“Dalla terra nasce
l’acqua, dall’acqua nasce l’anima…”
(Eraclito)
Quando
sorride il mare di Floriana
Porta (AG Book Publishing Editore,
2014 – Collana “Le Cetre”) è un’opera poetica che nasce dalla visione
caleidoscopica di una donna versatile, un’artista dalle molteplici
sfaccettature quale protagonista impegnata nell’arte della poesia, della
pittura e della fotografia. La silloge brevemente ma efficacemente prefata da
Angela Wilde, è ideata in tre sezioni e consta di cinquantacinque poesie e diciotto
haiku. Una poesia lirica intensa, di
forte contenuto psicologico che attinge dal simbolismo per approdare a immagini
e linguaggio fortemente espressionistici, tra pensiero e sentimento, intuizioni
intime e misteriose dell’animo. La
parola chiave è il mare, dove superficie e mondo sommerso fluiscono,
evolvono e mutano dettando un vero e proprio oracolo dell’esperienza umana e delle sue origini, unità dell’essere nello scorrere del tempo.
In armoniosa seppur sofferta trasformazione, Floriana Porta trasmette la sua personale visione del mondo in quel “mare di vita” che la
poetessa riesce a tradurre in parole che “[…]
si mescolano ai versi[,] / i versi si legano alle rime […]” e dove ogni
descrizione acquista una semantica lessicale che si spinge oltre le apparenze.
L’acqua
è un elemento femminile, con cui la poetessa stabilisce un profondo rapporto,
ricercandone in ogni sua corrente spesso invisibile in superficie, quella parte
della sua anima nascosta allo sguardo esterno. Il mare sin dai tempi antichi è un
argomento amato e cantato in ogni letteratura antica e moderna, è simbolo di energia,
pace e tranquillità che stimola solitudini riflessive. Non è un caso che Floriana Porta si sia ispirata al mare
per una poesia che pesca nell’inconscio, governa i regni sommersi e la cui musa
è inquietante, affascina e rapisce lo sguardo e il nostro intero essere.
“Nel circolo eterno delle onde/si innalzano
dal mare/acque sotterranee [,] /tra la
terra e la lava[,]
/in un continuo/flusso e deflusso/diventi
vorticosi [.]”.
In uno stile di poesia
per lo più breve, ricco di pathos e
grazia descrittiva, dai riferimenti elegantemente velati e allusivi, le
metafore sono personificazione di elementi naturali che prendono voce. Nella disposizione
dei versi, con ritmo danzante di strofe senza spazi, si stabilisce un forte
contatto psicologico con la poetessa, di massimo effetto comunicativo nel più
breve tempo possibile.
Sogno, immaginario e
creatività sono tre aspetti grandiosi dell'esistenza psichica dell'individuo, si fondono con la realtà di un
passaggio attraverso dolori e frammenti di vita in cui si abbandona una parte
di sé fatta di malessere e immobilità, per contattare le potenzialità sopite
della propria personalità e far emergere le risorse creative perdute e le
vitalità nascoste nel profondo del proprio essere “Affiorano/vertebre fossili/ dalla terra putrida/lacerata da speranze
perdute[.]”
La poesia di Floriana
Porta descrive processi che avvengono all'interno dello psichismo profondo
e non può esimersi dall'utilizzare la natura contemplativa del mare e delle sue
molteplici caratteristiche. La quotidianità trova nell’ispirazione poetica una
nuova dimensione che rende visibile ciò che la routine nasconde, soffoca e rende
opaco. “Perché solo nei versi/tutti rossi
di sangue/fa ritorno la poesia”.
La
visione del mare e dei suoi abitanti riempie, risolve e si espande. Il suo
messaggio è profondo, ricettivo, purificante e terapeutico ma nel contempo il
mare è anche strumento divino, che meglio rappresenta nei suoi continui
mutamenti, il fluire dell’esistenza, tra creazione, vita e morte. “Siamo anime/della stessa polvere/che segna/i
margini cicatrizzati/di un mare/alle porte dell’ultimo orizzonte”
La
conoscenza dell’ombra, intesa come conoscenza dell’altra parte di noi spesso
celata, fa parte sempre e comunque, della nostra totalità.
Ritengo
che Floriana Porta, con la sua
poesia voglia in particolare ricordarci di liberare la mente dal suo ricordo,
dando spazio al momento successivo senza trattenere mai niente che possa
renderci solo zavorra, impedendoci di andare avanti nel nostro percorso di vita
ed evolvere “Anche i coralli ascoltano/i
suoni vibranti delle bocche dei pesci[.] / Invisibili voci che ci avvolgono e
ci accarezzano[,] / in attesa di altri mari e mondi[,] / sciolte in un plasma
di limpida poesia[.]” Il magico canto del mare nella pregevole silloge “Quando sorride il mare” è sicuramente la conferma dell’esistenza di un
particolare legame tra psicologia e poesia,
che
n’è una delle più alte ed efficaci espressioni
“Sarai il mio cammino/tra le anime
e i serpenti[,] / tra le viscere dei molluschi[,] /tra le lame dell’infinito […]
/verso il cielo[,] / fino alle stelle”.
SUSANNA POLIMANTI