Pubblico la mia recensione alla silloge poetica Dipthycha di Emanuele Marcuccio, precisando che d'accordo con tutti gli autori, l’intero ricavato delle vendite del Volume (€ 3,81 su ogni copia) sarà devoluto a AISM – Associazione Italiana Sclerosi Multipla. Si procederà però per via privata alla devoluzione dell’intero ricavato delle vendite, non essendo stato possibile inserire la notizia della devoluzione all’interno del libro. AISM riceve tantissime richieste simili, ringraziando hanno quindi risposto che non hanno il tempo materiale per esaminarle tutte.
«Dipthycha. Anche questo foglio di vetro impazzito,
cʼispira…» di
Emanuele Marcuccio e AA.VV. (Photocity
Edizioni, 2013) è un progetto editoriale che ci consente immediatamente di
acquisire una nuova esperienza poetica, a dimostrazione che una creazione in
versi può avvenire anche in modo insolito, partendo da tutt’altri punti di
vista. In questo caso la raccolta poetica ideata e curata da Emanuele Marcuccio nasce tramite
contatti con altri autori davanti a un personal computer e la rete Internet “Anche questo foglio di vetro impazzito, cʼispira…”
L’amore
verso la poesia riunisce poeti da tutte le parti d’Italia e ne definisce i
contorni con toni e spunti di sonorità simili e discordanti al tempo stesso,
quantunque con temi in perfetta sinergia come in “Vita Parallela”, “[…] Nuove
strade davanti a noi/ che hanno sapori veri/ in condivisioni accese/ che si
innalzano in cieli nuovi/ in realtà autentiche e inaspettate”
La
scelta del titolo, etimologicamente dal tardo latino dipthўchu(m) e dal greco δίπτῠχος
(díptychos), viene spiegata e riassunta
dallo stesso autore Emanuele Marcuccio in
“dittico poetico” inteso come rapida
definizione del contenuto della silloge dove ritroviamo per l’appunto, ventuno
sue poesie e altrettante di differente
firma ma di tema simile, scritte
in tempi diversi, senza alcuna collaborazione effettiva, secondo tendenze
espressive e stilemi personali. Il termine “Dipthycha”
ha comunque un valore molto rilevante ai fini della comprensione di tale
poetica; oltre al suo primo significato di dipinto o rilievo costituito da due
tavole incernierate e chiudibili a libro, il dittico era anche un taccuino
usato nell’antichità, consistente in due tavolette incerate unite per mezzo di
una cerniera, un veicolo dunque, di scrittura e di conoscenza. L’introduzione
alla poesia è sempre, di fatto, illustrare le ragioni per cui un pensiero o
un’esperienza acquistano, attraverso una determinata disposizione delle parole,
un valore che raggiunge, tocca, incontra e smuove la nostra sensibilità.
I temi delle
liriche contenute in questa silloge evocano tradizione e modernità,
contemporaneità.
I
versi di ogni poeta, seppur scritti separatamente, mostrano tutti un
collegamento, diventano arte poetica che, in una serie infinita di occasioni ne
rappresentano il senso, il sentimento, le percezioni, la propria unica visione della realtà soggettiva e oggettiva, in
perfetta tessitura di una tela in cui si annidano eventi che segnano le tappe
della nostra storia attuale. Chi indugia sull’amaro destino umano con parole
appuntite; chi si rivolge all’amore quale immagine di sogno; chi richiama il
tempo e le sue stagioni preferite, cercando rifugio in una dimensione intatta
della natura; chi, infine, esprime la sua delusione, abbandonando ogni
speranza. Ogni poesia ospitata in Dipthycha contiene un messaggio
riflessivo di forte intensità; ogni autore, in reciproca corrispondenza,
comunica con l’oggetto poetico e si predispone ai lettori stabilendo contatti che traducono intesa, affinità,
interessi comuni e tanta cordiale disponibilità. La silloge è ricca di
immagini mai piatte e univoche e chiunque si senta attratto da questa antica
arte, potrà godere di un uso di parole autentiche, quelle che derivano
dall’assidua frequentazione del linguaggio poetico e, in questo caso, in grado
di accorciare le lunghe distanze tra tanti poeti che vivono fisicamente lontani
l’uno dall’altro. Il lettore sicuramente sarà in grado di osservare e percepire
con intensità la propria immagine riflessa.
Non
entro nel merito di ogni singolo verso o della poetica specifica di ogni autore
perché ritengo che ciascun poeta debba essere valutato, colto e accolto,
nell’insieme della propria produzione letteraria. Elemento essenziale e di
spicco di Dipthycha è soprattutto una rara condivisione di grande fascino
che parte da antiche tradizioni fino a toccare età e cicli della vita che
appartengono a noi tutti.
Susanna Polimanti
Cupra
Marittima (AP), 5 marzo 2014
Nell’antologia figurano le poesie dei seguenti autori: Emanuele Marcuccio, Silvia Calzolari, Donatella Calzari, Giorgia Catalano, Maria Rita Massetti, Raffaella Amoruso, Monica Fantaci, Rosa Cassese, Rosalba Di Vona, Lorenzo Spurio, Giovanna Nives Sinigaglia, Michela Tarquini e Francesco Arena.