“La moglie di mio padre” edito da
Seri Editore (settembre 2019) è decisamente un salto di qualità come
realizzazione letteraria dello scrittore Franco
Duranti, giunto così alla sua prima esperienza romanzesca. L’opera si
caratterizza quale Entwicklungsroman, in sintonia con un’evoluzione di quel
processo di formazione, identificazione, introiezione e proiezione nonché di
trasformazione di un’età adolescenziale. Lorenzo è la colonna portante del
testo mentre sorgente e centro è il fuoco interiore di una passione segreta che
irrompe nella sua vita e implica il dover affrontare un cambiamento nella sfera
sociale, nell’ambito familiare così come a livello emotivo-relazionale: “Quel pomeriggio lei franò come una valanga
sui miei giorni”. Nella diversità di un rapporto e di un amore insolito con
una donna adulta, la quarantenne Agnese, prevale lo spirito di sopravvento
dell'istintualità; il bagaglio esistenziale ed esperienziale di un ragazzo dona
l’avvio a un’indagine di diversa natura, dove la sottigliezza psicologica di una concupiscientia, diventa filtro cui passa un vissuto
che si articola su due piani: quello dell’incontro, reso
con viva immediatezza: “breve, veloce,
come un lampo che con uno squarcio repentino aveva lacerato la mia personalità…”
e quello della ricerca di sé, della propria identità, di un’iniziazione a un
mondo più adulto attraverso l’autoanalisi e l’analisi dei propri rapporti con
gli affetti più cari nonché della maturità della propria sessualità. La seduzione e la fascinazione, in una
sorta di ‘follia d’amore junghiana’, improvvisamente mettono in discussione le stesse
caratteristiche familiari ma, allo stesso tempo, s’intrecciano con la
riscoperta dei legami affettivi nei riguardi di ogni personaggio, con un proprio
ruolo e importanza all’interno della narrazione. Primo fra tutti viene
sottolineato il rapporto con la madre, nominata quasi sempre come Clara. Ciò
merita attenzione, dall’utilizzo del nome di battesimo si evince, infatti, un
tipico comportamento di Lorenzo, il quale sembra rifiutare un qualche aspetto
genitoriale, ne prende distanza quasi a deprivarlo del ruolo che le compete.
Lorenzo si concentra sullo sport, per non pensare ai suoi “vuoti” mentre Agnese,
donna profondamente narcisista, ha bisogno di qualcuno che la veneri. Un
incontro emotivamente coinvolgente e carico di potenzialità aiuta entrambi a
crescere psicologicamente e una
condizione inconscia di dipendenza affettiva finisce per sostituire una
madre distratta e presa dai suoi interessi. Solo più avanti, il distacco
improvviso dalla figura materna diviene possibilità creativa di un ritratto più
intimo e sofferto; stessa cosa avviene con il personaggio di Federica, coetanea
di Lorenzo ma che, nella storia assume inizialmente una veste tutto sommato
marginale e scontata, essendo la sua fidanzatina ufficiale.
Man
mano che si procede nella lettura, fuoriescono inesorabilmente i diversi
comportamenti, finché iniziano a stabilizzarsi amore, interessi e amicizie ove
vince il senso di responsabilità, di maturità, d’indipendenza e di capacità di
farsi carico di ogni situazione mettendo il senso del dovere sopra a ogni altra
cosa; un’incondizionata consapevolezza mette fine a tutte le illusioni e a
tutte le ipocrisie. In un’inesauribile
ricchezza di sfumature e raffigurazioni suggestive, ci troviamo di fronte a
una narrazione sinuosa che è purezza e
precisione di una prosa mai stucchevole o scontata. L’autonomia sintattica
e contenutistica della fabula e dell’intreccio sono perfettamente coordinate in
sequenze narrative, descrittive, riflessive, espressive e dialogiche dove
incuriosiscono il gioco prezioso di nuove scoperte, i rinvii, le allusioni, i
mutamenti di prospettiva, gli improvvisi arricchimenti di significato di fatti
che scavano entro la psicologia umana, ad avviluppare passioni, errori, proibite
delizie e infingimenti.
Il
finale aperto, senza l’intento di una rivelazione definitiva, fa di questo
romanzo un’opera letteraria di straordinaria vitalità, sorretta com’è da una
scrittura penetrante di uno scrittore romantico e poetico, il quale demanda a
Lorenzo e ad Agnese il delicato e impegnativo compito attraverso la loro esperienza passionale, di superare il concetto
di un gratuito compiacimento erotico, lasciandoci addentrare nell’universo di un’emotività
maschile che si avvia verso un’educazione all’amore e alla maturità affettiva:
valori essenziali della persona umana e di ogni autentico rapporto di coppia.