26 dic 2011

Penne d'aquila

Camminando lungo il percorso della nostra vita, spesso accade di inciampare e cadere o di correre velocemente verso una meta e afferrare quanto di più bello può esserci per crescere e maturare. Virginia: la protagonista di questo romanzo ripercorre nella sua memoria, eventi di quotidianità, tappe di esistenza tra una sua personale realtà di bambina- adolescente e la differente realtà spirituale non percettibile a tutti, che la conducono passo dopo passo, verso la consapevolezza del vero significato del vissuto, realizzando che ogni evento ha un'importanza e un valore che vanno oltre lo svolgimento dell'evento stesso; Virginia ormai divenuta donna accoglie l'invito dell'aquila: uccello solare per antonomasia  che dona il senso della libertà, dell'evoluzione e della comunicazione della terra con il cielo. 


In copertina: "Aquila", tavola eseguita con tecnica mista dall'artista Marilena Sutera. L'artista, con profonda ispirazione mette in risalto il contenuto stesso del romanzo. Una pennellata di aurici colori e misteriose presenze.


http://www.kimerik.it/Kimerik.asp?Id=1087

2 commenti:

  1. Ho terminato da poco di leggere il libro Penne d'aquila.
    Il tuo libro scorre via come acqua fresca di un ruscello di montagna, con la sua limpidezza e il suo rispetto.
    Il rispetto che hai riposto nelle parole e nel loro significato; il rispetto che hai avuto nei confronti delle tante persone incontrate nella narrazione e soprattutto il rispetto che hai avuto verso ogni domani e di più verso il presente.
    La freschezza delle tue parole su pagine sono come soffi di un vento leggero, è molto importante saperti leggere e leggere tra le righe. Sei getto continuo di pensieri e parole, non sei mai banale e non c'è mai una fine, perché in fondo si vive in ogni cosa passata, nel presente e ancor più nel futuro, perché ogni cosa della vita è oltre il tempo stesso!

    Elena d'Alessandro

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  2. Il suddetto commento è stato ricevuto da un'amica via posta, poiché non ha un PC a disposizione e l'ho riportato così come è stato scritto.
    Grazie ad Elena, dunque!

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