http://www.poetipoesia.info/racconti/miseria/
20 ago 2013
Lettere mai lette- Recensione del critico letterario Lorenzo Spurio
Grazie!
http://blogletteratura.com/2013/08/20/lettere-mai-lette-di-susanna-polimanti-recensione-di-lorenzo-spurio/
Lettere mai lette
di Susanna Polimanti
Kimerik, Patti (ME),
2010
Pagine: 71
ISBN:
978-88-6096-548-6
Costo: 12 €
Recensione di Lorenzo
Spurio
Ma
la vita ti riserva grandi gioie e grandi dolori e per ogni momento
felice che ci regala ce ne riserva altrettanti tristi.
(p. 59)
Susanna
Polimanti, amica, bibliofila e scrittrice, ha esordito nel mondo
della letteratura attiva con la pubblicazione di “2 Cuori…una
cuccia!!” (Lulu, 2009) ed ha pubblicato poi “Lettere mai lette”
(Kimerik, 2010) e il romanzo ampiamente autobiografico “Penne
d’aquila” (Kimerik, 2011).
“Lettere
mai lette”, di cui mi occuperò in questa recensione, è un libro
particolare nel senso che sembrerebbe un tentativo dell’autrice di
rompere il legame tra privato e pubblico nel suo percorso di
crescita. L’opera, infatti, si costituisce di una serie di lettere
che Susanna ha scritto in diversi momenti della sua vita ed
indirizzate a varie persone dalle quali traspaiono sentimenti,
tormenti interiori, una profonda solitudine, ma anche l’amore per
la vita, per la semplicità, per gli affetti sinceri. Chiaramente i
destinatari non sono indicati espressamente, ma chi ha conosciuto da
vicino Susanna non farà difficoltà a comprendere a chi erano
dedicate queste missive.
La
scrittura si configura –come lei stessa ha modo di osservare spesso
nei suoi scritti- come una necessità dominante alla quale non si può
sottrarre e questo si evince anche dalla presente raccolta epistolare
che, appunto, dimostra quanto il legame tra Susanna e la penna non
sia qualcosa di recente, ma di profondamente radicato già a partire
dall’infanzia. Chi scrive qualcosa può avere in mente qualsiasi
cosa, può trasporre il vero, cioè quello che ha realmente vissuto e
sperimentato sulla sua pelle, può trasfiguralo o addirittura
fingere, camuffare e inventare di sana pianta. Non è mai dato al
lettore sapere quanto l’autore abbia lavorato di fantasia, quanto
si sia dedicato alla costruzione di fiction piuttosto che
incanalare tra le righe semplici esperienze realmente appartenutegli,
dunque questo discorso vale anche per questa opera di Susanna. È
senz’altro lecito chiedersi se la Susanna protagonista delle
lettere che si caratterizza per grande attaccamento alla figura
paterna, sincerità, animo profondamente generoso, adolescenza a
tratti sprofondata in momenti di tormento e solitudine, sia
manifestazione diretta della Susanna donna. È
una questione che al lettore non deve importare più di tanto, ma ciò
che deve tenere in considerazione, da subito, da quando cioè apre il
libro e si tuffa in questa lettura interessante e senz’altro
piacevole, è capire che queste lettere, come indica il titolo
dell’opera, non sono mai state lette.
Perché?
Perché il momento in cui la protagonista vive non si sente talmente
coraggiosa di comunicare certi messaggi agli altri e quello che
scrive rimane dunque muto? Perché spesso è preferibile sfogarsi con
se stessi, stendere nero su bianco i propri tormenti, per ricavarne
un lenitivo e fare pace con se stessi? Oppure non sono state lette
nel senso che il messaggio recondito delle missive in realtà è
stato mandato a quei destinatari, ma per un qualche motivo non è
stato colto? Le possibilità qui evocate possono coesistere e, ad
ogni modo, ciò che preme sottolineare è che queste lettere,
mancando del destinatario, finiscono per essere delle pagine di un
diario personale di cui l’autrice ci fa confessione.
Tra
le varie lettere ritroviamo l’amore indiscusso per il padre, il
dolore per la perdita dell’amica e anche per quella dell’amico a
quattro zampe Strauss, a cui è dedicato interamente il primo libro
di Susanna, alcuni episodi della vita universitaria e lettere
d’amore, altre di rifiuto a proposte d’amore. Tra le righe si
legge una grande devozione a Dio e la considerazione della famiglia
quale ricchezza terrena e baluardo di difesa; l’amore e l’amicizia
sono le torri imperscrutabili dell’universo di Susanna sulle quali
si ergono due vessilli che sventolano con forza: la generosità e il
vitalismo.
A
questo punto chiedo al lettore di scusarmi se posso sembrare
contraddittorio con quanto ho testé detto, ma posso assicurare che
entrambi questi vessilli che sventolano alti in questo cielo
metaforico non sono altro che due delle sfaccettature dell’animo di
Susanna. È in quel cielo
che a tratti sa essere terso, altre volte nebbioso o addirittura in
rivolta, che la protagonista-autrice anela a perdersi: “Vorrei
essere un’aquila per volare più in alto, per far piovere su di te
la mia calda energia, piena di affetto per te” (47). E
l’aquila, che pure ritroviamo –non a caso- nell’ultima
produzione letteraria di Susanna, il romanzo dal titolo “Penne
d’aquila” (Kimerik, 2011), è forse immagine-metafora della
stessa autrice, una donna forte e dalla tempra battagliera, che è lì
in alto, ad osservare imperscrutata, a volteggiare nel cielo
godendosi la sua libertà.
L’operazione
fatta da Susanna con la raccolta di missive è coraggiosa ed
encomiabile, perché queste lettere, ripulite da nomi dei
destinatari, riferimenti toponomastici e date, tornano a vivere e a
trasmettere significati e sentimenti che sono universali.
Riaprire
un cassetto e ripescare qualcosa del passato è sempre un’azione
positiva. Il processo intellettivo della memoria, azionato da
immagini e suggestioni, è in grado di far strada battuta al veloce
carro delle emozioni.
Lorenzo Spurio
-scrittore, critico
letterario-
Jesi, 18 Agosto 2013
http://blogletteratura.com/2013/08/20/lettere-mai-lette-di-susanna-polimanti-recensione-di-lorenzo-spurio/
19 ago 2013
Recensionilibri.org
La mia recensione al bellissimo e toccante romanzo di Marina Scardavi:
La danza delle ombre di Marina Scardavi- Edizioni Paoline
http://www.recensionilibri.org/2013/08/la-danza-delle-ombre-il-primo-romanzo-di-marina-scardavi.html
16 ago 2013
La cucina arancione di Lorenzo Spurio
Con immenso piacere inserisco la mia recensione al nuovo libro di Lorenzo Spurio: La cucina arancione
La cucina arancione: la novità
libraria di Lorenzo Spurio,
edito da TraccePerLaMeta Edizioni, è
una raccolta di venticinque racconti che reputo in tutta onestà, altamente creativa e singolare, nonché priva
di tratti comuni e contenuti banali. Lorenzo
Spurio delinea i protagonisti di ogni suo racconto quali consapevoli di una
realtà parallela, costruita con appassionante dialettica in una dimensione
paradossale dove ognuno narra la sua storia con struttura paralogica, un vissuto tra esasperazione del
pensiero e delle proprie fobie, tra psiconevrosi, idee deliranti, ossessioni,
paranoie ed anancasmi. La silloge
di Spurio
enfatizza contenuti emozionali ed istintivi che si annidano nei rapporti
sentimentali, nelle relazioni familiari, sociali e persino erotiche, risaltandone il senso di
profonda inquietudine e tensione che conduce ad una vera e propria distorsione
della realtà con atteggiamenti impudenti che passano dalla spensieratezza allo
sprezzo, pur tuttavia fortemente agganciati all’attualità di una società
“disagiata” dove cercano di sopravvivere figure dai caratteri emblematici con
fantasiose manipolazioni dell’identità.
Lo stile è fluido, linguisticamente
perfetto, si attiene ad un’accentuata ricchezza di termini ed il susseguirsi di
metafore pittoriche … “ Luisella intanto
era estasiata dalla veduta al di là del finestrino, dove si stagliavano nuvole
spumose e soffici che invitavano a spaccare il vetro per stendercisi sopra”, denota un notevole possesso della
lingua che, a differenza della maggior parte degli autori contemporanei, segue
l’onda del riflusso con restaurazione e ritorno alle vecchie grammatiche
normative. Con la sua narrazione Lorenzo Spurio tiene il lettore
incollato allo scorrere delle pagine fino alla fine, creando suspense con sensazioni
forti ed estreme, a volte dai tratti grotteschi ed ironici. Ogni racconto è pervaso
dalla decisa ed inconfondibile impronta del genio di questo giovane scrittore, dalle
spiccate doti inventive, lui stesso il narratore-personaggio che si diverte
con il suo stile particolarmente creativo e fantasioso ad interagire tra il suo
immaginario e la realtà nascosta ed oscura di ogni individuo. È sempre lui
infatti che seleziona dettagli che meritano l’attenzione del lettore nei
ritratti e nel seguito di ogni sua storia. Con immagini eccentriche e molto
colorite Lorenzo Spurio riesce ad
irrompere in quell’involucro invisibile che è la mente, indagando tra le
ossessioni del cervello per comprendere caratteri ed azioni di ogni singolo
personaggio. Se è vero che la mente non
si avvale sempre e solo di processi logici, occorre infatti studiarne la sua
soggettività ed intenzionalità. Certamente, al di là di ogni vissuto presente
nei racconti, chiara ed evidente appare l’insoddisfazione di un tempo attuale,
dove difficoltà e disagi si mascherano dietro a sentimenti di solitudine,
chiusura mentale ed ignoranza.
La cucina arancione , il cui titolo nasce
giusto da un racconto alla pagina 113,
ci ricorda Jorge Luis Borges per
i suoi temi sul filo delle realtà parallele del sogno ed il grande Edgar Allan
Poe con le sue narrazioni gotiche impregnate di ossessioni ed incubi
personali. L’equilibrio del paradosso
viene trattato e raccontato da Spurio
in un sovvertimento di regole, con intensa fantasia ed estrosità.
La cucina arancione è sicuramente
un testo da leggere con estrema attenzione, perché sfogliando le sue pagine ci
troveremo sempre di fronte l’effetto totale dell’inatteso. All’autore ed amico Lorenzo Spurio porgo i miei più vivi complimenti per questo suo nuovo libro,
incitandolo a proseguire il cammino nella sua produzione letteraria mantenendo
sempre forte la sua vena artistica così spontanea ed efficace.
Susanna Polimanti
Link di acquisto del libro: http://www.tracceperlameta.org/tplm_edizioni/negozio/la-cucina-arancione-narrativa/
14 ago 2013
Recensione di Lorenzo Spurio al mio: 2 Cuori...una cuccia!!
Recensione di Lorenzo
Spurio
Quando ad una persona
luccicano gli occhi mentre sta parlando di una cosa, anticipando
magari qualche lacrima, è evidente il carico affettivo di ciò che
sta tirando fuori, magari con grande nostalgia. Ed è questo che ho
potuto vedere chiacchierando con l’amica e scrittrice Susanna
Polimanti, folignate ma abitante nella provincia di Ascoli Piceno da
vari anni. Il libro in questione in realtà non è solo un libro, ma
un fedelissimo reportage della storia d’amicizia ed amore da lei
vissuta in compagnia dell’amico a quattro zampe Strauss. Non solo.
Il libricino, diviso in capitoli e corredato di varie fotografie di
Strauss assieme alla sua padrona definita “capobranco”,
ripercorre i momenti centrali dell’esistenza del cane: dalle sue
timide perlustrazioni iniziali nel giardino della casa, al suo continuo
desiderio di conoscenza e di giocare, sino alle sedute di
addestramento e addirittura a un curioso episodio di clamore: la
partecipazione di Strauss accompagnato dalla padrona in un noto
programma televisivo.
Ma l’intenzione
dell’autrice –mi pare di capire- non è tanto quella di
trasmettere all’autore le vicende che ha vissuto in compagnia di un
animale affettuoso e riconoscente, ma è forse maggiore. Credo che ci
sia dietro a questa scrittura una sorta di processo psicologico di
recupero del passato con la volontà di “eternizzarlo”, di
cristallizzarlo per avere la certezza che anche con il passare del
tempo e degli anni, esso sarà lì, concreto, fedele, preciso a
testimoniare un rapporto che mai si perderà. Ravvedo dunque un
intento oserei dire terapeutico nella scrittura di Susanna nel senso
che probabilmente la scrittura di questo libro –che immagino sia
stata dolorosa, ma di un dolore dolce- abbia servito alla scrittrice
non solo a ricordare Strauss, ma a riviverlo superando il canonico
dolore della mancanza.
A livello stilistico si
ravvisa un linguaggio semplice, piano e facilmente fruibile a tutti
ed è interessante sottolineare la tecnica di narrazione impiegata da
Susanna: la narrazione è diretta, in prima persona, chi narra sa
tutto sulla storia, non inventa, né cela niente al lettore, ma il
narratore è Strauss stesso che, passando attraverso la
rielaborazione della coscienza dell’autrice, dà la sua visione del
suo rapporto con la “capobranco”.
Una lettura che va fatta,
perché ci arricchisce sensibilmente chiarendo al lettore quanto
l’amore che alberga nel cuore di persone vere, sensibili e
premurose come Susanna, non conosca limiti di nessuna natura.
-scrittore, critico
letterario-
Jesi, 13-08-2013
9 ago 2013
XIII Edizione del Concorso Internazionale LETTERA D'AMORE- Torrevecchia Teatina
XIII CONCORSO INTERNAZIONALE LETTERA D'AMORE
Ringrazio L'Associazione Culturale AbruzziAMOCI di Chieti, organizzatrice del Concorso, la Giuria del concorso, il Comune di Torrevecchia Teatina per questo Diploma di Merito assegnatomi ieri 8 agosto 2013 alla Cerimonia di Premiazione.
In particolar modo ringrazio l'attrice Giuliana Antenucci per l'emozione e la commozione durante la sua lettura della mia lettera d'amore.
Susanna Polimanti
8 ago 2013
Il nuovo libro di Lorenzo Spurio
Arriverà presto anche la mia recensione.
http://blogletteratura.com/2013/07/22/la-cucina-arancione-e-il-nuovo-libro-di-lorenzo-spurio/
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