L’ombra
dell’anima, edito da Libreria Editrice Urso nel 2012, è una raccolta di poesie il cui
titolo è di per sé, un vero e proprio
assunto della biografia dell’anima e della poetica tutta di Sandra Carresi.
Le
sue poesie sono parole lievi che accompagnano concetti profondi, descrizioni di
paesaggi che toccano il cuore. Nello scorrere sulla carta, i suoi versi suggeriscono
all’animo di chi legge, suggestive cornici di emozioni e scenari come il profumo
di un tiglio, il distacco struggente da radici che con l’età sbiadiscono o la
memoria dell’odore particolare di un tempo, a ricordare lontananze di spazio e
di sentire: “Non esiste un cuore senza
radici[,] / non esiste un cuore che non possieda/ il profumo degli anni
verdi[,] /belli, spensierati, sinceri e vulnerabili.”
Una dolcezza
malinconica si dipana da ogni sua immagine, la poetessa s’immerge
nelle stagioni della vita, le trasfigura nelle stagioni dell’anno e stana senza
paura le ombre nascoste; “all’ombra della
sua anima” torna a confrontarsi l’intensa e matura parola poetica che lei
dipinge in “un quadro perfetto/ che
respira salsedine” e ancora come “donna,
farfalla[,] /pantera e sirena” si popola d’icone che si disegnano nell’Io e
fuori dall’Io, sulla memoria di un vissuto che riemerge tramite il pennello
delle parole.
La cover di questa
raccolta poetica è leggiadra e armoniosa, ritrae una giovane
donna dai lunghi capelli sciolti al vento che agita un drappo di raso rosso,
quasi a spogliarsi del consueto abito, per indossare l’impalpabilità della sua
anima, diventando così una pagina trasparente pe il lettore.
In
ogni strofa scorre l’amore, vero e autentico, verso un figlio “Re di quadri”
con il quale lei gioca in compiaciuta ammirazione, dedicandogli parole sapientemente
disposte con funzione metaforica e simbolica, si diverte a competere con lui e
si trasforma in una sorta di “designer” della sua stessa poesia. La poetessa si
rivolge anche al suo compagno di vita, osserva e scruta l’evoluzione del
sentimento d’amore che, mai sopito, si riaccende ogni giorno con il semplice tocco
delle mani, non più “snelle ed ossute/
dei tuoi vent’anni” bensì “forti e massicce… Le stesse che al mio corpo/ s’intrecciano
la notte/e/giocano al risveglio/del mattino.”
Sandra Carresi
condivide con il lettore anche il timore della morte, lo aiuta a riconciliarsi con
essa, dipingendola metaforicamente con la poiana, uccello predatore il cui volo
silenzioso le concede l’arrivo improvviso… “appostamenti
improvvisi, artigli alla schiena/ e… silenziosa la morte.”
Ogni
poesia segue un preciso ritmo senza alcuna pomposità, lo stile non è prosopopeico seppur ricco di echi e risonanze
melodiche, vi si riscontra la molta cura delle scelte espressive con figure
retoriche quali climax e anafore, a sottolineare un effetto progressivamente
più intenso Una poetica fluida, spontanea
che predilige un’intimità tipica dell’animo femminile, in ascolto delle sua
anima, delle voci misteriose e silenziose della natura, in una realtà di
simbolismo pascoliano.
Il
critico, di fronte alla sua poetica, non può fare a meno di ascoltare Sandra Carresi mentre inquadra la sua interiorità profonda, capace di cogliere gli aspetti meno ovvi
della realtà e tutti quei sentimenti apostrofati dal vissuto, non si
sofferma sugli aspetti strutturali o metrici, non ne sente la necessità, perché
dai versi risaltano unicamente la speranza e la decisione di vivere il tempo
con urgenza di luce.
Le strofe si susseguono
aprendo un varco di rinascita. Non è dunque questo lo
scopo della poesia? Esprimere i sentimenti attraverso immagini che siano tali
da rendere universale ogni libera espressione e percorrere i sentieri di vita
con la certezza che taluni “giganti”
siano sempre “messi all’ombra [,] / a
riposare [,] …”. La poesia di Sandra Carresi è specchio e
interprete di un’autentica realtà, Sandra ne diviene scenografa, senza finzione
alcuna.
SUSANNA
POLIMANTI
Cupra Marittima 10.09.2014