18 apr 2013

La preghiera del dito di Papa Francesco

Inserisco questa preghiera di Papa Francesco, perché la ritengo molto bella. Conoscerla è importante per tutti noi, in particolare in questo momento così difficile.



1. Il pollice è il dito più vicino a te. Così inizia a pregare per chi ti è più vicinoe. Sono le persone che più facilmente tornano nei nostri ricordi. Pregare per le persone a noi care è "un dolce obbligo".

2. Il dito seguente è l'indice. Prega per chi insegna, educa e medica, quindi per maestri, professori, medici e sacerdoti. Questi hanno bisogno di sostegno e saggezza affinchè possano indicare la via giusta agli altri. Non dimenticarli mai nelle tue preghiere.

3. Il dito seguente è il più alto. Ci fa ricordare i nostri governatori. Prega per il presidente, per i parlamentari, per gli imprenditori e per gli amministratori. Sono loro che dirigono il destino della nostra patria e che guidano l'opinione pubblica. Hanno bisogno della guida di Dio.

4. Il quarto dito è il dito anulare. Nonostante possa sorprendere i più, è questo il nostro dito più debole, e qualunque insegnante di pianoforte lo può confermare. Bisogna ricordarsi di pregare per i più deboli, per coloro che hanno tanti problemi da affrontare o che sono affaticati dalle malattie. Hanno bisogno delle tue preghiere di giorno e di notte. Non saranno mai troppe le preghiere per queste persone. Inoltre ci invita a pregare per i matrimoni.

5. E per ultimo c'è il nostro dito mignolo, il più piccolo tra tutte le dita, piccolo come bisogna sentirsi di fronte a Dio e agli altri. Come dice la Bibbia "gli ultimi saranno i primi". Il mignolo ti ricorda che devi pregare per te stesso. Solo quando avrai pregato per gli altri quattro gruppi, potrai vedere nella giusta ottica i tuoi bisogni e pregare meglio per te.



Papa Francesco

26 mar 2013

Concorso Haiku: La Scatola Tsuki












Ringrazio Gli Occhi di Argo per aver selezionato tra gli haiku vincitori del Concorso: La Scatola Tsuki anche il mio haiku. Il tema del Concorso era la Luna.


Susanna Polimanti



18 mar 2013

MENZIONE D'ONORE

Il mio libro Lettere mai lette finalista al Concorso Letterario Nazionale: "Un libro amico per l'inverno" - Edizione 2012-2013 e premiato con MENZIONE D'ONORE.
Alla giuria va tutta la mia più profonda gratitudine per il risultato conseguito.




Susanna Polimanti

16 mar 2013

Recensione di Penne d' Aquila del poeta Stefano Festi


Quella di Susanna è una scrittura curiosa: grazie a lei Virginia intraprende il proprio viaggio, che inizia dentro sé stessa, per poi fluire nella realtà esterna a cui ella stessa appartiene. Sullo sfondo le colline bolognesi, il mare, l'amore: un'anima che nasce, si evolve e cresce anche grazie alle altre persone. 
Virginia resta sempre protagonista, all'interno di un percorso che prende il via nelle marachelle d'una bambina, per sfociare nelle insicurezze d'una adolescente e nella realtà di una donna matura. Il vero nodo, nonché fil rouge dell'intera opera, è il costante confronto della protagonista con il proprio io. 
Un viaggio introspettivo, dialogo interiore che si innesta su di una personalità che pian piano cresce e si eleva. Virginia si svela così al lettore, sempre più nuda con i propri pregi e difetti. 
Il cammino intrapreso, è quello di una persona dotata di vitalità e forza, ma anche di sensibilità, che in talune occasioni può tramutarsi in fragilità e debolezza. 
Nel percorso tracciato dall'autrice, il passo talora è appena accennato, più spesso si fa marcia, quasi corsa. Le immagini, che Susanna Polimanti ci regala, sono vivide ed autentiche, quasi reali ed appartenenti ad un passato mai completamente abbandonato. 
A tratti, il lettore che sa ascoltare, potrà udire uno spirito gioioso balzellare sulle note di Mozart, ma talora la musica potrà rallentare, fino quasi a fermarsi. 
L'invito per chi voglia intraprendere questo viaggio, è quindi quello di affrontarlo con animo sereno e ben disposto alla riflessione.

S.Festi


Stefano Festi è avvocato. La sua prima pubblicazione è l'opera poetica Solarium Perlato.

Grazie Stefano per il tuo commento al mio romanzo. Susanna

12 mar 2013

SCRIVERE RECENSIONI



Miei cari amici ed ospiti della Biblioteca di Susy, mi esprimo quest’oggi riguardo il significato ed il valore di una recensione, ben scritta ma anzitutto  che corrisponda ai canoni tecnici di carattere letterario, valutativo ed interpretativo. Normalmente, la recensione è esattamente uno schema letterario che possiamo dividere in tre fasi: la prima riguarda l’informazione sull’autore, titolo del libro, anno di pubblicazione, breve sinossi; la seconda è dedicata allo stile letterario in senso puramente tecnico e la terza ed ultima rappresenta la vera e propria recensione, una valutazione interpretativa della lettura, che sia narrativa o poesia. È possibile anche inserire precise citazioni estratte dal libro stesso o di qualunque altro autore, che risultino idonee alla migliore “decodificazione” del testo da recensire.
Navigando nel web troviamo svariate recensioni di romanzi, saggi o poesie ma quante di queste sono veramente valide e da considerarsi “efficaci” al fine della divulgazione del testo stesso? Molto spesso, infatti, c’imbattiamo in recensioni che altro non sono che semplici commenti di lettori e, come sappiamo bene tutti, ogni lettore valuta un libro letto a suo piacimento o no.  A me è accaduto (certamente non sono l’unica) di leggere libri giudicati “pessimi” da numerosi commenti  e trovarli, al contrario, molto interessanti, così come capita di leggere cosiddetti bestsellers che non comunicano emozioni o peggio, dalle loro righe non traspare un chiaro messaggio ed è molto difficile dare un giudizio personale, perché spesso si lascia la lettura a metà, per uno stile troppo pesante e poco scorrevole o esageratamente basato su dialoghi, lunghi e noiosi.
Con questo mio breve articolo intendo comunicare che, in base ad un’indagine svolta tra i lettori ed un attento studio di interpretazioni letterarie ad alto livello culturale, si parla di autentica recensione, quando la stessa è in grado di   stimolare la curiosità verso una lettura, non quella che la consiglia o sconsiglia. Il lettore finale ha il sacrosanto diritto di esprimere un suo giudizio personale ma resta il fatto che non si può pretendere che un “banale” commento inserito, per esempio, in un sito di promozione o vendita libri, possa rendere chiara la decisione di leggere o no un testo.
Un suggerimento, non fatevi mai confondere da commenti indirizzati al puro scopo commerciale, affidatevi veramente a chi riesce a scrivere una recensione letteraria con la dovuta cura o meglio, scegliete sempre una lettura sulla base delle vostre preferenze o del vostro intuito. Non è assolutamente facile scrivere una recensione, occorre accuratezza, attenzione, serietà, impegno ed una particolare obiettività. La recensione non è dunque da considerarsi “personale”, va intesa quale scritto rivolto ad una concreta interpretazione, a servizio del pubblico; non si tratta di promuovere un libro, è unicamente anch’essa un’espressione letteraria a favore della cultura comune.
Umberto Eco nel suo romanzo Il nome della rosa(1980) scriveva così: “ il bene di un libro sta nell’essere letto. Un libro è fatto di segni che parlano di altri segni, i quali a loro volta parlano delle cose. Senza un occhio che lo legga, un libro reca segni che non producono concetti e quindi è muto”.

10 mar 2013

Recensione della scrittrice Cinzia Luigia Cavallaro


Ringrazio la scrittrice Cinzia Luigia Cavallaro per la sua recensione al mio romanzo Penne d'aquila con relativa intervista. Ho apprezzato molto le sue parole, non solo perché mostrano la sua indiscussa competenza di recensionista, soprattutto perché le ritengo una valida ispirazione per ciò che realmente vuol dire "saper" leggere ed "interpretare" ogni lettura.

Susanna Polimanti


http://www.wordsinprogress.it/2013/03/penne-daquila/