30 giu 2017

L'eterno viaggiatore di Emanuele Aloisi: sfide e prove degli eroi di ogni tempo



Rotta rischiosa è la vita; noi spesso in balìa di tempeste
traversiamo momenti più tristi di un naufragio.
E mentre sta la Fortuna al timone del nostro destino,
senza certezza, come sul mare, navighiamo;
è per taluni felice il viaggio, cattivo per altri,
ma tutti approderemo al sotterraneo porto.”


(“ Il nostro viaggio” epigramma di Pallada di Alessandria)




L’opera “L’eterno viaggiatore” di Emanuele Aloisi, recentemente pubblicata con la Casa Editrice Kimerik, è un componimento poetico d’impronta classica, un poemetto diviso in  dodici canti e, quantunque sia difficile collocarlo in uno specifico genere letterario, rievoca la tradizione orale dell’epica e dell’epigramma, con accenni alla poesia didascalica.
Il mito, i simboli e gli archetipi della ricerca interiore in un verso che, a fronte di una soggettività poetica, si snoda lungo i tópoi del viaggio e dei suoi tanti eroi, tematiche care all’arte greca e latina, quali strumenti di esortazione e di riflessione sulla propria e altrui esistenza nonché sul senso della vita e del perché accadano tristi frangenti “Ardito viaggia il peregrino eroe/ alla scoperta di se stesso […]”. Il poeta, con animo commosso ed empatico ascolto, dà voce a tragici eventi dell’umanità, passati e presenti, spinto da un senso di fraterna carità verso i deboli e i derelitti di ogni epoca.
Partendo dall’ardito peregrinare di Ulisse, eroe epico per eccellenza, il Nostro tocca luoghi e attraversa cronologie  storiche, utilizza realtà e simbolo per tratteggiare le sfide e le prove con cui gli eroi di ogni tempo s’imbattono. Le sue liriche si affidano soprattutto alla forza delle immagini, profuse di quei moti dell’animo che affrontano profonde questioni morali quali i peggior mostri della vita: Olocausto e campi di concentramento, sacrificio dei cristiani, guerre, oppressioni fino agli accadimenti dei nostri giorni: terremoti, calamità naturali, emergenza dell’immigrazione, sconforti e precarietà “Anonimo l’eroe[,] cha ha sulla pelle/ un numero cifrato[…]” “ […] la scia di sangue nel destino/di un pesce gigantesco che sprofonda[…]”. Supportato dalla brevitas del componimento, il poema intende evocare sentimenti ed emozioni profonde, identificandosi con la modernità e la sottigliezza di una forma espressiva ricca di sottintesi e di sfumature ove pathos e pietas si fondono per dar vita a una colorita e viva metafora della vita; un complicato e imprevedibile itinerario di un tempo dato all'uomo per la conquista della vera immagine di sé, attraverso il mistero delle umane sorti. C’è solo la necessità di sopravvivere e l’approdo è solo una speranza per coloro che la vita usa per un proprio disegno, spesso oscuro a tutti salvo che alla Divina Provvidenza []ascende al cielo tra le braccia aperte/di un padre lieto di abbracciare il figlio/e togliergli l’arpione dal suo collo”.
L’eterno viaggiatore è un’opera raffinata e preziosa in cui la pregnanza di ogni singolo verso, comprensivo e universale, contiene anche un alto valore pedagogico, di fresca originalità e rilevanza formale su temi di vasta portata. Un plauso a Emanuele Aloisi per questa sua esperienza letteraria particolarmente elaborata, segno di una personalità di eccelsa sensibilità oltre che risultato tangibile di una cultura umanistica e di una grande passione per la poesia, consegnando al lettore mirabili squarci di dolore e di umano compianto senza mai abbandonare la fiducia e la speranza di poter superare anche il più aspro dei destini

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