Il
sorriso rubato è il romanzo d’esordio di Rosaria Minosa, pubblicato nel 2011 con Il Gruppo Albatros Il Filo ed è un
libro delizioso e sconvolgente a un tempo.
L’autrice
ha scelto per la narrazione il vissuto di Luciana, una bambina del sud che
nasce e cresce in una famiglia e in un ambiente paesano dalle tradizioni grette
e ottuse, tra maschi-padroni. Il suo percorso di crescita è difficile e
traumatico “Diventa adulta, con grande
dolore, sofferenza, odio, rabbia, pianti,
perché non le è permesso ESSERE BAMBINA [,] […]” a cominciare dal suo
rapporto con la madre con la quale si crea, fin dalla sua infanzia, una controversa
dinamica di specchio e si sviluppa un peso di perenne deprivazione affettiva. La
tematica essenziale dell’intera storia si svolge, purtroppo, sugli episodi di
abuso sessuale che la protagonista subisce da parte del suo stesso padre.
Luciana non percepisce immediatamente ciò che sta vivendo anzi si porterà
dietro un soffocante mutismo che la trasformerà in un essere fragile e
insicuro. Solo più avanti lei riuscirà ad aprirsi e avviarsi verso la soluzione
del suo dramma. La protagonista supererà anche il pessimo rapporto con la madre
e il suo inesistente ruolo di
madre-protettrice, comprendendo che solitamente una madre proietta sulla
figlia speranze e frustrazioni, mentre ogni figlia cerca la propria identità
femminile.
Il
sorriso rubato è un romanzo al femminile e, tuttavia,
indaga l’animo di ogni individuo, smuove emozioni intense, avvicina il lettore a un mondo interiore dove popolano pensieri di
tradimento, di mancanza d’amore, di tragicità. In ogni pagina spicca la
coraggiosa sensibilità dell’autrice, la quale ha deciso di trattare un simile
argomento poiché, per carattere e professione, avvicina quotidianamente la realtà sociale del disagio di ogni
genere.
Lo
stile del romanzo utilizza un linguaggio spontaneo, fluido e corretto; persino
l’abuso sessuale seppur atto tremendo e da condannare, viene trattato con delicato riserbo, con rispettoso pudore, con una straordinaria semplicità, quasi
disarmante. Rosaria Minosa è
riuscita a circostanziare la storia con assoluta dignità e a inserirla in un
contesto attuale senza ledere l’altrui intelligenza, evidenziando che alla base
di ogni abuso esistono cause molteplici e spesso radicate nel tempo.
Il
sorriso rubato è una
precisa testimonianza di una problematica non ancora risolta nella nostra
società; è anche un potente stimolo per l’intero universo femminile, a
essere determinate nel perseguire i propri obiettivi, a denunciare le violenze
subite senza farsi troppi scrupoli, a ricercare la sicurezza di sé a dispetto
delle esperienze peggiori, acquisendo flessibilità mentale e disinvoltura nelle
decisioni.
Il
lettore ritroverà nella storia di Rosaria
Minosa uno dei fin troppi casi di abuso sessuale e le tante situazioni di
mutismo che possono andare avanti per anni, finché si sciolgono, spesso in
lacrime troppo a lungo trattenute; il più delle volte, infatti, sappiamo bene
che la violenza sessuale tende a essere rimossa, dimenticata e solo con il
tempo, metabolizzata; in alcuni casi viene risolta completamente. Esistono
persone con seri problemi psicologici, ciò non le giustifica comunque e l’unica
certezza è che le vittime trovino il coraggio di chiedere aiuto. L’amore di un
padre verso la propria figlia troppo spesso diviene una visione malata e
perversa dell’amore di genitore.
Rosaria Minosa
con il suo romanzo Il sorriso rubato
ha dimostrato coraggio e analitica intelligenza emotiva, il suo libro è un
valido contributo alla lotta contro gli abusi sessuali. Il risultato è un testo
attuale che rompe il velo del silenzio.
SUSANNA POLIMANTI
Cupra
Marittima 11.04.2014