ho sempre condiviso con la mia "dolce metà": Susanna, mia padrona e capobranco. Dal cielo ti mando la mia più affettuosa leccata!
Strauss
grazie per questa bellissima recensione. Sei riuscita con il tuo grande cuore ad entrare nel mio e hai compreso in profondità l'amore che ho sempre condiviso con la mia "dolce metà": Susanna, mia padrona e capobranco. Dal cielo ti mando la mia più affettuosa leccata!
Strauss
Caro Strauss,
tu, che sai più degli umani, ben conosci il
piacere che provo nel leggere e nel recensire :mi fa sentire viva ed entrare
dentro i mondi degli scrittori e mi vesto d'un tratto di quei personaggi della
letteratura che tanto adoro. Tu saprai senz'altro che si chiama
"empatia" quel sentimento che ci lega tra scrittori e ci fa entrare
in sintonia; tale sintonia è più o meno intensa in relazione alle affinità
d'animo che troviamo con chi scrive. Orbene, tra me e la dolce metà di te,
Susanna, è nata una profonda amicizia di penna e di anima, perché abbiamo
percorsi comuni di vita, tra cui anche l'amore che portiamo verso la Natura e
gli Animali, specie i cani.
Inutile che ti dica, perché tu già lo sai,
che anche io ho un cane, Achillea, un segugio che ha un fiuto incredibile e che
mi ha scelta tra tante possibilità di vita e che ha un destino che tu ben
conosci: essere amato.
La tua storia è quella di un eroe e
dimostra quanta potenza c'è in un cane amato come sei tu ( parlo al presente
perché tu sei per tutti noi amanti degli animali ancora vivo e presente nei
cuori);la tua esistenza è talmente fortunata che vorrei essere te, te che
disegni il tuo territorio e la fai da padrone, te che vieni addestrato
conservando ,anzi potenziando, la tua libertà e la tua forza interiore. Parlo
di forza interiore, perché tu hai un'anima grande, come quella di Susanna, cui
hai regalato dieci anni di vita irripetibile, i dieci anni più belli della sua
vita. Dal testo e dalle foto si evince il profondo amore che vi lega: siete una
mitico-eroica coppia, che il tempo non potrà scalfire, ma avete insieme eretto
un monumento più duraturo del bronzo.
Tra le tue tante virtù, mi ha commossa la
difesa incondizionata di Susanna, il momento di estremo ardimento quando le hai
salvato la vita, mentre lei faceva l'acrobata mettendo a repentaglio la sua
vita. Sai, lei è una giocherellona ; io la chiamo" l'acrobata delle
parole" ma ,come tu hai ben descritto, si cimenta anche in acrobazie
fisiche e meno male che ci sei tu, che con il tuo istinto e la tua potenza le
hai salvato la vita. Il mio riconoscimento a te è grandissimo; con chi parlerei
io oggi in affinità elettiva se tu non l'avessi afferrata con i denti mentre
stava per volare giù dal sesto piano? So che sei andato da Licia Colò con
Susanna e il tuo addestratore a raccontare il tuo ardore, la tua passione, la
tua forza e il tuo coraggio, la tua potenza e il tuo istinto e hai fatto un
figurone. Non poteva essere altrimenti, creatura potente ed eroica, forza pura
della natura, cuore ed istinto che battono all'unisono, perché l'amore che tu
porti per la vita è pari a quello che ti lega alla tua metà. La vostra non è
una comune storia tra cane e padrone , ma è una storia d'amore che spacca le
barriere del tempo e tu sei ancora vivo sotto la terra del giardino di Susy,
dove crescono rigogliose le rose a segnalare la tua presenza e la tua forza che
nulla e nessuno potrà cancellare.
Questo libretto che hai scritto è un regalo
immenso anche per il mio Achillea e per tutti i tuoi amici a quattro zampe, anche
per quelli meno fortunati di te e di Achillea ed è un monito per tutti coloro
che hanno un cane, ricordando loro di amarlo infinitamente e di non
maltrattarlo mai, perché un cane vale emozionalmente e affettivamente più di un
essere umano: un cane non ti tradisce mai ed è il vero amico dell'uomo.
Da questo libriccino ho desunto anche le
tue abilità di scrittura: in uno stile semplice, lineare, assolutamente amabile
si esprime tutta l'armonia della tua esistenza e la tua prontezza di spirito
nel leggere nel cuore di Susanna, fino a coglierne momenti di gioia e di
malumore: altro che psicoanalista! Tu sei il più fine conoscitore dell'animo
umano, vedi dove noi non vediamo, percepisci dove noi siamo assenti, ascolti
dove noi siamo sordi e credo che tu difenda la vita di Susanna davvero con
tutta la tua potenza fisica ed affettiva. Ti vedo accucciolato in fondo al suo
letto, pronto a leccarla al risveglio, a leccare, come fa Achillea, anche le
sue ferite dell'animo( e chi non ne ha?) e tu sei il più abile terapeuta che si
possa immaginare: la vostra unione sulla terra è durata dieci anni ma oltre
questi avete un'eternità da vivere.
Io e il mio Achillea ci rallegriamo e ci
congratuliamo con te per tutto quello che ho cercato di tradurre in parole, che
nulla è rispetto alla tua essenza ed esistenza, perché la vita di un cane come
te, Strauss, "supera di mille secoli il silenzio".
Con Affetto e gratitudine.
Gio'
3 giu 2013
Rugiada di Stella di Stefano Festi
In una giornata di pioggia battente, vi regalo i bellissimi versi del poeta Stefano Festi
Magari tornerà il sole...
Piovea ridente sul di lei viso
dorato e limpido
in cuor suo gentil,
fragile polvere di stella.
Cuor di bimbo cresciuto
cortese rugiadea essenza
riempia.
Stefano Festi
® RIPRODUZIONE RISERVATA
31 mag 2013
VOCI di MARINA ISCERI
I miei più vivi complimenti a Marina Isceri: una splendida poesia ed un video bellissimo!
Susanna Polimanti
26 mag 2013
Recensione al mio LETTERE MAI LETTE della scrittrice Giovanna Albi
Buongiorno, sono Giovanna,
e oggi ti voglio presentare la mia
recensione al testo originalmente poetico dell'amica scrittrice Susanna
Polimanti Lettere mai lette Kimerik 2010
Un repertorio di immagini interiori che
nemmeno il tempo potrà scalfire; un viaggio nella memoria dell'autrice che,
attraverso una raccolta di lettere mai spedite, ripercorre i suoi sentimenti
più profondi, che la legano a persone, immagini, oggetti, animali, luoghi del
passato.
Le
lettere, gelosamente custodite, rappresentano un tesoro nascosto di sentimenti
di cui l'autrice ci fa dono consentendoci di entrare in sintonia con la
profondità della sua anima. Così ci troviamo a gioire a piangere ,a commuoverci con lei per quanto
di grande , bello e doloroso ha sperimentato nella intensa vita emotiva. Una
scrittrice di alto livello, capace di penetrare negli abissi più profondi della
sua anima, elaborando lutti, separazioni, dolori , gioie, entusiasmi giovanili
e riflessioni dell'età matura . Non comune è la capacità di comunicare emozionando,
di leggersi dentro, ben distinguendo la qualità dei sentimenti provati e
trovando sempre la parola adatta e sublime per esprimere quanto la attraversa. Una vita dal profondo
sentire è quella di Susanna tradotta in uno stile sempre leggero, leggiadro,
altamente poetico, raffinato che le consente di passare di sentimento in
sentimento con una agilità da vero giocoliere della parola. Sì, il segreto di
Susanna, di cui conosco altre opere e racconti, si trova proprio nell'uso
sapiente della parola: una parola che ti arriva dritta al cuore, alata come le
freccia che sa centrare il bersaglio emozionale. Una parola poetica in cui ti
immergi sentendola dentro con tutta la sua portata emotiva, entrando in
perfetta sintonia con il suo mondo interiore: un mondo bello anche nel dolore,
perché dopo l'immersione dentro di esso c'è sempre la luce della risalita,
l'uscita dalla caverna.
Un opera che è un inno alla vita, con tutto
ciò che essa comporta, con la nobile e sublime accettazione del destino comune:
così le ferite dell'anima si aprono e si ricuciono e le gioie restano forti ed
intense e sono l'ancoraggio della sua esistenza, mai paga della ricerca e
sempre pronta a sperimentare nuove emozioni. Il ricordo si fa rimpianto di
quanto si è perso, ma rimpianto mai amaro, mentre dolce è il ricordare il primo
amore, un amore gelosamente custodito, un amore intramontabile, ripercorso con
tutta la foga giovanile e ti sembra di risentirli quei baci rubati, quei baci
che tutti abbiamo sperimentato da adolescenti: quei baci puri ed intensi che ci
portiamo dentro custoditi nella teca dei ricordi più belli. Con poche parole si
pennellano emozioni, stati d'animo, sensazioni indelebili, come in un quadro
emozionale in cui tutto viene letto
entro un piano infinito, un piano divino che accoglie il nostro progetto
esistenziale.
Poche parole e ti ritrovi dentro
un'emozione, un ricordo, un rimpianto, un abbraccio, un bacio, un foulard di
seta, una rosa, un pensiero leggero e fluttuante una carezza al lago dell'amore
universale, in riva al mare d'inverno con la paura umanissima di perdere tutto.
E poi il silenzio della solitudine con la
certezza che domani i rumori spariranno perché sono solo i sussulti della sua
anima inquieta, il colloquio col padre che torna in vita nel ricordo e si fa
presenza fisica accanto a lei , come il primo vero grande amore della sua vita,
e le dà utili indicazioni per ritrovare il senso di questa esistenza più volte
colpita, ma mai affondata.
Il ricordo accorato di Strauss , compagno
di dieci anni di vita di cui ringrazia Dio per avergli fatto scoprire l'amore
vero, puro, disinteressato, totale come quello che solo un cane sa dare ad un
uomo, in questo caso una donna, sensibile . E
le senti quelle coccole, quelle leccate, quelle corse, quegli scatti di
corsa e ti senti vicina a Susanna, al suo dolore e alla sua evoluzione . Una
Susanna che sa parlare con la sua amica Rossella,
l'amica di una intera esistenza, di cui
sente una mancanza dolorosissima, un vuoto incolmabile in questo Natale che si
approssima , in cui intrattiene un rapporto intimo con la sua amica in un
sentimento puro di totale amicizia gratuita e spassionata. Perché Susanna sa
cos'è l'amicizia e io la ringrazio, non solo per le parole intense e sublimi
per Rossella, ma anche per quelle che spende per me, parole alle quali io mi
ancoro alla ricerca di un approdo nella mia travagliata esistenza. E queste
parole ti entrano come un balsamo e la senti la catarsi della liberazione che
passa attraverso il dolore; ti vedi accanto a lei davanti a quel foglio bianco
che aspetta di riempirsi di emozioni e che fa quasi paura nel silenzio
dell'anima, ma presto quel foglio si riempirà di altre e ancora altre intense
parole e tu lettore ti troverai dentro un sogno che si apre e si chiude in un
tempo irreale che lascia l'amaro del risveglio, ma la prontezza di vivere un
nuovo giorno che non sappiamo cosa ci dispenserà. Ma sappiamo che Susanna lo
vivrà con tutto il suo cuore, con la pienezza
, la foga e al contempo la serenità dei suoi sentimenti mai spenti, con
la cura della sua essenza più vera, certa che un altro a more ci sarà a curare
le ferite della sua anima, un altro abbraccio in cui perdersi, un Mr.Right,
quello giusto, quel col suo bel cavallo bianco per portarla via, mentre ora le
mancano le carezze , quelle emozioni che provava da adolescente quando sognava
l'uomo della sua vita.
Così tra gioie, dolori e rimpianti si
dipanano le lettere e le parole si infilzano l'una dietro l'altra in una
armonia di suoni e di sensi, da godere in una sera di luna piena, in collina,
sulla riva del mare, in una splendida giornata guardando il lago e sentendosi
scoppiare di energia vitale pensando al suo amore lontano e risentendone tutta
la pregnanza e la forza e poi l'attesa, la paziente attesa del ritorno
dell'Amore.
E i suoi sentimenti cambiano col passare
delle stagioni in una unione olistica con la Natura, di cui assorbe aromi, luci
e colori, mentre si perde tra fantasmi di fumo e profumo, nella definizione
sempre più nitida di ciò che cerca per se stessa, ora che si sente libera delle
zavorre del "devo essere" e finalmente può diventare la Susanna
autentica, quella che pulsa nel suo cuore, lontana dalle convenzioni imposte ,
quella dove una parola sola risuona forte e potente: Amore.
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