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20 nov 2016

" Ci basterà il mare": la nuova silloge poetica di Maria Luisa Mazzarini. Quando l'amore e la poesia sono richiami di anime gemelle

Maria Luisa Mazzarini e i suoi versi tornano a deliziarci con la silloge “Ci basterà il mare”, di recente pubblicazione con EEE-book. Da questa nuova esperienza poetica si evince subito il contatto con una dimensione di coscienza elevata, tesa a vivere sia il sentimento d’amore che la stessa poesia quali richiami di anime gemelle, messaggere di un sentiero di luce che rimanda a una finissima lettura simbolica di universale risonanza, verso un itinerario spirituale nel pieno rispetto emozionale dell’essere e del divenire. […] “POESIA/che sussurri versi/innamorati della Vita/e respiri/Luce d’anima […]”. L’io lirico osserva, percepisce e scopre quanto l’Amore “in un tempo-non tempo”, forse sognato e/o forse mai vissuto, possa arricchirsi dei pregi racchiusi nel desiderio di un incontro più intimo con un linguaggio e un’accezione semantica, che sono anche esperienza onirica dai toni meditativi, fino a risultare progressiva purificazione […] “un cuore/d’anima/ il MARE/ ce l’ha dentro […]
A fondamento della raffigurazione lirica si stagliano dettagli e magiche immagini del mare, della sabbia, del vento e di qualunque altra effigie della stessa dinamica della vita, di quel tutto che nasce, ritorna e s’impone silenzioso, annullando le barriere spazio-temporali mentre l'anima si avvia verso un nuovo ciclo di vita, che attende alla profondità e al mistero dell’essere umano. Una versificazione incline a una profonda confidenza che, come sabbia permeabile, aderisce alle sue forme e si modella in essa, in una ricerca di riposo, di sicurezza e di rigenerazione. “MARE/eternamente/uguale e diverso[.]/ Il tuo pensiero/ immerso in viaggi/sempre nuovi[,] /come voli d’uccelli/mai stanchi[.]/SABBIA/ in quella conchiglia/che inondi di Te/sulla riva/io sono[.]
Il connubio di levità e grazia formali trova legittimazione nel rendere in lirismo le proprie ineffabili realtà interiori, dove parola e suono sono strettamente collegati, persino intensificati da quegli spazi bianchi tra un verso e l’altro che, strutturalmente, richiamano molto l’ellissi della poesia ermetica, ove vengono concentrati attimi di silenzio e di attesa.
Nella lirica dal titolo: “Ti vedo” troviamo evidenti note di panismo dannunziano, in ogni sfumatura e modulazione la parola è evocativa, la natura coglie il richiamo attraverso gli organi di senso, qui la poetessa si espande gioiosamente in un’identificazione prima fisica poi spirituale. “Ora piove a dirotto in giardino/ sui pini e i cipressi[,] / sul colore sbiadito dei tigli[,] / sulle erbe dei campi/ lontani[.]
La voce poetica della Mazzarini è tenue, umile e tuttavia, nel suo preciso intento di sciogliere un nodo, si fa animata, fervida e ansiosa di comunicativa con i propri simili, mentre l’evidenza del concetto dell’infinito ne accresce la suggestione e l’intensità, in un sottile gioco di rispondenze interne e di sensi correlativi, di echi musicali, che legano ogni immagine a sensazioni simultanee. A dimostrazione della maturità in un personale percorso poetico, troviamo un’espressione fluida che predilige un verso denso di significati, stratificati su diversi livelli e rifugge da impalcature stilistiche. L’autrice si rivela sottile e raffinata interprete di un linguaggio quasi zen che descrive, racconta, si pone come oggetto di sguardo e infine diviene spettacolo di uno slancio appassionato verso la bellezza, che vive immortale sopra il travaglio e la caducità delle cose umane e rasserena lo spirito dell’uomo tormentato dal mistero che lo circonda “[…] un passo adagio/fino a una corsa libera/e un alzarsi in Volo/oltre/l’ultimo orizzonte?

In un tempo dolcemente e tristemente umano, venato di sospiri per infinite fragilità, la poetessa avverte anche l’eco di quel mondo che non scorre indimenticato e testimonia il suo contatto con l’inconscio collettivo, con le percezioni, le paure e le sofferenze di ognuno […] “Sangue[,] / Vitale[,] / quasi Vento di tempesta/ o lago sognante al chiaro/ di Luna[,] / ruscello di Vita nuova[.] METAFORA/ di tempi grigi e azzurri […]. “Ci basterà il mare, una silloge che rappresenta un cammino verso la completezza tra amore e spiritualità, un invito a ricordare ciò che conta davvero […] “UN ATTIMO D’AMORE” – è già felicità – 




Link per l'acquisto:

http://www.edizioniesordienti.com/poesia/368-ci-bastera-il-mare.html

11 apr 2014


Le poesie di Sandra Carresi: un salmo, una preghiera, un inno alla vita!




La poetessa e scrittrice Sandra Carresi ritorna ai lettori con la nuova silloge I cristalli dell’alba, del marzo 2014 per la Collana Indaco-Poesia di TraccePerLaMeta Edizioni. Il titolo della silloge poetica è già di per sé un inno alla luce e alla purezza. Il cristallo è un minerale naturale e trasparente, simbolo di purificazione, da esso s’irradiano fasci di energia luminosa; l’alba è il simbolo del nuovo giorno e del risveglio interiore, le ombre della notte si diradano e riappare quel momento affascinante e magico in cui avanza il chiarore che illumina il nostro animo e la nostra volontà.
La poetica di Sandra Carresi tocca nel vivo temi importanti quale la vita, l’amore e il dolore. I suoi versi percorrono stati d’animo reali che appartengono a tutti. Immagini semplici ma di forte impatto emotivo esprimono il progressivo indebolirsi di certezze del mondo potente e debole a un tempo; con grande equilibrio la poetessa affronta dolorose note attuali, prima fra tutte lo sgretolamento di valori del mondo contemporaneo “[…] in un secolo gonfio di valori/sbattuti in terra come falsi pudori[.]” e misura una distanza tra un passato e un presente mentre nel suo cuore il tempo non muta  “Provocante e raffinato/questo rincorrere/del tempo/che alla fine poi [,] /rimane intrecciato nelle/pieghe del mio sorriso [,] /mutando il corpo [,] / ma [,]restando fermo/ in quel gioco sottile/dell’antico temperamento [.]”
Ogni poesia riconduce a un preciso codice etico che permette alla poetessa di approdare su aspetti di disagio, episodi di violenza, condizioni di povertà e necessità di maggiore giustizia; la poetessa delinea il nostro presente con significato connotativoFeroci questi tempi/di sangue e di sale/di gelosie e vendette” che infettano e contagiano la nostra società, viziando l’aria e la luce del nostro paese.  Immagini inattese rappresentano il mondo interiore, in alcune strofe ritroviamo delicatezza di toni, in altre una pungente nostalgia. Sandra Carresi con la sua poesia supera il soggettivismo e si pone in comunione con la natura che le si apre allo sguardo come un “ventaglio”, unisce il suo cuore al cuore di ognuno. Con particolare espressività di termini sottolinea l’onestà, la dignità e l’umiltà, poiché senza di esse non può esserci la gioia che incanala le nostre energie naturali.

Il suo stile è semplice, ritmico, predilige strofe brevi che creano una trama d’infinite suggestioni ed emozioni, ne risulta un verso che diviene quasi un salmo, una preghiera, un inno alla vita.
Sandra Carresi utilizza una costruzione del verso con una particolare attenzione alla musicalità e al ritmo, una poesia dunque, che chiede di essere ascoltata e non solo letta. Anafore ricorrenti nelle diverse strofe e parole ripetute con lettera maiuscola quali Mondo, Vita e Terra, concedono ritmo incalzante e martellante, quasi a ribadire tra i versi elementi e concetti di richiamo.
In una sinestesia visiva, la poetessa geme con coloro che piangono e allo stesso tempo canta la gioia e la grida. Le sue parole incitano a ritrovare l’amore condiviso, a “[…] conservarne memoria/nella grotta della vita.” per riscoprire “[…] il sapore antico/del passato […]”.
Sandra Carresi con la sua silloge I cristalli dell’alba protende lo sguardo lontano, squarcia il silenzio, oltrepassa il filtro di ogni barriera debilitante, esce dall’ombra e si affida alla luce della rinascita, della speranza certa di ogni nuova alba. I suoi cristalli calmano i sensi, scaldano i nostri cuori e ci stimolano a non sentirci più atomi isolati bensì parte di un grande universo d’amore “La speranza unisce l’anima/ e la fame di cuore/fa di ogni burrasca/cristalli, da disegnare nel tempo”.
I cristalli dell’alba di Sandra Carresi è un testo letterario polisemico che può essere interpretato in più modi, tuttavia, le poesie ivi contenute richiamano moltissimo la poetica dannunziana, laddove una realtà difficile e dolorosa vela la luminosa bellezza di ogni anima.



SUSANNA POLIMANTI


http://www.tracceperlameta.org/tplm_edizioni/negozio/sandra-carresi-i-cristalli-dellalba/