“Nel
viaggio della vita/ chi ama fotografa/il mondo”
( In viaggio)
Elvio
Angeletti, pittore e poeta, in Respiri di vita
(Intermedia Edizioni- 2015) è soprattutto un’anima che si confessa. Questa
silloge infatti, rappresenta un vero e proprio excursus del suo Io poetico negli anni, un processo che richiede
tempo e, una volta completato, conduce il Nostro a un salto nella sua stessa
esperienza personale, un senso di profondità e di sollievo interiore.
Il titolo stesso racchiude parole attorno
alle quali ruota un intero campo semantico; il respiro diviene parola-chiave
fondamentale per comprendere il significato di ogni poesia delineandone così la
vera tematica di fondo: una semplicità
di vita più legata alla natura e alle proprie esigenze, dove l’amore individuale e universale è il
motore propulsore per eccellenza.
Una chiave di lettura per entrare nel
flusso dell’energia poetica, che altro non è che la pura essenza di un'empatia
silenziosa che accresce la propria libertà, imparando a discernere cosa o chi comporta
la capacità di rimanere completamente presenti alla nostra situazione interiore
“Parole accese/scolpite da diamanti/nelle
pagine rugose/di un diario dedicato alla vita/nascosto negli alvei remoti/della
mia memoria”.
L’amore
e la libertà sono un binomio essenziale della vita dell’artista;
avviano e simboleggiano una predisposizione naturale e la vocazione dell'uomo
verso ogni genere di relazione che ognuno costruisce attraverso le proprie esperienze
affettive più significative. Affidandosi a una formazione artistica di stampo
ortodosso, il poeta è in linea con i canoni generali che un’educazione regolare
e volta al maggior arricchimento possibile, richiede.
Attraverso un linguaggio essenziale,
affiorano paure, dubbi e domande esistenziali di un tempo che scorre e di una
disillusione di fronte a un mondo “capovolto” […] “La mia immagine/esce di scena cercando il fare/nel tempo del giorno che
resta” mentre il verso disegna figure umanizzate sullo sfondo del mare e
del cielo della sua città di origine, Senigallia […] “I gabbiani, in volo verso/le scogliere garriscono[,] /improvvisando
giochi sulle onde”.
Con stile puro e sobrio, senza laboriosi
orpelli e personalissimo, dal ritmo cantilenante di alcuni versi, con
ripetizioni, sospensioni e anafore, Angeletti
riesce a percepire il richiamo prepotente della natura con tutto l’immenso
patrimonio di opportunità e prospettive che essa è in grado di offrirgli.
Dotato di un’accesa e individualissima sensibilità quasi infantile, il Nostro vive
di luce e poesia, di atmosfere lontane e suggestioni senza tempo, dove i particolari
dominano sull’insieme. Ogni figura retorica utilizzata viene richiamata
volutamente, per lasciare interrotto un discorso o per darne maggiore evidenza
o calore, in particolare quando vengono tracciate tematiche quali l’amicizia,
la scomparsa di persone care ed eventi come la violenza sulla donna.
Ogni
lirica è un inno alle emozioni che l’arte poetica dona,
perché tramite essa, ci si avvicina e s’incontra Dio […] “L’arte/bacchetta magica/con il potere di farci innamorare e […] davanti
allo stesso/Dio/farci pregare”.
I poeti sono “gente strana”, così li
definisce Angeletti, “Sanno guardare/ con
gli occhi dei bambini/aspettando il futuro che si spegne/mente una
canzone/vibra l’anima di una radio”, come dire che la nostra storia personale è un dono e nell’offrirla possiamo anche distaccarcene,
ritrovando la nostra libertà. Troppo spesso la nostra consapevolezza è
focalizzata da ciò che succede all’esterno di noi anziché da ciò che avviene in
noi stessi. C'è più silenzio e tuttavia molto di importante viene detto e si
ascolta esattamente come la musica.
La poesia è respiro, è libertà, è volo,
uno sporgersi oltre la vita e noi tutti, quanto poco respiriamo! Forse dovremmo
essere maggiormente consapevoli di quel nostro respiro che ci accompagna lungo
tutta la nostra esistenza. Le emozioni non sono mai minimaliste e mai
potrebbero rappresentare crisi creative, la poesia è quell’emozione che, in
alcuni casi diventa persino preghiera. La vita è un viaggio altalenante […] “attraversando/irripetibili tramonti rossi/ e
deserti di sabbia calda/attendendo notti stellate/ad incantarmi fantasie
sottili/che scivolano sul tuo corpo”.
Non occorre essere grandi per scrivere
poesie, bastano l’amore e un cuore aperto, con lo sguardo su se stessi e tra i
“murales” del mondo; basta fare un po’ di pulizia dentro di noi, unire
desiderio, immaginazione, sforzo e tenacia per rimanere piacevolmente sorpresi
di quali quadri si possano dipingere con le parole. Ritengo che Elvio Angeletti con il suo “Respiri
di vita” abbia pienamente colto lo spirito di un cammino poetico,
poiché prima ancora di essere artisti “Siamo
anime/ nel mezzo del mondo/baciate dalla vita/che ci avvolge”.