"Con Memorie intrusive ho scelto di rappresentare l'aspetto più brutale del sentimento, quello che porta al degrado di sé e dell'altro, visto come mezzo e non come fine, come strumento da vittimizzare e vittimizzante a sua volta."
Memorie
intrusive è la nuova silloge poetica di Ilaria Celestini, pubblicata lo scorso
gennaio con TraccePerLaMeta Edizioni.
Da una prima lettura della Nota dell’Autrice nonché della Prefazione, curata
dallo scrittore e critico letterario Lorenzo Spurio, ho immediatamente intuito
e apprezzato il valore di questa silloge. Sin dai primi versi il nostro animo è
scosso dal tema dell’abuso, del dolore e della sofferenza che ne conseguono, la
stessa poetessa in apertura irrompe con i versi: “Ti parlerò del mio/dolore antico/di mani avide e spietate/ che mi
fecero/ terra di conquista…” In ogni verso si evince un sentimento
d’impotenza e vulnerabilità di fronte all’essenza di “memorie” ivi intese come ritenute, trattenute, “intrusive” al
punto di solidificarsi nell’anima mentre riproducono un vissuto primitivo.
In
Memorie
intrusive leggiamo e percepiamo una poesia rappresentativa di un ricordo incancellabile, incoercibile
che l’autrice rivendica con immagini molto significative e toccanti
di un intimo che si libera ed esprime il proprio substrato di malinconico
tormento, attraverso una ricerca di stile e di spessore dignitoso, delicato,
seppure icastico e solidale. È decisivo l’intento di smuovere una forza
interiore e ritrovare un tempo propizio per ricominciare a vivere con maggiore
serenità. La continuità dei versi in un’eccellente modalità stilistica, denota
l’incisività del penoso ma quanto mai attuale tema della violenza sulle donne e
quanto di più feroce e distruttivo possa diventare quando le emozioni traumatizzanti
colpiscono e turbano l’innocenza e la purezza dell’infanzia: “I miei ricordi sono animali feriti/e notti
tremanti prive di senso/derubate di
un sogno”. Ogni visione evocata dalla poetessa è un messaggio comunicativo diretto e intenso; tramite la sua
preparazione culturale e poetica, Ilaria
Celestini fa un uso equilibrato del tessuto espressivo, veicolando principi e valori etici toccanti e
veritieri. Memorie intrusive è una silloge che
rende l’efficacia e la forza espressiva della poesia sociale e allo stesso
tempo personale, un riverbero di anime che soffrono e si rialzano, lo stesso
cuore del poeta che “è una terra che
nessuno/vuole visitare” si rivela uno strumento reale per fissare la
testimonianza del dolore di un abuso. Le poesie di Ilaria Celestini sono un’epigrafe
destinata a durare nel tempo, una lezione per il mondo odierno che, negando
ogni evento di abuso quale una piaga straziante, in cui la donna è solo preda e
non appare più come essere umano, oltremodo nega il valore stesso del ruolo
della donna. Le ricorrenze delle espressioni metaforiche mostrano un raffronto
tra elementi negativi e positivi, sul piano inferiore si blocca di fronte
all’esperienza abusiva vissuta mentre s’innalza ad un piano superiore verso il
ruolo sostanziale della poesia che permette di ritrovare coraggio, pretende un
approfondimento della vita interiore e la scoperta di una dimensione
maggiormente libera dal dolore del ricordo. La poetessa si lascia infine
cullare dai suoi versi che le permettono di uscire dai penosi ricordi e l’aiutano
a librarsi attraverso le sue stesse immagini, nella speranza che possa esistere
ancora la leggerezza del cuore e il riconoscimento del valore di un amore
pulito, libero e totalizzante “al di là/dell’orizzonte di un amore perduto/un
giorno magari anche per me/tornerà a schiudersi il cielo”.
Non
ho dubbi che la silloge Memorie intrusive di Ilaria Celestini possa esprimere e
interpretare un collegamento prezioso con chiunque viva per diretta esperienza
o indirettamente eventi devastanti, tematica che ci riguarda tutti poiché spunto
per una meditazione di stretta attualità.
La poesia è un
appuntamento con la profondità del mondo interiore, un dialogo con sé stessi. Memorie
intrusive è una raccolta di poesie che fa breccia nel cuore delle donne
e non solo, sensibilizzando tutti quei cuori che sono in contrasto con la
crudeltà dell’amore perverso e il narcisismo, per rivolgersi sempre e solo
verso ogni forma di amore “buono”.
Susanna Polimanti
Cupra Marittima
13.02.2104