Vorrei
scrivere oggi qualcosa sulla “nostalgia”. L'etimologia della
parola in greco deriva da νόστος
(ritorno))
e
άλγος
(dolore),dolore
del ritorno: uno stato psicologico di tristezza quindi ma anche,
secondo me, di speranza nel futuro che verrà.
Parlando
di saudade non posso che riferirmi alla cultura brasiliana,
perché per il popolo brasiliano la saudade è un
sentimento vero e proprio, esattamente come la malinconia, la
tristezza, l'assenza di qualcuno o della propria patria, la
tormentata volontà di avere di nuovo quello che si è
perso; è la forza di non lasciarsi sopraffare da questo
struggimento, e’ un dolore, ma anche un piacere che mantiene in
vita ciò che non esiste più, è lontano, o non
può più tornare. Saudade intesa come malinconia
speciale.
Non
molto tempo fa qualcuno mi ha scritto che la “saudade” non riesce
a scalfire qualcosa di cementato negli anni... balle! La saudade può,
a mio avviso, travolgere e stravolgere tutto in un attimo, per
la forza con cui ci arriva, per la spinta che subisce il nostro cuore
verso l'accettazione o meglio, verso l'accoglierla come parte della
nostra vita, in momenti particolari e difficili che possono cambiare,
grazie proprio alla volontà di tradurre il passato dando un
senso al presente.
“La
Saudade e la tristezza, da possibili
“assassine”, possono diventare fonte di vita e di piacere, forza
di volontà, fonte di ispirazione artistica ed espressiva...
nella musica, nella danza ... un modo di sentirsi... e d’essere...
che è difficile spiegare/si... “
Susanna