… Perché delicato,
di elevata trasparenza,
lucente, leggero
e…
al tempo stesso,
rigido e resistente
(Sandra Carresi)
Un
cuore in organza, di recente pubblicazione con
TraccePerLaMeta Edizioni, è la sesta creatura poetica di Sandra Carresi, ormai navigata poetessa
nell’intimità di un’intuizione immediata, tra immagini, colori e complesse sfumature
di un vissuto.
In
questa sua silloge l’autrice ci rende una visione quasi alchemica della vita e,
allo stesso tempo, i suoi versi ci indirizzano verso la ricerca di un
equilibrio e un’armonia che emanano un fascino particolare nelle spigolosità del quotidiano di ognuno.
L’attenzione ai dettagli, il sorriso della semplicità, l’amore disinteressato,
il rispetto della vita e della natura, il guardarsi negli occhi senza timore,
il provare ad andare oltre il comune pensiero per non bloccare le aspirazioni
dell’anima, sono tutti elementi che trasmettono qualcosa di sottilmente
prezioso, un pensiero dettato da un linguaggio che non è di parole ma di
vibrazioni e di gesti immobili; una
magia che si ripete ogni volta che si riesce a entrare nella dimensione che
attraversa ogni essere creato.
Se
ciò avviene, possiamo essere pronti a “giocare” con equilibri impossibili e
assurdi, appartenenti a uno stato che non è certamente indulgente e che
inesorabilmente prima o poi termina, “In
un battito di ciglia/il giallo della vita/con l’inizio di un vagito/e l’uscita
con un volo nel blu”.
Il
lemma “gioco” è una dilogia che permette alla Nostra di dare maggiore forza
espressiva a quel concetto di caoticità e assenza di senso che rappresenta l’irrazionalità della vita stessa,
contradditoria e contraria alla logica; una denuncia, una critica a tutte le
guerre, alle violenze gratuite e paradossali che la poetessa non riesce a
comprendere pur impiegando tutta se stessa per trovare una “libertà dalle
catene” dell’odio, della ferocia e delle tante barbarie di un mondo che si
spera possa mutare almeno con il
prossimo “arrivo dell’arcobaleno”.
Nel
proiettare la propria forma trascendentale su ogni spazio e immagine, osservati
con il giusto silenzio, Sandra Carresi
si concede un atto d’introspezione, quale chiave per aprire l'essenza d'ogni
fenomeno intorno a lei. Sono proprio la saggezza della natura, la compagnia del
suo cane, ogni oggetto della propria casa e le stesse presenze affettive di chi
ha abbandonato questa vita, che rafforzano l’intima identificazione con un atto
di poesia interiore e sono fonte di energia creativa che può essere rivolta
verso se stessi, verso il prossimo e il senso della vita in genere […] “Ogni gioco/nasconde la sua/verità”. Il
sentiero è graduale, l’esercizio dell’equilibrio si fa molto più sottile fino a
divenire pratica di luce del momento, spirale di comprensione che via via si
approfondisce; può sorgere in un attimo e rafforzarsi col tempo “Mutamenti del giorno[,] /del tempo/che fa il suo corso”
Lo
stile poetico è ordinato, chiaro ed elegante, con linguaggio estremamente
meticoloso, contemplativo, attento a osservare nel percorso dei versi tutto e
tutti con il dovuto rispetto. I termini spesso si riferiscono anche a località
citate con particolari connotazioni, associate a determinate immagini atte a
evocare situazioni emotive, stagionali e di efficace rilevanza nel quotidiano
della poetessa.
Ogni
lirica è senza alcun dubbio espressività che si nutre del profondo amore per la
natura e tutte le sue rivelazioni, nella sua plasticità ogni pensiero arriva a
cogliere le astrazioni presenti e passate nei sentimenti, nelle proprie impressioni
e sensazioni.
La
vita è ricca di messaggi velati, sebbene sia troppo spesso tutt’altro che un
“girotondo”, solo la capacità di trovare in quel tendersi dell’anima, persino
nelle sventure, una disciplina plasmatrice dei grandi dolori, si ha la
possibilità di ascoltare e trarne così l’insegnamento migliore. Colpisce in
tale poetica l’evoluzione dell’esperienza che non si disarma di fronte ai modi
di agire spesso moralmente discutibili bensì si alimenta del coraggio
necessario per procedere nella conoscenza autentica di sé. Siamo tutti guidati
da morali diverse, ogni nostra azione risplende di differenti colori, gli
stessi colori infiniti che la poetessa richiama in ogni suo verso cambiando continuamente
tonalità. La natura è lo spazio-principio della molteplicità del vissuto
dell’uomo, con i suoi mutamenti repentini […] “la solita primavera
capricciosa” delle fasi più dolorose per i distacchi terreni, del male nel
mondo e delle illusioni-delusioni nei rapporti, ma è anche dispensatrice di
luce e di calore, tra gli affetti più cari, dove persino […] “le cose di casa/ a volte scricchiolano […]
, perché […] “Così[,] proprio come nella
vita[,] / dopo bufere [,] / e inquietudini dell’anima [,] / dal tunnel […] /
una splendida luce.
La
poetessa lascia indossare al suo io poetico l’organza, che sia un filato
stropicciato, liscio o cangiante, è pur sempre pronta alla trasformazione e al
consapevole adattamento; la ricama con
particolare abilità e competenza,
perché l’effetto risulti soddisfacente per un nuovo “profumo di speranza”, rilegando così un nuovo libro di vita da
sfogliare, mentre il nostro cammino si
avvicina all’ultima “stanza”, quella che lei definisce “la mansarda” dove […] “non c’è polvere”, perché finalmente in
pace e accanto a Dio.