Lorenzo Spurio e la sua critica letteraria alle opere dello scrittore inglese Ian McEwan, soprannominato spesso e a torto: Ian Macabre. Un più accurato sguardo alla narrativa del noto scrittore, tra i suoi personaggi e devianze sessuali.
Ian
McEwan: Sesso e perversione di Lorenzo Spurio pubblicato nel 2013 con Photocity Edizioni è un saggio
particolarmente interessante, esamina e approfondisce contenuti di sessualità e
perversione nella produzione letteraria dello scrittore britannico Ian McEwan.
Un tema impervio, quanto altri mai, che il critico letterario Lorenzo Spurio affronta con rigore di
saggista, ammorbidito da quell’equilibrata e analitica pacatezza, una
caratteristica che contraddistingue tutti i suoi molteplici saggi. Spurio aveva già discusso tale tematica
nella sua tesi di laurea magistrale nel 2011 e la decisione di proseguirla ed
ampliarla in questa sua opera è una chiara testimonianza, non solo della sua
passione per la narrativa inglese ma, in special modo, della sua estrema
sensibilizzazione verso qualunque genere letterario possa riguardare un disagio umano e psichico. Lo stesso
Lorenzo Spurio nel capitolo di Ian
McEwan: Sesso e perversione scrive: “ Mi sono spesso domandato se il sesso e la letteratura siano due universi
troppo distanti e che non si dovrebbero
mescolare”, ecco dunque lo scopo essenziale della sua indagine, che si
esplica nel rilevare con acuta perspicacia profili
psicologici e motivazioni profonde connessi alla predilezione di personaggi,
con svariate devianze sessuali, nella narrativa dello scrittore britannico;
McEwan da sempre, proprio per questa sua preferenza di temi è stato forse
ingiustamente inserito in un panorama letterario “scomodo” e poco si è colto
nei suoi scritti, il significato primario di un messaggio psicologico. In
questo suo saggio Lorenzo Spurio studia
un ciclo descrittivo di rilevanti aspetti umani del comportamento sessuale
richiamando brani dei vari romanzi dello scrittore inglese, sebbene la sua
critica miri maggiormente alla validità di definizione di devianza
sessuale sia nella nostra società che per altri individui in altre società,
piuttosto che alla valutazione fine a se stessa delle opere di Ian McEwan da un
punto di vista morale ed etico; il saggio valuta pertanto l’accostamento psico-sociale alla devianza sessuale, la cui
conoscenza è considerata di valore fondamentale: “ Quello che il lettore dovrebbe fare è analizzare il clima in cui
l’autore inserisce certi episodi e approfondire l’analisi del passato dei
protagonisti. In questo modo il lettore si renderà consapevole che, così come
nella storia che ha letto è difficile separare la normalità dalla devianza, altrettanto
lo è nella realtà, di cui il romanzo non è altro che uno specchio”.
Leggendo
l’opera di Lorenzo Spurio mi sono resa conto di quanto il suo studio di vari
testi abbiano avuto come risultato una differente interpretazione della narrativa
di Ian McEwan, intesa quale scoperta di un preciso e preordinato intento del
romanziere britannico di esporre, attraverso ogni suo personaggio e una sorta
di giocosità nella scrittura, aspetti culturali, sociologici ed etici che interrogano
sulla stessa natura delle relazioni e
dei sentimenti, spesso estremi, nati in contesti esasperati e di quanto
questi fenomeni siano connessi l’un l’altro. Posso dunque tranquillamente
ritenere questo saggio un’opera letteraria di spesso valore culturale, utile per
sondare metafore ed immagini nella letteratura che in senso più vasto
appartengono alla psicologia analitica dello stesso Ian McEwan.
Il lettore dispone ora
di un ampio quadro dei costumi sessuali dell’umanità, che la letteratura in
genere non può rinnegare. Lorenzo Spurio
con la sua chiarezza espositiva e l’originalità che lo distingue ci regala con
il suo testo, una dimostrazione in più per comprendere meglio la vera finalità
del critico il quale, sempre dovrebbe indagare oltre le apparenze di argomenti
e personaggi di ogni testo letterario. In questo caso Lorenzo Spurio rende accessibile
ogni romanzo di Ian McEwan anche ai profani della sua narrativa, restituendo
dignità e valore ad uno scrittore finora demonizzato da qualunque critica
letteraria.
Susanna Polimanti
Cupra Marittima 17.02.2014