Miei cari amici ed ospiti della Biblioteca
di Susy, mi esprimo quest’oggi riguardo il significato ed il valore di una
recensione, ben scritta ma anzitutto che
corrisponda ai canoni tecnici di carattere letterario, valutativo ed
interpretativo. Normalmente, la recensione è esattamente uno schema letterario
che possiamo dividere in tre fasi: la prima riguarda l’informazione sull’autore,
titolo del libro, anno di pubblicazione, breve sinossi; la seconda è dedicata
allo stile letterario in senso puramente tecnico e la terza ed ultima rappresenta
la vera e propria recensione, una valutazione interpretativa della lettura, che
sia narrativa o poesia. È possibile anche inserire precise citazioni estratte dal
libro stesso o di qualunque altro autore, che risultino idonee alla migliore “decodificazione”
del testo da recensire.
Navigando nel web troviamo svariate recensioni
di romanzi, saggi o poesie ma quante di queste sono veramente valide e da
considerarsi “efficaci” al fine della divulgazione del testo stesso? Molto
spesso, infatti, c’imbattiamo in recensioni che altro non sono che semplici
commenti di lettori e, come sappiamo bene tutti, ogni lettore valuta un libro
letto a suo piacimento o no. A me è
accaduto (certamente non sono l’unica) di leggere libri giudicati “pessimi” da numerosi
commenti e trovarli, al contrario, molto
interessanti, così come capita di leggere cosiddetti bestsellers che non comunicano emozioni o peggio, dalle loro righe
non traspare un chiaro messaggio ed è molto difficile dare un giudizio personale,
perché spesso si lascia la lettura a metà, per uno stile troppo pesante e poco
scorrevole o esageratamente basato su dialoghi, lunghi e noiosi.
Con questo mio breve articolo intendo
comunicare che, in base ad un’indagine svolta tra i lettori ed un attento studio
di interpretazioni letterarie ad alto livello culturale, si parla di autentica
recensione, quando la stessa è in grado di stimolare la curiosità verso una lettura, non
quella che la consiglia o sconsiglia. Il lettore finale ha il sacrosanto
diritto di esprimere un suo giudizio personale ma resta il fatto che non si può
pretendere che un “banale” commento inserito, per esempio, in un sito di
promozione o vendita libri, possa rendere chiara la decisione di leggere o no un
testo.
Un suggerimento, non fatevi mai confondere
da commenti indirizzati al puro scopo commerciale, affidatevi veramente a chi
riesce a scrivere una recensione letteraria con la dovuta cura o meglio,
scegliete sempre una lettura sulla base delle vostre preferenze o del vostro
intuito. Non è assolutamente facile scrivere una recensione, occorre accuratezza,
attenzione, serietà, impegno ed una particolare obiettività. La recensione non
è dunque da considerarsi “personale”, va intesa quale scritto rivolto ad una
concreta interpretazione, a servizio del pubblico; non si tratta di promuovere
un libro, è unicamente anch’essa un’espressione letteraria a favore della
cultura comune.
Umberto Eco nel suo romanzo Il nome della rosa(1980) scriveva così:
“ il bene di un libro sta nell’essere letto. Un libro è fatto di segni che
parlano di altri segni, i quali a loro volta parlano delle cose. Senza un
occhio che lo legga, un libro reca segni che non producono concetti e quindi è
muto”.