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10 mar 2014

Trascendentale Alterazione di Alessandro Pinto - La mia ampia recensione


… l’io lirico intraprende un viaggio
tra gli spazi eterei dell’anima descritti in gocce di fuoco,
risalendo infine
sino alle sovrastrutture
che è costretto ad indossare per vivere nel mondo
in paesaggi artificiali.
( Alessandro Pinto)


Trascendentale Alterazione è la prima e grande raccolta poetica di Alessandro Pinto, pubblicata da Edizioni Il Sandalo Torino (2013). Ivi contemplati ben sessantaquattro componimenti, tra poesie e aforismi che tratteggiano un preciso percorso intimo, tra Gocce di Fuoco e Paesaggi Artificiali. La silloge si presenta con una cover d’effetto che raffigura una donna vestita di fiori, divisa tra luce e ombra, avvolta da filamenti impalpabili poiché eterei; all’interno scopriamo disegni grafici appena sfumati, in un rapporto percettivo e figurale di parola-immagine che ne impreziosiscono la lettura e l’ascolto. In apertura alla raccolta è posta la nota dell’autore a delineare il ritmo poetico e la natura “momentanea” di ogni verso che può essere interpretato individuandone le metafore concettuali soggiacenti al linguaggio stesso, inteso alla descrizione linguistica della realtà immateriale e materiale; una sorta di viaggio spirituale dell’io, tra ascese e cadute dell’io lirico, tra linguaggio antico e linguaggio nuovo, tra corpo astrale quale stato emotivo, veicolo dell’anima e della coscienza e corpo fisico inibito e chiuso. Il risultato finale diviene espressione di straordinaria bellezza e forza d’incisione. Il termine Trascendentale ha polivalenza semantica, l’uomo partecipa alla trascendenza divina per mezzo della rivelazione, processo di liberazione dal molteplice, dalla corporeità che si contrappone al termine Alterazione, quel mutamento dell’essere che si ritrova infine, ineluttabilmente, a doversi confrontare tra tensioni di forze attraenti e opponenti, tra surreali richiami celesti e concreti conflitti terreni “ Sii come l’astro/la cui luce/fende mortalmente le tenebre”[…] Ogni momento lirico della poesia di Alessandro Pinto è un canto metafisico, un’ispirazione che consente viaggi e percorsi dell’anima che trascendono ogni riferimento fisico e spazio-temporale. Nei suoi versi il poeta incentra la propria attenzione su ciò che considera eterno, stabile, necessario, assoluto, per cercare di cogliere le strutture fondamentali dell'essere “[…] ma se si troverà/puro l’io/nella trasparenza dell’Essere/risorgerà/al canto sublime delle stelle” In questo caso la poesia è l’arte che riceve l’illuminazione spirituale, che riesce ad abbattere i confini della dimensione esteriore con la sua caducità e relatività, per avvicinarsi e toccare il vero segreto dell’esistenza, perché due sono i modi dell’essere; ogni cosa si altera, muta dall’essere in potenza verso l’essere in atto.  Tale concetto evidenzia, tra l’altro, precisi punti di contatto con il percorso interiore ingenerato dalle discipline orientali o olistiche in genere.
Il poeta Alessandro Pinto si trasfigura in musicista, affida la sua arte all’archetto della “Musa” ispiratrice “[…] Su partitura,/non vedo l’ora/di fissare quegli affascinanti fonemi,/effetti in struttura chiusa/di un sonetto perfetto” si separa fisicamente dal resto del mondo, quasi in contemplazione mistica si ritira nello spazio a cielo aperto di un chiostro “La mente ha rostro/per fendere dubbi/e l’animo/da un sacro chiostro […] stillano fonemi/ da un divino mirto […] i  sensi/ s’adoperano/oltre ogni barriera […]”, si pone in ascolto della sola musica interiore che è voce dell’anima raccolta in sé stessa.
Dall’opera poetica si evincono diverse tematiche, semplici e complesse; in ogni verso ritroviamo la natura con i suoi elementi naturali quali acqua, fuoco, vento, terra nonché i sogni e l’amore e quegli elementi del pensiero che chiamiamo simboli, di cui il più significativo è rappresentato dal ragno.
Dal punto di vista psicologico potrei tranquillamente interpretare il ragno quale simbolo di angoscia e inquietudine ma nello specifico di tale componimento poetico, la mimesis poietica dell’autore è più che evidente e può essere confrontata con il lavoro del ragno di fronte alla sua tela. Il poeta percepisce realmente il ruolo demiurgico del ragno, il senso ricco e polivalente connesso con l’idea della creazione e il prosieguo del processo d’individuazione, un proprio bisogno di evolvere la sua stessa creatività; egli individua nei due momenti della poiesis e della mimesis i caratteri del fare artistico e letterario, inteso come fare concreto e produttivo “ […] tessi pure i tuoi fili/ nella mia mente[,]/intellettuali segmenti[,]/brillio argenteo/ di una tela[,]/immensa mole/ di un’eterea poetica densa di parole.” A tale riguardo va ricordato che nell'antica Grecia la creatività era sinonimo di poeticità, il poeta era il creativo per eccellenza perché riusciva a materializzare le emozioni e gli stati d'animo entrando nelle profondità della propria anima.
Un’ulteriore caratteristica della silloge poetica Trascendentale Alterazione è la precisa simbologia dell’apparenza-illusione, della pesantezza del corpo, del nostro vissuto reale che ci vede protagonisti di “paesaggi artificiali” poiché unicamente terreni “Quando l’anima/sposa la materia/ perde la sua originaria purezza[,] /come la neve/che dopo l’aereo tratto/si sporca toccando terra.”
Il paesaggio è un racconto della profondità dell’osservazione che sembra mettere in pausa l’apprensione all’orizzonte dello scorrere della storia: paesaggio come paradigma di un’identità che non può essere colta mai tutta in una volta ma all’interno di una dialettica tra livelli. Soprattutto il paesaggio rende indecidibile, pur nella distanza in cui si costituisce come immagine, se favorisca un inglobamento dello sguardo o se invece denunci la sua irrimediabile separatezza. Il percorso poetico si svolge sempre sotto lo sguardo attento e indagatore del tempo che scorre; il ricorrente utilizzo in vari versi dell’aggettivo “ratto” ne evidenzia la rapidità con cui scandisce le ore mentre si pavoneggia con un “cilindro capovolto”, aggioga e distrugge la leggerezza e l’innocenza dell’infanzia, non consente alla nostra esistenza di realizzarsi pienamente, ci concede frammenti della nostra vita nel mondo e con il mondo. Nel tempo l’uomo vive soggetto alla mutevolezza.
Ogni immagine, ogni parola è perfettamente integrata in significative metafore destinate a rimanere incise nella memoria e ben delineate al fine di rappresentare l’esistenza come unica, totale, comprensiva di realtà e idea, umano e divino. Ecco dunque che la materia diviene “triste pensiero” quel pensiero non esattamente meditativo bensì più raziocinante che appartiene alla nostra mente umana, strumento molto potente, così potente da richiedere attenzione e consapevolezza nel suo utilizzo “Fuoriesce da una ferita[,] /ed è inopportuna/la sua laida presenza[,] /ma lui/il triste pensiero/baldanzoso vaga/in stanza[,] /e con atavica fame/ cerca solo la mia essenza.”; a questo riguardo  reputo che tale presenza possa attribuirsi a quella precisa voce della mente la cui immagine ci separa  dall'interiorizzazione del principio ideale dell'anima o coscienza primordiale, per cui le nostre intenzioni e sollecitazioni creative vengono respinte in quella zona buia che noi chiamiamo inconscio. Se mutano le condizioni interiori variano anche lo stile poetico, il contenuto e la forma delle poesie, avvicinando il lettore al mistero al di là della comprensione logica verso la saggezza trascendentale.
Schegge di segno, parti di senso, tracce di pensiero del suo immaginario che permettono all’autore di mettere a fuoco i “tòpoi” e di liberare la propria personale poetica.
La silloge contiene anche poesie dedicate a luoghi cari all’autore, come Villa Borghese a Roma, a personaggi della musica quale Eleonora Rossin, mezzosoprano drammatico, pianista e compositrice nonché amica di Alessandro Pinto e ancora con versi dedicati al noto chitarrista jazz belga Django.
La visione in versi del poeta è onnicomprensiva, tutta la sua poesia tende a testimoniare di una sovrana unità dell’essere e del divenire.
Il carattere esteso di questa edizione, particolarmente importante e preziosa dal punto di vista poetico mi costringe a limitare al massimo le discussioni puramente tecniche, tuttavia una breve considerazione è più che dovuta, in riferimento a uno stile che si distingue per la brevità dei versi e degli stessi aforismi, ben allineati e senza difficoltà sintattiche nonché per le innumerevoli metafore destinate a rimanere incise nella memoria. La potenza, il ritmo e la simmetria nella poesia danno vita a un movimento che va dall’esterno verso l’interno portando al raccoglimento e alla visione. L’importanza del segno e dell’orditura grafica sono la conseguente capacità d’inserire l’oggetto nello spazio dell’immaginazione pura; il segno grafico che accompagna il verso non è gratuito ma significante, nel senso che avvia e promuove un’operazione conoscitiva nella ricerca della necessità dell’immagine.
Inoltre, desidero sottolineare che la poetica di Alessandro Pinto richiama alla nostra memoria il poeta indiano Rabindranath Tagore definito in letteratura “il poeta dell’anima” per il quale ogni parola è un passo, ogni frase un sentiero, ogni libro un intreccio di molteplici vie. Pertanto, non è un caso che il “viaggiare” di Alessandro Pinto sia la più potente e seduttrice metafora della liberazione individuale, della micro-rivoluzione che si può fare nel proprio quotidiano, della ricerca della verità velata dell’essere. Se l'arte si limita alla dimensione esteriore, se non conduce a ciò che è più profondo e più essenziale, se non diventa una forma di spiritualità, ritengo non sia neppure degna di essere studiata.  La poesia è rappresentazione tanto fedele e adiacente alla condizione umana da confondersi con essa e non può che diventare la sua massima espressione. Tuttavia, l’arte poetica per Alessandro Pinto non è soltanto mera passione bensì una risplendente e lucente filosofia di vita, senza cui vivremmo solo “[...] le voci/ sibilline del mondo[,] /e i suoi tanti/sentieri perversi.” per rimanere “[…] solo gocce d’acqua/ nel mare della vita.”
Trascendentale Alterazione è un’opera poetica completa, un vero tesoro di saggezza, merita ammirazione e interesse.





SUSANNA POLIMANTI


Cupra Marittima (AP) 09.03.




http://www.ilsandaloeditore.it/247268715/product/405398

N.B. La silloge poetica Trascendentale Alterazione attualmente è acquistabile in formato e-book ma l'autore Alessandro Pinto informa che prossimamente verrà pubblicata anche in formato cartaceo.