… l’io lirico intraprende un viaggio
tra gli spazi eterei dell’anima descritti in gocce di fuoco,
risalendo infine
sino alle sovrastrutture
che è costretto ad indossare per vivere nel mondo
in paesaggi artificiali.
( Alessandro
Pinto)
Trascendentale Alterazione è la prima e
grande raccolta poetica di Alessandro
Pinto, pubblicata da Edizioni Il
Sandalo Torino (2013). Ivi contemplati ben sessantaquattro componimenti,
tra poesie e aforismi che tratteggiano un preciso percorso intimo, tra Gocce di Fuoco e Paesaggi Artificiali. La silloge si presenta con una cover
d’effetto che raffigura una donna vestita di fiori, divisa tra luce e ombra, avvolta
da filamenti impalpabili poiché eterei; all’interno scopriamo disegni grafici
appena sfumati, in un rapporto percettivo e figurale di parola-immagine che ne
impreziosiscono la lettura e l’ascolto. In apertura alla raccolta è posta la
nota dell’autore a delineare il ritmo poetico e la natura “momentanea” di ogni
verso che può essere interpretato individuandone le metafore concettuali
soggiacenti al linguaggio stesso, inteso alla descrizione linguistica della
realtà immateriale e materiale; una sorta di viaggio spirituale dell’io, tra
ascese e cadute dell’io lirico, tra linguaggio antico e linguaggio nuovo, tra corpo
astrale quale stato emotivo, veicolo dell’anima e della coscienza e corpo
fisico inibito e chiuso. Il risultato finale diviene espressione di straordinaria
bellezza e forza d’incisione. Il termine Trascendentale
ha polivalenza semantica, l’uomo partecipa alla trascendenza divina per mezzo
della rivelazione, processo di liberazione dal molteplice, dalla corporeità che
si contrappone al termine Alterazione,
quel mutamento dell’essere che si ritrova infine, ineluttabilmente, a doversi confrontare
tra tensioni di forze attraenti e opponenti, tra surreali richiami celesti e
concreti conflitti terreni “ Sii come
l’astro/la cui luce/fende mortalmente le tenebre”[…] Ogni momento lirico della
poesia di Alessandro Pinto è un
canto metafisico, un’ispirazione che consente viaggi e percorsi dell’anima che
trascendono ogni riferimento fisico e spazio-temporale. Nei suoi versi il poeta
incentra la propria attenzione su ciò che considera eterno, stabile,
necessario, assoluto, per cercare di cogliere le strutture fondamentali
dell'essere “[…] ma se si troverà/puro l’io/nella trasparenza
dell’Essere/risorgerà/al canto sublime delle stelle” In questo caso la
poesia è l’arte che riceve l’illuminazione spirituale, che riesce ad abbattere
i confini della dimensione esteriore con la sua caducità e relatività, per
avvicinarsi e toccare il vero segreto dell’esistenza, perché due sono i modi
dell’essere; ogni cosa si altera, muta dall’essere in potenza verso l’essere in
atto. Tale concetto evidenzia, tra l’altro, precisi
punti di contatto con il percorso interiore ingenerato dalle discipline
orientali o olistiche in genere.
Il
poeta Alessandro Pinto si trasfigura
in musicista, affida la sua arte all’archetto della “Musa” ispiratrice “[…] Su partitura,/non vedo l’ora/di fissare
quegli affascinanti fonemi,/effetti in struttura chiusa/di un sonetto perfetto”
si separa fisicamente dal resto del mondo, quasi in contemplazione mistica si
ritira nello spazio a cielo aperto di un chiostro “La mente ha rostro/per fendere dubbi/e l’animo/da un sacro chiostro
[…] stillano fonemi/ da un divino mirto […] i
sensi/ s’adoperano/oltre ogni barriera […]”, si pone in ascolto
della sola musica interiore che è voce dell’anima raccolta in sé stessa.
Dall’opera
poetica si evincono diverse tematiche, semplici e complesse; in ogni verso
ritroviamo la natura con i suoi elementi naturali quali acqua, fuoco, vento,
terra nonché i sogni e l’amore e quegli elementi
del pensiero che chiamiamo simboli, di cui il più significativo è
rappresentato dal ragno.
Dal
punto di vista psicologico potrei tranquillamente interpretare il ragno quale
simbolo di angoscia e inquietudine ma nello specifico di tale componimento
poetico, la mimesis poietica dell’autore
è più che evidente e può essere confrontata con il lavoro del
ragno di fronte alla sua tela. Il poeta percepisce realmente il ruolo
demiurgico del ragno, il senso ricco e polivalente connesso con l’idea della
creazione e il prosieguo del processo d’individuazione, un proprio bisogno di evolvere
la sua stessa creatività; egli individua nei due momenti della poiesis e della
mimesis i caratteri del fare artistico e letterario, inteso come fare concreto
e produttivo “ […] tessi pure i tuoi fili/ nella mia mente[,]/intellettuali
segmenti[,]/brillio argenteo/ di
una tela[,]/immensa mole/ di
un’eterea poetica densa
di parole.” A tale riguardo va ricordato che nell'antica
Grecia la creatività era sinonimo di poeticità, il poeta era il creativo per
eccellenza perché riusciva a materializzare le emozioni e gli stati d'animo
entrando nelle profondità della propria anima.
Un’ulteriore
caratteristica della silloge poetica Trascendentale Alterazione è la
precisa simbologia
dell’apparenza-illusione, della pesantezza del corpo, del nostro vissuto
reale che ci vede protagonisti di “paesaggi artificiali” poiché unicamente
terreni “Quando l’anima/sposa la materia/
perde la sua originaria purezza[,]
/come la neve/che dopo l’aereo tratto/si sporca toccando terra.”
Il
paesaggio è un racconto della profondità dell’osservazione che sembra mettere
in pausa l’apprensione all’orizzonte dello scorrere della storia: paesaggio
come paradigma di un’identità che non può essere colta mai tutta in una volta
ma all’interno di una dialettica tra livelli. Soprattutto il paesaggio rende
indecidibile, pur nella distanza in cui si costituisce come immagine, se favorisca
un inglobamento dello sguardo o se invece denunci la sua irrimediabile
separatezza. Il percorso poetico si svolge sempre sotto lo sguardo attento e indagatore del tempo che scorre; il ricorrente
utilizzo in vari versi dell’aggettivo “ratto” ne evidenzia la rapidità con cui scandisce
le ore mentre si pavoneggia con un “cilindro capovolto”, aggioga e distrugge la leggerezza e l’innocenza dell’infanzia, non
consente alla nostra esistenza di realizzarsi pienamente, ci concede frammenti
della nostra vita nel mondo e con il mondo. Nel tempo l’uomo vive soggetto alla
mutevolezza.
Ogni
immagine, ogni parola è perfettamente integrata in significative metafore
destinate a rimanere incise nella memoria e ben delineate al fine di
rappresentare l’esistenza come unica, totale, comprensiva di realtà e idea,
umano e divino. Ecco dunque che la
materia diviene “triste pensiero” quel pensiero non esattamente
meditativo bensì più raziocinante che appartiene alla nostra mente umana, strumento
molto potente, così potente da richiedere attenzione e consapevolezza nel suo
utilizzo “Fuoriesce da una ferita[,] /ed
è inopportuna/la sua laida presenza[,] /ma lui/il triste pensiero/baldanzoso
vaga/in stanza[,] /e con atavica fame/ cerca solo la mia essenza.”; a
questo riguardo reputo che tale presenza
possa attribuirsi a quella precisa voce della mente la cui immagine ci
separa dall'interiorizzazione del principio ideale dell'anima o coscienza
primordiale, per cui le nostre intenzioni e sollecitazioni creative vengono
respinte in quella zona buia che noi chiamiamo inconscio. Se mutano le
condizioni interiori variano anche lo stile poetico, il contenuto e la forma
delle poesie, avvicinando il lettore al mistero al di là della comprensione
logica verso la saggezza trascendentale.
Schegge
di segno, parti di senso, tracce di pensiero del suo immaginario che permettono
all’autore di mettere a fuoco i “tòpoi” e di liberare la propria personale
poetica.
La
silloge contiene anche poesie dedicate a luoghi cari all’autore, come Villa Borghese a Roma, a personaggi
della musica quale Eleonora Rossin, mezzosoprano
drammatico, pianista e compositrice nonché amica di Alessandro Pinto e ancora con versi dedicati al noto chitarrista
jazz belga Django.
La
visione in versi del poeta è onnicomprensiva, tutta la sua poesia tende a
testimoniare di una sovrana unità dell’essere e del divenire.
Il
carattere esteso di questa edizione, particolarmente importante e preziosa dal
punto di vista poetico mi costringe a limitare al massimo le discussioni
puramente tecniche, tuttavia una breve considerazione è più che dovuta, in
riferimento a uno stile che si distingue per la brevità dei versi e degli
stessi aforismi, ben allineati e senza difficoltà sintattiche nonché
per le innumerevoli metafore destinate a rimanere incise nella memoria. La
potenza, il ritmo e la simmetria nella poesia danno vita a un movimento che va
dall’esterno verso l’interno portando al raccoglimento e alla visione. L’importanza
del segno e dell’orditura grafica sono la conseguente capacità d’inserire
l’oggetto nello spazio dell’immaginazione pura; il segno grafico che accompagna
il verso non è gratuito ma significante, nel senso che avvia e promuove
un’operazione conoscitiva nella ricerca della necessità dell’immagine.
Inoltre,
desidero sottolineare che la poetica di Alessandro
Pinto richiama alla nostra memoria il poeta indiano Rabindranath Tagore
definito in letteratura “il poeta dell’anima” per il quale ogni parola è un
passo, ogni frase un sentiero, ogni libro un intreccio di molteplici vie.
Pertanto, non è un caso che il “viaggiare” di Alessandro Pinto sia la più
potente e seduttrice metafora della liberazione individuale, della
micro-rivoluzione che si può fare nel proprio quotidiano, della ricerca della
verità velata dell’essere. Se l'arte si limita alla dimensione
esteriore, se non conduce a ciò che è più profondo e più essenziale, se non
diventa una forma di spiritualità, ritengo non sia neppure degna di essere
studiata. La poesia è rappresentazione
tanto fedele e adiacente alla condizione umana da confondersi con essa e non
può che diventare la sua massima espressione. Tuttavia, l’arte poetica per
Alessandro Pinto non è soltanto mera passione bensì una risplendente e lucente
filosofia di vita, senza cui vivremmo solo “[...] le voci/ sibilline del mondo[,]
/e i suoi tanti/sentieri perversi.” per rimanere “[…] solo gocce d’acqua/ nel mare della vita.”
Trascendentale
Alterazione è un’opera poetica completa, un vero
tesoro di saggezza, merita ammirazione e interesse.
SUSANNA
POLIMANTI
http://www.ilsandaloeditore.it/247268715/product/405398
N.B. La silloge poetica Trascendentale Alterazione attualmente è acquistabile in formato e-book ma l'autore Alessandro Pinto informa che prossimamente verrà pubblicata anche in formato cartaceo.
Nessun commento:
Posta un commento