12 mar 2013

SCRIVERE RECENSIONI



Miei cari amici ed ospiti della Biblioteca di Susy, mi esprimo quest’oggi riguardo il significato ed il valore di una recensione, ben scritta ma anzitutto  che corrisponda ai canoni tecnici di carattere letterario, valutativo ed interpretativo. Normalmente, la recensione è esattamente uno schema letterario che possiamo dividere in tre fasi: la prima riguarda l’informazione sull’autore, titolo del libro, anno di pubblicazione, breve sinossi; la seconda è dedicata allo stile letterario in senso puramente tecnico e la terza ed ultima rappresenta la vera e propria recensione, una valutazione interpretativa della lettura, che sia narrativa o poesia. È possibile anche inserire precise citazioni estratte dal libro stesso o di qualunque altro autore, che risultino idonee alla migliore “decodificazione” del testo da recensire.
Navigando nel web troviamo svariate recensioni di romanzi, saggi o poesie ma quante di queste sono veramente valide e da considerarsi “efficaci” al fine della divulgazione del testo stesso? Molto spesso, infatti, c’imbattiamo in recensioni che altro non sono che semplici commenti di lettori e, come sappiamo bene tutti, ogni lettore valuta un libro letto a suo piacimento o no.  A me è accaduto (certamente non sono l’unica) di leggere libri giudicati “pessimi” da numerosi commenti  e trovarli, al contrario, molto interessanti, così come capita di leggere cosiddetti bestsellers che non comunicano emozioni o peggio, dalle loro righe non traspare un chiaro messaggio ed è molto difficile dare un giudizio personale, perché spesso si lascia la lettura a metà, per uno stile troppo pesante e poco scorrevole o esageratamente basato su dialoghi, lunghi e noiosi.
Con questo mio breve articolo intendo comunicare che, in base ad un’indagine svolta tra i lettori ed un attento studio di interpretazioni letterarie ad alto livello culturale, si parla di autentica recensione, quando la stessa è in grado di   stimolare la curiosità verso una lettura, non quella che la consiglia o sconsiglia. Il lettore finale ha il sacrosanto diritto di esprimere un suo giudizio personale ma resta il fatto che non si può pretendere che un “banale” commento inserito, per esempio, in un sito di promozione o vendita libri, possa rendere chiara la decisione di leggere o no un testo.
Un suggerimento, non fatevi mai confondere da commenti indirizzati al puro scopo commerciale, affidatevi veramente a chi riesce a scrivere una recensione letteraria con la dovuta cura o meglio, scegliete sempre una lettura sulla base delle vostre preferenze o del vostro intuito. Non è assolutamente facile scrivere una recensione, occorre accuratezza, attenzione, serietà, impegno ed una particolare obiettività. La recensione non è dunque da considerarsi “personale”, va intesa quale scritto rivolto ad una concreta interpretazione, a servizio del pubblico; non si tratta di promuovere un libro, è unicamente anch’essa un’espressione letteraria a favore della cultura comune.
Umberto Eco nel suo romanzo Il nome della rosa(1980) scriveva così: “ il bene di un libro sta nell’essere letto. Un libro è fatto di segni che parlano di altri segni, i quali a loro volta parlano delle cose. Senza un occhio che lo legga, un libro reca segni che non producono concetti e quindi è muto”.

11 commenti:

  1. Altro che trame e raccontini che si leggono in giro, e poi concludono con un giudizio di gusto, che più opinabile non potrebbe essere. Infatti, il termine recensione viene dal latino "recenseo", che significa esamino, passo in rassegna, rifletto.
    Grazie!

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    1. Grazie Emanuele, la tua opinione è pienamente condivisibile e mi auguro che sia così per molti altri.


      Susanna

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    2. Salve, sarebbe bello una recensione di una interessante iniziativa proposta da Leggereonline.com, infatti hanno pubblicato un romanzo a puntate (dodici al momento, free e pdf) di un giovane scrittore, Gianfrancesco Iacono, dal titolo Un sole senz'ombra.
      Michel

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  2. Grazie per la segnalazione, andrò a controllare. Tuttavia, una recensione sarebbe comunque possibile dopo aver terminato di leggere tutte e dodici le puntate, sarebbe molto più corretto, che ne pensa?

    Susanna

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  3. Gentile Susanna, è un articolo molto interessante. L'ho scovato per caso leggendo un battibecco su facebook su una recensione, che aveva assunto più i toni penosi di uno scontro calcistico che un mero scambio di idee. Uno dei partecipanti ha postato il suo articolo e l'ho letto con molto interesse.

    Non avevo pensato alle differenze tra commenti e recensioni. Spesso mi piace "recensire" (a questo punto commentare!) autori emergenti sul mio blog, lo faccio per hobby, principalmente.

    Mi sono appuntato i suoi consigli per migliorare, specialmente le tre fasi. Anche se per hobby, quando si fa una cosa la si deve fare per benino. :) E quando si trova qualcuno che la insegna, occorre prendere carta e penna e appuntarsi la lezione ricevuta, ringraziando chi te l'ha fornita.

    La ringrazio per il suo articolo, davvero molto istruttivo :)

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  4. Ciao Giovanni! Mi fa molto piacere che tu abbia apprezzato il mio articolo. Sono perfettamente d'accordo con te circa il battibecco su FB, in particolare perché nasce da un video di una lettrice che esprime il suo commento personale non catalogabile come recensione o critica letteraria. La discussione poi è degenerata in accuse inopportune che non hanno nulla a che fare con la professionalità di un recensore. L'etimologia della parola recensione deriva da recènseo: esamino, composto di re:addietro,di nuovo e cénseo: stimo, apprezzo. Indubbiamente la recensione può essere sia positiva che negativa ma, nel caso di recensione non buona circa un testo, si parla di "stroncatura" e non di "recensione". Nessun critico letterario che si rispetti pubblicherebbe un video "casalingo" per esprimere la sua interpretazione circa un testo, in particolare in presenza di un testo impegnativo e serio quale un romanzo saggistico. Grazie per la stima.

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  7. Chi si firma "Anonimo" non riceve alcuna risposta da parte dell'Amministratore di questo blog. Grazie.

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