29 mag 2018

"Armonie e dissonanze" di Oscar Sartarelli: la maturata saggezza e la poesia



Canto, che tanto quel di quaggiù avanza/ che, poi che io torna’ al mondo deserto, / ogni dolce     armonia m’è dissonanza.”

(Il Quadriregio di Mons. Federico Frezzi Libro IV 22-120


Armonie e dissonanze” (Le Mezzelane Casa Editrice) è la recente opera poetica del poeta-scrittore Oscar Sartarelli. In questa raccolta l’ispirazione dell’autore appare ricca e varia, raggiunge una più matura essenzialità e nettezza d’espressione, nell’evidente tendenza di dare alla poesia una sensibilità più ampia e attuale, pur rispettando stilisticamente i principi della poesia tradizionale. La vita impegna a una riscoperta di sé e delle diverse fasi legate a quei riti di passaggio che necessitano d’essere affrontati. L’opera si sviluppa ed evolve in un percorso formativo al contrario, dall’ora del disincanto quale effetto discordante e in grado di godere dell’attimo, per via del senso di precarietà di un inevitabile fluire del tempo, al toccare e svelare il suono gradevole che è corrispondenza di voci, proprio della fase adolescenziale e giovanile “Erano belli il sole [,] / il suono delle campane/ che annunciava la festa [,] / la carezza della mamma/ e la speranza nel cuore. “
La modalità semantica che racchiude i toni, le immagini e la molteplicità dei motivi richiama alcune tesi del De brevitate vitae del filosofo Seneca, laddove il poeta insiste sulla fragilità dell’esistenza e  incita a considerare ogni suo secondo “ti sei mai chiesto cosa saresti al mondo[,] / se ti mancasse[, così, uno, un sol secondo?”; addirittura si commuove, nel riconoscere le responsabilità concrete di ognuno di fronte alla qualità della vita, del nostro Essere e della nostra stessa terra “Stalattiti di tempo/ sedimenti di anima/che son appesi al tempio/della vita consunta [,] /e si schiantano a terra […] / quando il cervello scoppia [,] / ed il tutto si spiega”, rappresentandone così ogni intima meditazione in una luce particolarmente adatta a illuminare, non solo l’uomo moderno ma semplicemente, l’uomo. La silloge presenta un accrescersi di suggestioni e un sovrapporsi di significati che, quasi ammonitori, si trasformano in un invito ad andare all'origine delle parole e del loro valore per ricaricarle di senso. Nei versi si sottintende una mancata credibilità del nostro mondo, non solo di valori ma anche e soprattutto di quanti sono chiamati a trasmetterli e da qui ha origine la reale malinconia dell’autore, che si rifugia nella purezza e nella profondità del proprio sentire.
Nella prima lirica della raccolta, l’albeggiare risuona quale arcaico simbolismo della giovinezza perenne che s’innesca nelle varie faglie del tempo e dell’età, non per terminare un ciclo bensì per riscoprirla nel divenire eraclitiano, poiché ogni cosa si muove, muta e si trasforma, lasciando indietro qualunque momento. La vita e il suo dolce sparire, di fronte a cui non esiste ribellione ma solo delicata rimembranza, innervano l’universo poetico del Sartarelli; dai suoi slanci e tormenti interiori si evince una personalità sensibile seppur dotata di notevole plasticità psichica. Una tenerezza composta e misurata fan sì che l’io poetico avverta la solitudine del mondo: “Vuoto è ora il teatro, eppure sento voci [,] / voce del tempo, frammenti di vita […] Chiude il sipario [,] ed anch’io più non sono”; echeggiano voci dissonanti nel momento stesso in cui l’etica si scontra con le tante nostre miserie. Con sottile ironia il poeta delinea un’anatomia del mondo, coinvolgendola nelle sue stesse riflessioni “Nulla [,] sei nulla [,] nessuno si accorge di te [,] / perché tu sei un ammasso di carne/ attaccato alle ossa.” ma se ne distacca, non rinnega la propria anima, ponendosi al riparo da quella maschera che si fa autorevole garante del nostro tempo.  Quel “puer aeternus”, che con coraggio rimane fedele al tempo, si trova in uno spazio intermedio fra lo stato di partenza e di arrivo e “[…] va cercando della vita il suo metro/che più non sia il ruffiano sentimento”.
Una metrica sorgiva, mista di versi endecasillabi e settenari, crea un genere di poesia di facile grazia e ritmo piacevole nonché una sensazione diffusa d’intesa ed essenza. Sottigliezze vocali, passionalità, furore giovanile, tra enfasi e modestia, quintessenze distillate di un’anima pura e onesta, accenti e sillabe dure e vibrate, realizzano infine quel tema di un incontro con la vita che è radice della poesiaSpero serva questa grama poesia [,] / per riacciuffare [,] senza far rumore [,] / il vero senso: d’infanzia l’odore!”. Il tempo è kronos, ma per Oscar Sartarelli è soprattutto kairòs poiché, in realtà, è sempre e solo la qualità della nostra vita a scandirne lo scorrere incessante di minuti e di ore e a palesarne i moti dell’anima “Il ricordo torna ed il cuore arruffa [;] / allora capisci [,] e d’un tratto senti/ che ancora puoi donare sentimenti [,] / e il senso della vita si riacciuffa.” Infine trovo preziosa la lirica dal titolo “Memento”, profusa di quella religiosità che scardina anche la mente più indisciplinata, divenendo il significato più puro dell’affidamento francescano. La poesia è raccoglimento ed equilibrato rapporto con se stessi verso il raggiungimento della saggezza “E la luce alza della nebbia il velo [,] / scoprendo su te l’indaco del cielo”.




30 apr 2018








                                 

PREMIO LETTERARIO “Città di Fermo”
Anno 2018

Verbale ufficiale della Giuria

La Libera Associazione Culturale ARMONICA-MENTE di Fermo- Presidente Nunzia Luciani, è lieta di comunicare che la Commissione di Giuria della 4° Edizione del Premio Letterario “Città di Fermo” - Anno 2018, per le Sezioni A, B, C e D presieduta da:


SUSANNA POLIMANTI


e costituita dai seguenti componenti di giuria:

Sez. A: Susanna Polimanti, Anna Laura Cittadino, Cinzia Franceschelli, Nuccia Martire, Michela  Zanarella, Maria Giovanna Bonaiuti.
Sez.  B: Mons. Mario Lusek, Filippo Davoli, Susanna Polimanti, Maria Giovanna Bonaiuti, Cinzia Franceschelli, Cristina Manzini.
Sez.  C: Susanna Polimanti, Maria Giovanna Bonaiuti Nuccia Martire, Cinzia Franceschelli.
Sez. D: Susanna Polimanti, Antonio De Signoribus, Anna Laura Cittadino, Nuccia Martire, Cinzia Franceschelli, Cristina Manzini.


dopo attenta lettura ed esame delle opere in forma rigorosamente anonima, contrassegnate dal solo titolo e in base ai seguenti canoni di valutazione:

1. Rispondenza ai requisiti tecnici previsti dal bando di concorso
2. Analisi sintattico – grammaticale
3. Originalità ed elaborazione del contenuto
4. Efficacia del messaggio ed emozioni suscitate
5. Stile (forma, linguaggio, metrica, ritmo, musicalità)


ha così deliberato:



SEZ. “A” – POESIA IN LINGUA ITALIANA A TEMA LIBERO


Vincitori assoluti

1° Premio - “Concerto d’autunno” di Nadia Ghidetti (Fabriano- AN)
2° Premio - “Ci sono fioridi Franca Donà (Cigliano- VC)
3° Premio - “Elisa sulla porta” di Alessandra Fichera (Siena – SI)


Premio Speciale del Presidente di Giuria


“Presagio d’inverno” di Umberto Druschovic (Aosta- AO)



Premio Speciale Associazione Culturale GueCi (Presidente Anna Laura Cittadino)




 “Londra è lontana” di Alessandro Ludovico Minnucci – Fermo(FM)



Menzione d’Onore

Stagioni” di Antonio Damiano (Latina-LT)
“Accade” di Giorgio Rafaelli (Avezzano- AQ)
“Figlio del deserto” di Stefania Pellegrini (Nus-AO)
“Cielo d’Africa” di Anna Maria Deodato (Palmi- RC)


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SEZ. “B” – POESIA RELIGIOSA

Vincitori assoluti

1° Premio – “I muri (Assisi, gennaio 2018)” di Alessandra Scarano (San Venanzo- TR)
2° Premio – “Invictus” di Laura Cesetti (Valfornace-MC)
3° Premio – “Ti cerco ancora” di Gaetano Catalani (Ardore Marina- RC)


PREMIO SPECIALE DEL PRESIDENTE DI GIURIA

Altrove” di Marco Pezzini (S.Giuliano Milanese- MI)



Premio Speciale CEI (Ufficio Nazionale per la pastorale, il tempo libero, turismo e sport)






“Ave Maria” di Francesco D’Andrea (Torre del Lago Puccini- LU)



Menzione d’Onore

“Il sorriso di Dio” di Angela Catolfi (Treia-MC)
“Oltre” di Sergio Belvisi (Busto Arsizio-VA)
“Eri lì, madre” di Cinzia Pitingaro (Castelbuono-PA)
“Lambita” di Eva Maria Capriotti (Grottammare-AP)



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SEZ. “C” – POESIA IN DIALETTO

Vincitori assoluti

1° Premio – “Angiuli cu’ n’ala” di Paolo Lacava (Fabriano-AN)
2° Premio – “A caggia” di Gaetano Catalani (Ardore Marina- RC)
3° Premio – “Tendresa” di Joan Josep Barceló i Bauçà (Palma di Maiorca- Isole Baleari-Spagna)


Premio Speciale del Presidente di Giuria

“Dumì', lu sòceru mia” di Angela Catolfi (Treia-MC)

Menzioni d’Onore

“Gueriér” di Franco Tagliati (Guastalla-RE)
“Lë specc ëd la vita” di Attilio Rossi (Carmagnola-TO)
“Cu sapi…” di Paolo Landrelli (Ardore-RC)

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SEZ. “D” – LETTERA APERTA A TEMA LIBERO

Vincitori assoluti

1° Premio – “Le bambine di Vittoria” di Maria Zimotti (Pessano Con Bornago-MI)
2° Premio – “La neve ha un suono sottile” di Federico Fabbri (Firenze-FI)
3° Premio – “Il riflesso di uno specchio” di Natalia Lenzi (Quarrata-PT)



Premio Speciale del Presidente di Giuria

“Marta” di Tiziana Stasi (Crotone-KR)



Menzione d’Onore

“Lettera a una figlia” di Elena Belmontesi (Monte Urano-FM)
“Lettera ai contadini della mia terra e di tutte le terre” di Alessandro Petruccelli (Formia-LT)
“Ciao Africa” di Maurizio Minnucci (Porto San Giorgio-FM)
Lettera aperta ai millennials- Nel profumo del sandalo” di Fulvia Foti (Macerata-MC)
“Viaggiai sul carro dei vinti” di Paolo Pagnotta (Avellino-AV)



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CONSISTENZA DEI PREMI

Come indicato dal bando di partecipazione al concorso i premi consistono in:

Vincitori assoluti Sez. A-C-D:

1° Premio: Targa, diploma con motivazione della giuria e 150 Euro
2° Premio: Targa, diploma con motivazione della giuria e libri
3° Premio: Targa, diploma con motivazione della giuria

Premi Speciali: Targa e diploma con motivazione della giuria
Menzioni d’Onore: Trofeo e diploma


Vincitori assoluti Sez. B:

1° Premio: Targa, diploma con motivazione della giuria e articolo religioso
2° Premio: Targa, diploma con motivazione della giuria e libro
3° Premio: Targa, diploma con motivazione della giuria

Premi Speciali: Targa e diploma con motivazione della giuria
Menzioni d’Onore: Trofeo e diploma


N. B. Solo i vincitori del premio saranno contattati a mezzo mail o telefonico ai riferimenti forniti                  alla segreteria del premio tramite la scheda di partecipazione.




PUBBLICAZIONE IN ANTOLOGIA

Tutti i testi dei Vincitori Assoluti, dei Premi Speciali e delle Menzioni verranno pubblicati in antologia. Per i primi premi e premi speciali il testo sarà corredato dalla motivazione della giuria.
Il presente messaggio non verrà reiterato a mezzo mail o telefonico ed è dunque ultimo e perentorio.
L’antologia del concorso sarà disponibile alla vendita il giorno della premiazione.


RITIRO DEI PREMI

Come indicato al punto 9 del regolamento del bando di concorso i vincitori del 1°, 2° e 3° Premio e Premi Speciali sono tenuti a presenziare alla cerimonia di premiazione per ritirare il premio. In caso di mancata presenza, i premi potranno essere ritirati tramite delega scritta, fatta eccezione dei premi in denaro che saranno incamerati dall’Associazione Culturale Armonica-Mente per le future edizioni del Premio. Per le Menzioni d’Onore: premio, diploma e antologia potranno essere spediti a casa dietro pagamento delle spese di spedizione.

La cerimonia di premiazione si terrà sabato 9 giugno 2018 alle ore 16.00 presso la Cattedrale di Fermo – Giardino del Museo Diocesano (di fronte Museo Diocesano). In caso di maltempo, la cerimonia si terrà presso l’atrio della Cattedrale.
 La Cattedrale è raggiungibile in auto dalla Piazza del Popolo. I vincitori e i partecipanti alla cerimonia sono pregati di apporre sul parabrezza interno un foglio con su scritto: 4° Premio Letterario “Città di Fermo”, grazie.
Per ogni altra richiesta di informazioni inerente alla premiazione, si rimanda al contatto mail del premio: premiocittadifermo@gmail.com



 NUNZIA LUCIANI                                                                        SUSANNA POLIMANTI
(Presidente del Premio)                                                                      ( Presidente di Giuria)
                                   



Fermo, li 30 aprile 2018




19 mar 2018

Segreti e storie popolari delle Marche: l'affascinante opera di Antonio De Signoribus




Segreti e storie popolari delle Marche di Antonio De Signoribus (Newton Compton Edizioni) è un’affascinante opera, che coniuga in modo esemplare tanto la lucidità e la precisione dello studioso quanto le capacità affabulatorie del grande narratore. Certamente una tra le più importanti e la più tipica esperienza letteraria tra le innumerevoli pubblicazioni di De Signoribus, in quanto vasto patrimonio di storie antiche e fantastiche, leggende e aneddoti dai temi più svariati, tra i segreti e i misteri di una cultura popolare basata sull’oralità e l’auralità, che affonda nelle radici comuni delle tradizioni marchigiane. Ricevere questo libro direttamente dal suo autore è un dono prezioso, la cui lettura ha soddisfatto mille curiosità nonché quella smania di scoprire significati nascosti dietro ogni mitica apparenza. Antonio De Signoribus, professore di filosofia, studioso di letterature primitive, giornalista e antropologo nonché scrittore affermato e stimato, è un uomo dalla personalità squisitamente riservata, come pochi se ne incontrano al giorno d’oggi. Più che legittima è la definizione di “Grimm delle Marche”, per i successi acquisiti nella scrittura e riscrittura di fiabe: un riferimento costante, nella sua produzione letteraria, per un’interpretazione dal punto di vista filosofico e psicoevolutivo. Da questo progetto artistico, a cui l’autore stesso afferma di essere particolarmente affezionato, si evince la vera essenza dell’immaginario collettivo; ne risulta un quadro stupefacente di una perpetuazione nei secoli di credenze popolari, tramandate attraverso la penna di un cultore della tradizione orale, che offre al lettore anche l’opportunità di recuperare e aggiornare fascini e atmosfere incantate dei nostri borghi e città.
La ricchezza di dati comparativi si svolge ad ampio sviluppo narrativo e consente rapidi e illuminanti excursus fra rivelazione del mito, pregiudizi e racconti fantastici, superstizioni con specifici rituali che investono anche la fenomenologia più estrema della stregoneria nonché tendenziose e oscuranti verità o semplici convinzioni, radicate nella memoria popolare e legate a significati e simbolismi di tratti caratteristici di figure folkloriche. Il gusto dei particolari accentua la risonanza della realtà storica nei vari generi, ricostruisce la derivazione del racconto popolare e fornisce una chiave di riscrittura e interpretazione di ogni leggenda e mistero anche in termini psicologici.
L’opera è una vera e propria scelta culturale che fa da cardine alla conservazione delle proprie radici, dove protagonista è l’identità marchigiana che si è formata dalla sintesi dei vari influssi culturali, di cui le espressioni di oralità rappresentano un archivio di testimonianze di certezze e pericoli, comportamenti, modi di dire, forme e poteri straordinari, non solo di gente comune ma anche di nobili personaggi e religiosi, che ne hanno subito le influenze nel corso dei secoli. Il testo suddiviso in capitoli, contempla anche i lemmi d’origine nelle loro varianti dialettali ed è abilmente congegnato sì da conferire o accrescere sia la drammaticità che l’ilarità dei racconti.
Antonio De Signoribus, con il suo stile accurato nel riprodurre le caratteristiche del racconto orale, ci conduce alla scoperta di un intrigante mondo di misteri e di leggende popolari marchigiane, ci mostra un’atmosfera umana maggiormente ampliata, capace di offrire strumenti interpretativi che rendono possibile la decifrazione e persino la comprensione delle tante tradizioni tuttora dilaganti, soprattutto nei centri dell’entroterra.
Pienamente giustificata la mia ammirazione per questa specifica forma d’arte, che appare poco e raramente nella storia letteraria contemporanea; una trasmissione orale che rileva non più dall’estetica, ma dalle origini di una storia culturale della nostra stupenda Regione, nella ferma speranza possa rappresentare una valida eredità anche per le future generazioni.


9 mar 2018

Premio Internazionale Poesia "Memorial Guerino Cittadino" VII Edizione 2018



Con il patrocinio Città di Rende e Comune di Rodano.
In collaborazione con l’Associazione ArmonicaMente e con l’adesione della bottega orafa Mastro7.

Regolamento:

Art. 1 – Il concorso letterario è aperto a tutti gli autori italiani e stranieri senza limiti di età, e si articola in 3 sezioni:

Sez. A – Poesia inedita in lingua italiana a tema libero.
Sez. B – Poesia inedita in vernacolo a tema libero.
Sez. C – Video-poesia a tema libero

Art. 2 – Ogni autore può inviare (1) una sola poesia inedita anche già premiata in altri concorsi.
Le poesie saranno preferibilmente non eccedenti 45 versi.

Art.3- Per la video-poesia ogni autore può inviare (1) un solo video anche già premiato in altri concorsi. Il video, della durata max di 5 minuti, potrà essere realizzato in formato: avi / mpeg (1-2-4) / .mov / flv /wmv su supporto / dvd / cd-r.
Il testo può essere recitato o scritto per mezzo di didascalie o sottotitoli. Nel caso in cui il testo sia in dialetto i sottotitoli sono d'obbligo.
Nel caso in cui vi siano contenuti video o musicali di terze parti è obbligatorio allegare la relativa liberatoria.
La VideoPoesia può essere realizzata da un singolo autore o da due autori distinti (uno per la parte letteraria ed uno per il video): in ogni caso il giudizio sarà sull'opera "in toto" e l'eventuale premio sarà unico.
Si può partecipare a tutte e tre le sezioni. Le opere dovranno essere battute a macchina o compilate al computer. Le poesie dialettali devono essere accompagnate dalla traduzione italiana, a fronte al testo, nel retro, in calce o con foglio aggiuntivo.

Art. 3 – I testi, per le sezioni A e B, dovranno essere inviati in numero di 5 copie anonime, solo su una copia vanno riportati i dati dell’Autore: nome, cognome, indirizzo, telefono fisso, cellulare, indirizzo e-mail (per chi ne è in possesso) con allegata la Scheda d’iscrizione e liberatoria.
Le video-poesie vanno inviate in 3 copie su supporto dvd / cd-r. con allegata la Scheda d’iscrizione e liberatoria.

Art. 4 – I partecipanti devono far pervenire le proprie opere, insieme alla copia della ricevuta del versamento effettuato, tramite posta prioritaria o raccomandata al seguente indirizzo: Associazione Culturale GueCi – c/o Anna Laura Cittadino C/da Macchialonga, 26-87036 Rende (CS). Le opere per la sezione A e B dovranno anche pervenire tramite e-mail in formato word all’indirizzo mail memorialgueci@libero.it, entro e non oltre il giorno il 04 giugno 2018. La partecipazione inviata solo tramite e-mail non verrà ritenuta valida.
Ogni autore è responsabile dell’originalità delle opere inviate e del loro contenuto.

Art. 5 – Gli autori, per il fatto stesso di partecipare al concorso, cedono alla GueCi, il diritto di pubblicare le opere nell’antologia del Premio “ Memorial Guerino Cittadino” dove verranno pubblicate solo le poesie vincitrici. Le poesie inviate non saranno restituite e la partecipazione al concorso implica l’accettazione di tutte le clausole del presente regolamento e la tacita autorizzazione alla divulgazione del proprio nominativo e del premio conseguito su quotidiani, riviste culturali e siti web.

Art. 6 – La partecipazione al concorso è di euro 10,00 per ogni sezione, il versamento si potrà effettuare tramite bollettino postale c.c.p n° 1022290264 o tramite bonifico con codice IBAN IT12I0760116200001022290264 entrambi intestati a Associazione di Volontariato GueCi –C.da Macchialonga. 26 -87036 Rende CS. Oppure tramite posta pay n: 4023600916634456 con codice fiscale CTTLNN64R55H235Z intestato a Cittadino Laura Anna. Per i Soci Ordinari la partecipazione è gratuita per una sola sezione.

Art. 7 – La premiazione avverrà nel mese di ottobre. Luogo e data saranno comunicate tempestivamente a tutti i partecipanti al concorso, che sono fin d’ora, invitati alla cerimonia di premiazione. 

Art.8 – La Giuria così composta: 

Presidente di Giuria: Susanna Polimanti (scrittrice- recensionista)
Gabriella Campioni (saggista)
Nuccia Martire (pediatra, poetessa)
Giuseppe Salvatore (poeta)
il quale giudizio è insindacabile e inappellabile esaminerà le opere pervenute al concorso e decreterà i vincitori. 

Art. 9 – Ai 1° classificati: Trofeo con ramo di alloro (simbolo di sapienza e gloria) in argento su base di ametista, realizzati dalla bottega orafa Mastro7, più attestato personalizzato con motivazione giuria.

- Ai 2° classificati: Targa e attestato personalizzato con motivazione giuria
- Ai 3° classificati Targa e attestato personalizzato con motivazione giuria
Ai finalisti, ai menzionati e ai segnalati: diplomi, targhe, medaglie.

Tutti gli autori, come sopra selezionati, verranno avvisati in tempo utile con lettera o per via telefonica.
Inoltre, saranno assegnati: il Premio Speciale Città di Rodano e Premio Speciale Associazione Armonica-Mente
Per informazioni Email: associazionegueci@libero.it

Per scaricare Scheda di partecipazione: http://www.gueciass.altervista.org/

1 mar 2018

Cronache di un gatto viaggiatore di Hiro Arikawa: un toccante rapporto e una magica alchimia d'intenti






Questa creatura silenziosa e ricca di mistero, pigra e oziosa, che nasconde gelosamente quanto è bello nascondere, quando è la sua ora urla il proprio amore da tenere desta tutta la contrada
(Il gatto di Giovanni Raiberti, a cura di Aldo Palazzeschi - 1946).


Non potevo proprio esimermi dal pronunciarmi su un romanzo avvincente ed esemplare che, non a caso, risulta essere un caso editoriale in tutto il mondo. A raccontarci questa storia, tenera e profonda, è la scrittrice giapponese Hiro Arikawa in “Cronache di un gatto viaggiatore (Garzanti- 2017); un romanzo che si discosta di molto da tanti altri dello stesso genere, per stile e contenuto, in quanto un perfetto esempio del toccante rapporto e di quella magica alchimia d’intenti e sentimenti che possono nascere dal contatto con un animale domestico ritenuto, in assoluto, il più libero al mondo e di come, al contrario, può risultare facile entrare nel suo nobile universo, laddove si è in grado di penetrare ogni suo comportamento. La scrittrice giapponese è riuscita a risaltare un legame di caloroso affetto, di amicizia e complicità tra i due protagonisti: il gatto Nana, randagio, fiero e risoluto, e Satoru, un ragazzo molto educato e sensibile. Attraverso un racconto-dialogo, fatto di linguaggi corporei, esperienze soggettive, incontri ricchi di stati d’animo e rapporti diversificati di amicizia, indifferenza e antipatia, proprio come avviene tra gli esseri umani, Nana non ha nulla da invidiare ai più autorevoli psicologi umani.
In una rappresentazione reale, tanto del contesto quanto dei fenomeni emotivi e morali, il romanzo è un incantevole viaggio attraverso le bellezze del Giappone, da cui nascono la grazia, il delicato senso della natura e quell’innata estetica che sono parte integrante della cultura nipponica. Ogni circostanza vissuta rileva l’unicità e l’innocenza dei reciproci sguardi, persino nel silenzio del discorso interiore, in un’atmosfera narrata con compiaciuta ma deliziosa malizia.
Nelle pagine s’incontrano paesaggi di pura contemplazione che trasmettono serenità, pace, senso del sogno e del meraviglioso. Satoru mostra al suo amico felino una sorta di zibaldone della sua vita: riflessioni improvvise, elenco di cose detestabili, luoghi, persone, cerimonie, feste, gite, di cui ogni esperienza ha un proprio risvolto, poiché connessa con il passato del ragazzo o legata a qualche tradizione.
Il mio plauso alla scrittrice che ha saputo indagare, con rispettosa maestria, nella psiche di Nana, di Satoru e dei tanti amici incontrati nel loro vissuto, quali coinquilini di un’esistenza basata sulla condivisione in solidale empatia e da cui si evincono la profonda intelligenza nonché la saggezza e la furberia dell’animale. Ogni evento, sia gioioso che doloroso mostra come anche un gatto può avere fatti privati di una certa importanza per lui.
Lo stesso Giovanni Paolo II, nella sua lettera enciclica “Sollicitudo rei socialis”, affermò che non solo l’uomo, ma anche gli animali hanno il soffio-spirito di Dio. Anche le bestie hanno un’anima”.
Il testo è sicuramente un’evidente conferma di quanto ormai noto, riguardo al rispetto e alle attenzioni che la civiltà giapponese riserva nei confronti dei gatti; l’innovazione, al contrario, è nella capacità di delimitare, misurare e connettere cose tanto impalpabili e complicate, sapendo che è quasi impossibile poter decifrare ciò che gira nella testa di un gatto. Ci si può soltanto arrendere di fronte al fatto che Nana abbia ricavato delle informazioni su ciò che avveniva intorno a lui, utilizzandole in modo coerente e fino alla fine. L'amicizia di un gatto è un bene prezioso e irripetibile, averla contribuisce a sentirsi più fieri di sé e del proprio rapporto con il mondo e soprattutto, non termina mai, poiché resiste e supera i limiti umani, trasferendo i rapporti anche in un’altra dimensione, quella ultraterrena.
L’originalità della forma espositiva e delle espressioni utilizzate fanno di questa storia una piacevolissima lettura che consiglio vivamente a tutti, perché coinvolge sia interiormente che spiritualmente.