In
una giornata qualunque, recandomi a fare la spesa in un supermercato
che frequento almeno una volta alla settimana, mi sono fermata a
discorrere con il mio amico Mosè, un ragazzo senegalese
davvero unico per le sue doti di empatia, sensibilità, umiltà
e grande umanità. Mosè è uno dei tanti ragazzi
che si trovano fuori dai centri commerciali nella speranza
d'incassare qualche soldo, vendendo CD. Egli non è
esattamente come gli altri, è discreto, gentile, premuroso,
estremamente intelligente; il suo ingegno e il suo acume nascono dal suo cuore così limpido e caldo e si manifestano a
ben poche persone, io sono una di quelle.
Prima di passare davanti a lui, in cerca di parcheggio, mi ha già individuata da lontano e mi sorride mostrando i suoi splendenti denti
bianchi, mi fa un gesto di saluto con la mano. Ho sempre
l'impressione che il suo “trovarsi lì” è una
continua attesa non mirata alla semplice vendita di un oggetto bensì
con il preciso scopo di “esserci” per chiunque abbia bisogno di lui e voglia discorrere di tante cose, soprattutto della vita e delle tante
esperienze personali.
Quando decido di andare in quel posto mi sorprendo a cercarlo e mi si
apre il cuore quando lo vedo, un incontro che mi fa compagnia anche
nella più banale azione di andare a far spesa.
Dialogando con lui scopro che l'Africa non è soltanto quel paese di
guerre, di assurde stragi di innocenti, di sottosviluppo cronico, di
selvagge tribù, una parte del mondo della quale sentiamo
parlare solo per le sue malattie, le sue morti e la fame. Attraverso
il cuore e gli occhi di Mosè osservo la parte migliore di
questo grande paese e nel fissare il suo sguardo che s'illumina
quando mi descrive le bellezze e le meraviglie del suo paese, sento
crescere la pace e la gioia dentro di me, nei suoi occhi percepisco
la presenza di Dio e del suo grande amore per noi, per me.
Mosè
conosce tantissime cose ed è capace di colloquiare sui più
diversi argomenti, è come se la sua conoscenza venisse da un
“altrove”, è innata, antica. Ha una risposta per ogni mio perché,
anticipa ogni mia parola prima ancora che termini la frase e
scoppiamo a ridere, ritrovando le stesse definizioni e spiegazioni per quanto accade ogni giorno, nel mondo e in noi.
Interpreta i miei sospiri e il suo sorriso placa uno stato d'animo di
confusione e disorientamento. Mi solleva da un dubbio che mi
attanaglia e lo trasforma con qualche sua parabola in un pensiero
leggero.
Con
lui sto apprendendo il significato della dottrina di Maometto e del
Corano e mi rendo conto che in molteplici insegnamenti si avvicina e
si fonde con la nostra Bibbia.
“ Dio
è grande, Lui sa tutto! E agisce tramite l'Arcangelo
Gabriele!” mi dice. Lo appella Dio, non Allah, perché per
lui il Signore è uno solo ed uguale per tutti, indipendentemente dalla
differente denominazione.
Che
dolce suono hanno queste sue affermazioni, in particolare per me che
credo così tanto in Dio, nei suoi Angeli e al loro operato
soprattutto sulla terra!
Mosè
è tutto ciò e molto altro. Porta il nome del nostro comune profeta, che per i
mussulmani è persino più importante di Maometto.
I
nostri colloqui sono una profonda meditazione, quasi preghiere. Mi
studia, m' interroga pur conoscendo già la risposta. Questo
ragazzo africano che m'incoraggia ad esprimermi, scruta e legge nel
mio cuore. Lo conosco ormai da tanti anni, mai avrei immaginato di
essere così compresa da uno sconosciuto. Mi ha raccontato di
tutte le volte che ha intravisto una smorfia di profondo turbamento sul
mio viso e di quando invece ha notato un periodo di gioia
particolare. Mosè è quella che si dice l'incarnazione
di un vero e proprio angelo e possiede gli stessi doni di un Angelo
Custode: protezione, guarigione, accettazione, insegnamento,
sostegno, ispirazione e per ultimo, il più grande di tutti,
l'amore.
Ormai
si può dire che sia un vero amico e faccia parte della mia
vita, in lui trovo sempre una parola di conforto per ogni mio cruccio
avvalorando le riposte che sono dentro di me. È
sempre lì ad aspettarmi, d' inverno appoggiato ad una colonna
del parcheggio e all'ombra di un pino nelle bollenti giornate
estive. Non desidera più vendermi CD, spesso me li regala
persino, ma attende il mio arrivo perché anch'egli incaricato
di proteggermi e pronto a cogliere ogni mio segreto semplicemente
scrutando i miei occhi e il mio cuore.
Quante
volte allontaniamo da noi qualcuno perché semplicemente
diverso, per il colore della sua pelle? Io mi ritengo fortunata per
aver trovato un nuovo amico ed essermi imbattuta in un tale
incontro, risultato inspiegabilmente necessario per comprendere i
tanti misteri che normalmente nessuno di noi si preoccupa di svelare.
Mosè:
il mio Angelo Nero! Anch'egli angelo tra tutti gli angeli accanto a
noi ogni giorno, da sempre.
Susanna
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