La mia recensione alla silloge poetica di Dulcinea Annamaria Pecoraro:
Le rime del cuore
attraverso
i passi dell'anima
"Innamorati ed innamorarsi della semplicità:
pilastro di quotidiana essenza,e della complessità,
che intinge d'arcobaleni
le nostre singole personalità"
Le
rime del cuore attraverso i passi dell’anima
di Dulcinea Annamaria
Pecoraro (Lettere Animate – 2012) è una raccolta di poesie che racchiude
diversi anni d’ispirazione lirica dell’artista. La silloge, il cui titolo nasce
da un’inversione delle due sezioni con l’aggiunta della preposizione
“attraverso”, evidenzia una sorta di ponte invisibile, che unisce, definisce e
completa due differenti tempi di vissuto della stessa artista. L’anima e il cuore
sono i veri protagonisti di ogni verso, sullo sfondo del mare che riluce
d’infinito e della spiaggia, immobile e terrena. Lo stesso pseudonimo
“Dulcinea”, nome di matrice letteraria, riconducibile al bisogno di amore, sottolinea un percorso evolutivo nella
comunicazione poetica e nell’interiorità di anima junghiana “Arrampicata [,] sfida paure ed ipocrisie”,
in un pellegrinaggio duro e faticoso che conduce Annamaria Pecoraro a un approdo di saggezza, ispirato dal
sentimento d’amore, personale e universale.
Camminando
sulla rotta dei nostri tempi, in cui ogni vissuto complica le nostre scelte, la
poetessa cerca stabilità e sicurezza; nella sua poesia accende visioni, sogni e
speranze per quei valori che sono l’essenzialità del mondo “Catene[,] bloccano voli[,] /e pianti[,] non
lasciano scampo[,] /a fiumi di parole”. La sua anima e il suo cuore si
liberano dal senso di vergogna e inadeguatezza, si tolgono la maschera; il
livello di paura diminuisce, si trasforma in energia positiva e amore per sé
stessa e per gli altri.
Annamaria Pecoraro in
questa sua silloge si presenta a noi
come una gurui, che si affaccia alla
saggezza dell’amore, ne accetta la sua autenticità ed esclusività.
Il
linguaggio è sinuoso, aperto, solo a tratti velato da linee di fughe emotive, ogni
qualvolta l’anima è costretta ad affrontare “Emozioni rintanate” ove il punto
di vista si dilata, sino a includere qualcosa di misterioso, di irriducibile
alla misura umana. Un autobiografismo poetico che ci mostra l’invisibile dentro
il visibile, coglie l’istantaneità dell’esistere e canta tutto ciò che è
incarnato e in movimento. L’amore, la nostra terra, tutto il creato nonché il
caos del mondo coinvolgono emozioni che si declinano in luci e ombre, tipiche
dell’esistenza. L’anima risolve e purifica ogni sua sfida, con rispetto e
venerazione. L’arte poetica si eleva, diviene solarità e spiritualità “Tra strade da percorrere [,] / ascoltando
ancora [,] / con energia il cuore correre [,] / con in tasca [,] l’autenticità”
e i versi scorrono con ritmo cadenzato, variando d’intensità e di suono,
cercando “[…] di imprimere impressioni [,] / su un pezzo di carta”.
Come
viaggiatrice umile in un percorso di trasformazione, l’artista opera una scelta
di ricerca del sé e dell’essere donna, in una ben avviata evoluzione spirituale
che amo interpretare quale metamorfosi del bruco terreno che diviene farfalla.
Elemento dominante dell’intera
opera è l’amore basato sul principio universale, inteso come amore-dono o meglio Agàpe, secondo l’interpretazione
dell’antica filosofia greca. La poetessa riconosce le debolezze e le fragilità
dell’Eros, l’amore-passione, si
rivela e ci mostra ogni intimo conflitto per dominare reazioni istintuali e
negative, suggerendo a sé stessa e al lettore la preziosità dell’accogliere il
dono di un cuore che sappia amare, al di là di ogni altro aspetto umano,
materiale, possessivo ed egoistico. Dobbiamo coltivare l’amore, prendercene
cura e accettarlo, solo così potremo ottenere una vera pace interiore e nessun
datore ne risulterebbe ferito, perché “l’Amore
Vero non ha nessun prezzo”.
L’opera
poetica, corredata da commenti di artisti vari e foto scattate personalmente dalla
poetessa, attrae per la profondità dello sguardo rivolto sia verso gli abissi
dell’umano sia verso l’incessante ricerca di una luce di salvezza, di
un’autentica sapienza d’amore, che permette alla giovane Dulcinea Annamaria Pecoraro di contraddistinguersi con il
suo ruolo di personalità carismatica nella produzione poetica contemporanea,
poiché è vero che: “ I Poeti sono Angeli
Custodi[,] / che non contano le ore[,] / ma sorridono sempre volendoti bene[,]
/ accarezzandoti dentro”