Ciao, sono Giovanna Albi e, in
piena condivisione del sentire, ti presento la mia recensione al toccante testo
di Susanna Polimanti " Penne d'aquila".
Un viaggio nella memoria di
Virginia , personaggio femminile di grande spessore emotivo-spirituale, è di
fatto il testo di Susanna, che, con una penna veramente d'aquila, sa guardare
oltre l'apparenza del divenire alla ricerca inesausta di una verità interiore, deposta
nelle ragioni del cuore, al di là di tutte le stratificazioni della razionale
coscienza.
Un viaggio entusiasmante che ti
prende per mano e ti conduce dentro il cuore di una donna autentica che impara
a leggere dentro di sé, ricostruendo il suo mondo interiore attraverso il
ricordo dall'infanzia all'adolescenza all'età matura in un continuum
narrativo-descrittivo naturale e spontaneo, mai artefatto, ma profondamente
vero, come vero è quel battito del suo cuore all'unisono con le leggi dell'universo
interiore .
Un personaggio che cade e si
rialza sempre più forte e consapevole e impara a guardare dall'alto la sua
esistenza mai paga della ricerca definitiva, ma sempre desiderosa di
sperimentare il nuovo che avanza pur preservando come sacro il ricordo che la
lega in particolare ad alcune amiche del cuore e all'amore della sua vita:
Angelo.
Credo ci voglia coraggio a
guardarsi dentro come fa Virginia, e lo stesso coraggio lo sperimento in
Susanna, che ho la fortuna di conoscere personalmente in affinità elettiva.
Trovo con difficoltà le parole adatte ad un libro eccezionale sia nei contenuti
che nella forma vibrante di sentimento , con tratti lirici non comuni, in cui
si padroneggia la lingua italiana con maestria naturale e spontanea. Questa
assenza di artificio credo sia il punto forte del testo per cui ti pare di
entrare dentro le confidenze vere di una amica, che si apre a te svelandoti
elementi di forza e di debolezza di un'anima tutta femminile che come tale si
presenta complessa , ma mai contraddittoria, pulita e schietta nel conservare il suo patrimonio emozionale. In
anni di deserto emotivo e di bancarella delle emozioni mercificate non di può
che apprezzare l'umana dignità di chi con discrezione e autentica forza
interiore rimane se stessa , non piegandosi ai compromessi che la vita stessa
forzatamente ci impone.. Virginia è sempre se stessa quando cerca lavoro e
quando ama, quando è in crisi e quando si risolve, sempre in tensione emotiva a
caccia di un equilibrio cui perviene affidandosi ad una visione matura che le
consente, dopo l'immersione dentro di sé, di guardarsi dall'alto e di volare
come un'aquila nel cielo terso, libero da nubi esistenziali.
Definirei l'opera un romanzo di
formazione sentimentale, altamente educativo , oltre che emozionante, perché
prendersi cura della propria anima è un dovere che abbiamo tutti, e tutti prima
o poi dobbiamo fermarci a fare il bilancio della nostra esistenza anche a costo
di trovare del dolore: dolore per la perdita di un amore, dolore per la morte di
un genitore, dolore per un senso di inadeguatezza che in fondo appartiene
all'essere umano, che , se tale è, non può non ammettere la sua vulnerabilità e
la sua esposizione al rischio anche della sofferenza ,che non va elusa, ma
affrontata.
Così, anche Virginia incontra
tutti gli stati d'animo, vissuti fino in fondo con determinazione e
risolutezza, certa che c'è un amore più alto che ci accoglie e ci riassorbe in
una fede autentica, in cui ripone la fiducia in un volo d'aquila.
Profondamente femminile, pulito e
vero è il suo amore per Angelo, l'unico amore della sua vita, quello , il cui
ritorno Virginia aspetta con devozione e anche abnegazione, quello che rispunta
sempre nella sua interiorità, quello che le fa compagnia nei momenti della
giornata, quell'amore che non muore mai, ma resta vivo e vivido dentro la
protagonista. E questo amore Virginia lo rincontra dopo trent'anni per poi
vederlo scomparire di nuovo, ma questo non le toglie l'entusiasmo tutto
giovanile dell'attesa di un ulteriore ritorno, che certo ci sarà.
Amore ed amicizia sono i compagni
di viaggio di Virginia, che non muore mai dentro, perché ,oltre che tuffarsi in
mille esperienze di una vita interessante ed intensa da un punto di vista
emotivo, ma anche pragmatico, coltiva questi due sentimenti con rispetto
profondo, certa che solo in essi c'è la chiave di volta del problema
esistenziale. Grazie alla fede e alla nobiltà del suo sentire riesce anche ad
elaborare il lutto e il dolore lancinante per la morte del padre e lo fa da
sola, mai lasciandosi supportare dagli esperti psicologi del settore, che, come
non smetterò mai di ripetere, producono spesso danni alle anime sofferenti
aumentandone il disagio. Ho apprezzato molto in Virgilia questa sua capacità di
fare leva su se stessa per scavarsi dentro e risollevarsi, certa della
relatività che attraversa le esperienze umane, che ripercorre anche con sottile
autoironia, mentre Assoluto resta solo l'Amore, l'unico farmaco davvero
efficace di fronte al male di vivere.
Ringrazio Susanna per avermi fatto
conoscere l'anima di Virginia, parlando con cuore in mano, senza infingimenti e
facili menzogne, senza artifici e sovrastrutture di cui si ammantano le anime
pigre e senza autentica sete di conoscenza.